ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11750

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 827 del 05/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 05/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANNINO CLAUDIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/07/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/07/2017
Resoconto MANNINO CLAUDIA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto MANNINO CLAUDIA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11750
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 5 luglio 2017, seduta n. 827

   PASTORELLI e MANNINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni molteplici sono stati gli incendi che hanno colpito gli impianti di trattamento, stoccaggio o recupero dei rifiuti;
   l'incendio di plastica riciclata avvenuto nel maggio del 2017 a Pomezia è solamente il più recente di una sequenza di decine di aziende date alle fiamme;
   alcuni degli incendi sono avvenuti nelle seguenti zone e durante i periodi indicati: Sicilia: Trapani frazione Belvedere (luglio 2016), Agrigento zona industriale (gennaio 2016), Pace, Messina (aprile 2017); Carini, Palermo (maggio 2017); Calabria: San Mauro Marchesato, Crotone (ottobre 2016); Puglia: Bari zona industriale (febbraio 2017); Foggia (maggio 2017); Campania: Paolisi, Benevento (gennaio 2017), Ercolano, Napoli (agosto 2016); Carinaro, Caserta (ottobre 2016); Villa Literno, Caserta (marzo 2017); Lazio: Pomezia, Roma (maggio 2017); Onano, Viterbo (settembre 2016); Abruzzo: Chieti scalo (marzo 2017); Pineto, Teramo (novembre 2016); Toscana: Le Strillaie, Grosseto (aprile 2017); Piombino, Livorno (ottobre 2016); Marche: Apiro, Macerata (aprile 2017); Emilia Romagna: Raibano Riccione, Rimini (settembre 2016); Liguria: Ceparana, La Spezia (agosto 2016); Genova Campi, Genova (aprile 2016); Stella, Savona (aprile 2016); Cisano sul Neva, Savona (febbraio 2017); Veneto: Caorle, Venezia (settembre 2016); Monselice, Padova (ottobre 2016); Lombardia: Calcinatello, Brescia (marzo 2017); Bolgare, Bergamo (gennaio 2017); Alzano, Bergamo (febbraio 2017); Gaggiano, Milano (aprile 2017); Lainate, Milano (settembre 2016); Piemonte: Piossasco, Torino (agosto 2016); Pinerolo, Torino (aprile 2017); La Loggia, Torino (aprile 2017);
   Roberto Pennisi, magistrato della direzione investigativa antimafia esperto di crimini ambientali, sugli incendi alle ditte e aziende che operano nel settore dei rifiuti, ha dichiarato: «Le imprese che trattano rifiuti hanno interesse ad acquisirne il più possibile, perché più acquisiscono, più aumentano gli introiti». «Oggi in Italia c’è una gestione dei rifiuti deviata, in cui la regola è questa: il rifiuto meno lo tocchi più guadagni. Ragione per la quale l'interesse di chi ha acquisito i rifiuti sarebbe quello di portare tutto in discarica». Ma poiché la normativa ambientale prevede la necessità di trattamento, e dunque costi, «per evitare di toccare questi rifiuti tante volte arriva il benedetto fuoco. Quello che brucia va in fumo e il fumo non si tocca più»;
   questi incendi producono alti valori di diossine e di altri composti inquinanti, pericolosi per la salute dei cittadini –:
   se non ritenga opportuna un'iniziativa normativa affinché l'uso della video sorveglianza – nei luoghi dove si svolgono attività di trattamento, di stoccaggio o recupero dei rifiuti – diventi obbligatorio per quelle aziende che richiedono una nuova autorizzazione ovvero un rinnovo. (5-11750)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-11750

  Con riferimento alle questioni poste occorre evidenziare, in via preliminare, che la normativa italiana riguardante il rilascio dei titoli autorizzativi relativamente agli impianti di gestione dei rifiuti discende dalle direttive comunitarie e stabilisce tutte le misure e le procedure da mettere in atto al fine di prevenire oppure, qualora non sia possibile, ridurre gli effetti negativi delle suddette attività sul suolo e nelle acque superficiali e sotterranee, al fine di conseguire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di tutela della salute umana.
  Tale disciplina, pur non contenendo specifiche disposizioni inerenti al controllo mediante apparecchiature di videosorveglianza a distanza, stabilisce per il caso degli impianti di trattamento dei rifiuti tassative limitazioni in merito ai quantitativi di rifiuti ed ai tempi massimi di stoccaggio di tali rifiuti presso gli impianti. Tali quantitativi possono pertanto essere riscontrati in qualunque momento dalle autorità competenti durante l'esecuzione dei controlli, mediante il riscontro dei registri di carico e scarico che devono essere tenuti presso i medesimi impianti. Si ricorda, inoltre, che ai fini del controllo di tutte le attività di gestione dei rifiuti, il decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce che spetta alle Province, anche mediante la stipula di convenzioni con organismi pubblici, ivi comprese le Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, effettuare il controllo periodico di tutte le attività di gestione, intermediazione e di commercio dei rifiuti, compreso l'accertamento delle violazioni delle disposizioni ambientali. A ciò si aggiunga che eventuali prescrizioni sulle modalità di controllo degli impianti potrebbero essere già introdotte dalle competenti Autorità al momento del rilascio o del rinnovo dei titoli autorizzativi.
  Il Ministero della giustizia ha segnalato, peraltro, che, al fine di vagliare l'efficacia delle riforme attuate in materia di reati ambientali, presso il Dipartimento degli Affari di Giustizia è stata istituita apposita struttura di monitoraggio.
  Ad ogni modo, si evidenzia che un eventuale intervento normativo volto alla modifica della disciplina già esistente in materia dovrà comunque tener conto del fatto che gli impianti di videosorveglianza potranno essere impiegati solo nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 4 della legge n. 300 del 1970.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

gestione dei rifiuti

rifiuti