ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 813 del 14/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 14/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
EPIFANI ETTORE GUGLIELMO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
MARTELLI GIOVANNA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
PICCOLO GIORGIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
ZAPPULLA GIUSEPPE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
MURER DELIA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017
FOSSATI FILIPPO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 14/06/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/06/2017
Stato iter:
15/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 15/06/2017
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/06/2017
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/06/2017
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/06/2017

SVOLTO IL 15/06/2017

CONCLUSO IL 15/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11571
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Mercoledì 14 giugno 2017, seduta n. 813

   RICCIATTI, PIRAS, FERRARA, EPIFANI, MARTELLI, GIORGIO PICCOLO, ZAPPULLA, NICCHI, MURER e FOSSATI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la nuova realtà societaria, nata dalla fusione tra le società di TLC Wind e Tre, ha comunicato nel presentare il suo piano industriale alle forze sindacali, la volontà di esternalizzare alcuni servizi, tra cui quelli relativi alle attività di customer care;
   si tratta di una decisione che mette a repentaglio i profili occupazionali e industriali di una serie di impianti produttivi delle due società target di fusione in vari contesti italiani, tra i quali quelli di Genova, Palermo, Roma e Cagliari;
   la nuova realtà societaria nasce con obiettivi più che ambiziosi, diventare il primo operatore di telefonia in Italia, ottenendo una quota di mercato pari al 30 per cento, dati riferiti dagli stessi vertici alla stampa;
   al contrario, però, le decisioni del management sembrano andare in senso opposto con un progressivo snellimento degli insediamenti che rischia di depauperare il know-how tecnologico e industriale nel campo delle telecomunicazioni del nostro Paese a vantaggio di compagini societarie (Veon, già proprietaria di Wind vede capitali russi e norvegesi, ma è registrata in un paradiso fiscale come le Bermuda, mentre H3G è di proprietà del gigante finanziario cinese Hutchinson) alquanto opache;
   è interesse primario del Governo non solo tutelare i posti di lavoro messi a repentaglio dal piano industriale (circa 900), ma anche evitare che operazioni finanziarie contribuiscano a depredare conoscenza e competenza tecnologica per portarla altrove –:
   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di salvaguardare i profili industriali ed occupazionali legati all'operazione di fusione di cui in premessa e di salvaguardare gli interessi nazionali di un settore strategico come quello delle telecomunicazioni, di cui al decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56. (5-11571)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 giugno 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-11571

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti in merito all'intenzione della Società Wind Tre di esternalizzare il servizio di Customer care, anche sulla base di quanto riferito dalla stessa Società.
  Wind Tre è un operatore di comunicazioni elettroniche, titolare di licenze individuali per l'installazione di una rete di telecomunicazione allo scopo di prestare i propri servizi alla clientela. Nel mercato mobile italiano, Wind Tre ha 30,9 milioni di clienti, pari a una quota di mercato di circa il 37 per cento. Nella telefonia fissa ha circa 2,7 milioni di clienti.
  L'Azienda è nata a seguito della fusione tra Wind e H3G.
  Dalla fusione delle due società sono scaturite delle sovrapposizioni strutturali, anche in termini di risorse. Fino a oggi Wind Tre ha gestito il processo di integrazione ed efficientamento degli organici, successivo alla fusione, esclusivamente su base volontaria, utilizzando risorse proprie con le quali sono stati incentivati i dipendenti che hanno manifestato interesse.
  L'operazione di cessione di ramo, oggetto del quesito, si inquadra dunque in questo ambito.
  Nel ramo in questione, alla data del 1o giugno 2017, sono impiegati complessivamente 912 dipendenti, occupati su quattro sedi e precisamente: 184 a Genova, 341 a Cagliari, 145 a Roma e 242 a Palermo. Peraltro, dei 912 dipendenti sopra indicati, cesseranno il loro rapporto di lavoro, entro il 30 giugno, 57 lavoratori (25 a Genova, 10 a Cagliari, 7 a Roma e 15 a Palermo) che hanno sottoscritto un verbale in sede sindacale, ai sensi della normativa di riferimento e ulteriori tre lavoratori con contratto a tempo determinato, per scadenza del termine.
  Il 22 maggio scorso, a seguito delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, Wind Tre ha presentato il proprio business plan e in tale circostanza – come previsto dal contratto nazionale del settore TLC – ha anticipato l'intenzione di procedere alla cessione di ramo d'azienda avente come oggetto il call center 133.
  Nella stessa sede, l'Azienda ha evidenziato che il trasferimento avverrà in piena conformità con quanto stabilito dalla normativa, che prevede la continuità del rapporto di lavoro per i dipendenti appartenenti al ramo in questione.
  Tra l'altro, Wind Tre ha offerto la propria disponibilità a firmare con le organizzazioni sindacali un accordo innovativo, volto a integrare le garanzie di legge e a rafforzare il settore del customer care in Italia, in conformità con i principi e gli obblighi di cui al Protocollo d'Intesa sottoscritto in presenza del Ministro dello sviluppo economico e del Presidente del Consiglio, dalle principali imprese committenti di servizi di call center, il 4 maggio scorso.
  Ricordo che tale Protocollo impegna le tredici aziende firmatarie a limitare la delocalizzazione fissando all'80 per cento la soglia minima dei servizi erogati in Italia, prevedendo anche che il 95 per cento delle attività svolte in via diretta sia effettuato in Italia entro sei mesi dalla stipula e che per i nuovi contratti almeno l'80 per cento dei volumi in outsourcing sia effettuato sul territorio italiano. Peraltro, l'intesa impegna i fornitori a garantire l'applicazione di strumenti di tutela dei lavoratori.
  Il Ministero dello sviluppo economico, nelle sue competenze, sta seguendo in modo attento l'evoluzione di tale vicenda, difatti, sono in corso costanti contatti con la Wind-Tre per le possibili problematiche derivanti dalla suddetta fusione.
  Il Ministero è, tra l'altro, a conoscenza dei colloqui tra l'Azienda e le Organizzazioni Sindacali al fine di ricercare soluzioni che tutelino tutti i lavoratori sia negli aspetti economici e professionali, sia negli aspetti logistici.
  È altresì a conoscenza che l'Azienda sta verificando con i maggiori player italiani del settore la modalità per un passaggio che salvaguardi nel tempo anche gli interessi dei lavoratori che lasceranno Wind-Tre.
  Pertanto, ribadisco in questa sede, la disponibilità del Ministero ad attivare un tavolo di confronto, qualora le Parti lo richiedessero.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

conservazione del posto di lavoro

industria delle telecomunicazioni