ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11598

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 817 del 20/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 20/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 20/06/2017
Stato iter:
08/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2017
Resoconto MADIA MARIA ANNA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (SEMPLIFICAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
 
REPLICA 08/11/2017
Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2017

DISCUSSIONE IL 08/11/2017

SVOLTO IL 08/11/2017

CONCLUSO IL 08/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11598
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo di
Martedì 20 giugno 2017, seduta n. 817

   TRIPIEDI, CIPRINI, VILLAROSA, PESCO, DALL'OSSO, CHIMIENTI, ALBERTI, SIBILIA, CASO e BRUGNEROTTO. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   in data 31 maggio 2017, sul sito di informazione online « milano.corriere.it», veniva pubblicata la lettera a firma del Coordinamento dei ricercatori precari dei quattro Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici in regione Lombardia (Istituto nazionale dei tumori, neurologico Besta, Policlinico e San Matteo) inviata ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione, salute, economia e finanze e al governatore della regione Lombardia;
   nella lettera che denunciava lo stato di precarietà dei ricercatori italiani, veniva ricordato che la ricerca svolta dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico lombardi aveva permesso, nel corso degli anni, di diventare parte fondamentale nelle cure di eccellenza per patologie molto diffuse e centri insostituibili per alcuni pazienti provenienti da tutto il mondo perché riferimento per molte malattie rare e rarissime;
   in questi istituti lavorano circa 1.500 persone, di cui 1.078 ricercatori, molti con contratti atipici che si protraggono da lungo tempo, con formazioni di altissimo livello costate anni di impegno che hanno prodotto risultati scientifici riconosciuti in ambito internazionale con un notevole investimento economico per le stesse strutture;
   i contratti atipici che i ricercatori hanno dovuto sino ad ora accettare, comportano limitazioni dei diritti e minano le basi per la continuità delle loro ricerche perché portano ad una difficile programmazione dei progetti a medio e lungo termine, ostacolando la formazione dei lavoratori più giovani;
   le conseguenze che prevedono i redattori della lettera sono che gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico considerati potrebbero perdere, nel giro di poco tempo, quell'eccellenza al servizio di tutti e che i ricercatori si troverebbero costretti ad andare in altri istituti, o, come spesso accade, all'estero;
   i redattori hanno definito il cosiddetto «decreto Madia» non adatto a risolvere il problema che riguarda la precarietà dei ricercatori con contratti atipici presso gli Istituti di ricovero e cure a carattere scientifico pubblici posto che mette in pericolo gli stessi istituti qualora non siano predisposti specifici fondi strutturali. Con la lettera chiedevano che venissero assicurate adeguate risorse per un programmato fabbisogno organico di ricercatori, risolvendo il problema legato al mancato riconoscimento del ruolo dei lavoratori oggi atipici della ricerca sanitaria pubblica. Per questi motivi i mittenti hanno voluto sensibilizzare i Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione, salute, economia e finanza e i vertici della regione Lombardia;
   veniva ricordato che il diritto alle cure di eccellenza non poteva essere demandato in toto ad ospedali di natura privata ma anche a quelli pubblici; 
   in data 6 giugno 2017, sul sito « milano.corriere.it», veniva pubblicata la notizia dell'incontro avvenuto in data 5 giugno 2017 tra i quattro direttori scientifici degli Istituti di ricovero e cure a carattere scientifico lombardi e i vertici tecnici dei Ministeri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e della salute;
   i direttori hanno ricordato nell'incontro che quattro su dieci dei loro ricercatori hanno contratti atipici con il rischio di avere gravi ripercussioni sul mantenimento dell'eccellenza medico-scientifica e sull'offerta di cure innovative;
   al centro della questione, vi sono la mancanza di coperture economiche dipendenti dal Ministero dell'economia e il mancato rinnovo o la mancata stipula di nuovi contratti «co.co.co» a partire dal 2018, come stabilito dal cosiddetto Jobs Act;
   veniva ricordato che i contratti dei ricercatori, nella maggior parte dei casi, sono finanziati da fondi europei o da fondi legati a specifici progetti di ricerca e che per regolarizzarli e definire una stabilità in carriera è necessario impiegare fondi pubblici finora non utilizzati;
   i direttori scientifici lombardi, nominati dal Ministero della salute, hanno manifestato la decisione di scendere in piazza per difendere i loro ricercatori e, come extrema ratio, di essere anche pronti a dimettersi –:
   quali iniziative intendano intraprendere i Ministri interrogati per reperire i fondi necessari a superare la situazione di instabilità contrattuale dei lavoratori del sopraindicato settore della ricerca;
   se non intendano assumere iniziative per modificare le vigenti leggi n. 124 del 2015 (cosiddetta legge Madia) e n. 183 del 2014 (cosiddetto Jobs Act), al fine di eliminare definitivamente la precarietà tra i lavoratori del settore della ricerca. (5-11598)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11598

