ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11605

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 817 del 20/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 20/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 20/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/06/2017
Stato iter:
27/06/2017
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2017

RITIRATO IL 27/06/2017

CONCLUSO IL 27/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11605
presentato da
AIRAUDO Giorgio
testo di
Martedì 20 giugno 2017, seduta n. 817

   AIRAUDO e PANNARALE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   durante l'inaugurazione dello «sportello precari» aperto nel rettorato dell'università di Torino dal coordinamento dei ricercatori precari di UniTo e dalla FLC Cgil è stato denunciato che il dipartimento di agraria dell'università di Torino non avrebbe rinnovato il contratto di una sua ricercatrice, Barbara Dal Bello, in ragione del suo stato di gravidanza, ora arrivato all'ottavo mese;
   la ricercatrice collabora con l'ateneo torinese da oltre 15 anni. Una carriera fatta di collaborazioni continuative che è iniziata nel 2002: dopo la laurea e il dottorato, ha avuto per quattro anni assegni di ricerca, mentre negli ultimi due solo borse di studio, da 1100 euro netti al mese, che ora non solo non le danno diritto alla maternità, ma nemmeno all'indennità di disoccupazione;
   la ricercatrice ha raccontato che, quando non le hanno rinnovato il contratto, a metà maggio, poteva ancora lavorare, ma non poteva farlo nei laboratori dove svolge di solito i suoi studi a causa dei solventi organici che vengono utilizzati e con cui non si può entrare in contatto durante la maternità; però, poteva essere applicata allo svolgimento di molte altre attività;
   il mancato rinnovo non è stato legato ufficialmente alla maternità, ma la ricercatrice ha dichiarato che: «A dicembre, prima che dicessi che ero incinta, era stato messo in previsione un fondo perché io continuassi a lavorare in quel laboratorio, ma quando a gennaio ho rivelato che aspettavo un bambino mi hanno detto proprio così: «Le cose cambiano»;
   quello di Barbara Dal Bello è uno dei tanti casi di precarietà negli atenei italiani di cui si è discusso il 16 giugno 2017 nell'assemblea nazionale dei precari della ricerca, convocata a Torino nel dipartimento di fisica;
   il rettore dell'ateneo torinese, Gianmaria Ajani, ha dichiarato: «Questa è una vicenda che segnala come ci sia un vuoto normativo che abbiamo denunciato più volte. Uno dei problemi della precarietà negli atenei è che c’è una vera giungla di contratti, ma sono pochi quelli dove ci sono diritti e garanzie». Sulla vicenda della ricercatrice spiega: «Al termine del suo contratto non è previsto nessun tipo di tutela, diverso sarebbe se avesse avuto un assegno di ricerca, ma purtroppo lei aveva già usufruito per il numero massimo di anni di questo tipo di contratto. Come atenei abbiamo le mani legate, è necessario un intervento del governo e del legislatore che abbiamo già chiesto in tante occasioni»;
   il caso di Dal Bello è emblematico di una realtà molto diffusa tra i ricercatori e il personale, che, nonostante i numerosi titoli e la grande competenza professionale, sono precari, non fanno carriera, guadagnano relativamente poco rispetto alle loro qualifiche e, quando sono donne, se scelgono di fare un figlio — di cui si dice che l'Italia abbia tanto bisogno — vengono discriminate –:
   quali iniziative, anche di natura normativa, intendano intraprendere per porre un limite alla precarietà nel settore della conoscenza, attraverso un piano di stabilizzazione e di riconoscimento delle competenze dei giovani ricercatori italiani;
   quali iniziative si intendano assumere, per quanto di competenza, anche di concerto con gli altri soggetti istituzionali coinvolti, in relazione a casi come quello della ricercatrice Dal Bello. (5-11605)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale di ricerca

universita'

contratto