  Le questioni poste dall'interrogante riguardano specificamente il proseguimento dell'attività di ricerca da parte degli IRCCS pubblici a seguito dell'entrata in vigore del recente decreto legislativo n. 75 del 2017. A riguardo, ricordo anzitutto che il 5 giugno scorso si è svolto un incontro tecnico di chiarimenti tra i direttori scientifici degli Istituti e i vertici tecnici del Ministero della salute e del Dipartimento della funzione pubblica. A seguito dell'incontro è stata redatta anche una nota formale da parte dell'Ufficio legislativo (prot. n. 1533 del 1o agosto scorso) con la quale è stato chiarito che, anche dopo l'entrata in vigore del predetto decreto, gli IRCCS possono continuare a utilizzare tutte le forme di lavoro flessibile previste dalla disciplina già vigente, ivi compresi i contratti di lavoro autonomo di cui all'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, che contempla le collaborazioni da attribuire a esperti di particolare e comprovata specializzazione, per prestazioni di natura altamente qualificata, come nel caso dei ricercatori degli IRCCS, per obiettivi e progetti specifici e determinati. Con il decreto legislativo n. 75 del 2017 è stato esclusivamente previsto che, a tutela delle forme genuine di collaborazione e al fine di non alimentare il precariato, a partire dal 1o gennaio 2018, nel settore pubblico, per via delle disposizioni già dettate dal decreto legislativo n. 81 del 2015, tali prestazioni di lavoro autonomo non potranno tradursi in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e luoghi di lavoro (nel settore privato le prestazioni rese con tali modalità sono assimilate al lavoro subordinato). In sostanza, le collaborazioni genuine potranno continuare ma non potranno avere le caratteristiche di etero organizzazione vietate dall'articolo 7, comma 5-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, e, prima ancora, dall'articolo 2 del citato decreto n. 81.
  Peraltro, il divieto di tale forma di collaborazione coordinata e continuativa riguarda i contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2017 e non intaccherà i rapporti in corso a quella data.
  Occorre, poi, aggiungere che, proprio per garantire la continuità delle attività di ricerca, il personale degli IRCCS gode di una specifica e maggior tutela, ai sensi dell'articolo 1, comma 410, della legge 11 dicembre 2016, n. 232. Tale previsione consente, in deroga al divieto di cui al citato articolo 7, comma 5-bis, di continuare comunque ad avvalersi del personale addetto alla ricerca titolare di contratti di lavoro flessibile al 31 dicembre 2016, ossia anche a titolo di collaborazione coordinata e continuativa.
  Inoltre, è doveroso segnalare che l'articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017, che detta precise norme volte a consentire l'assunzione stabile di personale precario titolare di contratti di lavoro flessibile e a tempo determinato, trova applicazione anche nei confronti del personale degli IRCCS, come sarà peraltro ribadito in una circolare a mia firma, di prossima emanazione.
  Infine, si segnala che sono in corso fattive e concrete interlocuzioni tra gli uffici dei Ministri della salute, dell'economia e delle finanze e della semplificazione e pubblica amministrazione, al fine di introdurre una norma che preveda un percorso di stabile reclutamento specificamente dedicato ai ricercatori degli IRCCS e che presuppone una riorganizzazione a piramide dell'organico degli Istituti.
  Si manifesta, ancora una volta, la disponibilità del Governo a proseguire nel fattivo confronto per risolvere le annose problematiche che riguardano il personale in questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale di ricerca

lavoro atipico

finanziamento comunitario