ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11461

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 805 del 29/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/06/2017
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 15/06/2017
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 06/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 29/05/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/05/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/06/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/06/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/06/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11461
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo presentato
Lunedì 29 maggio 2017
modificato
Giovedì 15 giugno 2017, seduta n. 814

   LOMBARDI, VILLAROSA, VALLASCAS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in data 22 maggio 2017 sono state convocate, presso la sede di Roma, le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel, Cisl e Uilcom Uil, unitamente alle segreterie territoriali e al coordinamento delle rappresentanze sindacali unitarie per la presentazione del piano industriale di Wind 3;
   l'azienda ha comunicato che, dopo l'operazione di fusione, si è confermata quale primo operatore mobile in Italia e ha illustrato dati economici che presentano un Ebidta positivo e in crescita, così come il cash flow, mentre risulta in costante diminuzione l'indebitamento;
   nei prossimi 6 anni, la società ha comunicato che intende investire 7 miliardi di euro, per rendere la rete più moderna, capillare ed efficiente;
   dall'inizio del processo di fusione ad oggi sono fuoriuscite dall'azienda con esodo incentivato 668 risorse;
   nella relazione dei manager, il servizio clienti è stato presentato come un settore di rilevanza strategica;
   alla luce di tali premesse, ha sorpreso l'intenzione annunciata da Wind 3 di esternalizzare il customer care ex Tre; tale operazione coinvolgerebbe 900 risorse tra Genova, Cagliari, Palermo e Roma;
   non si comprende come tale esternalizzazione si possa conciliare con i dichiarati obiettivi di tutela del futuro occupazionale dei lavoratori e con la volontà annunciata dai vertici di mantenere l'azienda unita e unica;
   difronte ai tentativi delle organizzazioni sindacali di addivenire a soluzioni alternative, il management si è dichiarato deciso a perseguire la strada dell’outsourcing in via unilaterale;
   quella di esternalizzare servizi non core è una pratica messa in atto ormai dalle più grandi aziende del Paese, che però nella maggior parte dei casi determina rischi occupazionali e un peggioramento del servizio;
   a seguito degli scioperi annunciati dal personale coinvolto, i vertici della società hanno invitato per il 24 maggio 2017 le organizzazioni sindacali per la consueta procedura di «raffreddamento» –:
   se non reputi urgente adottare ogni iniziativa di competenza al fine di evitare che i 900 dipendenti della società di telecomunicazioni rischino di perdere il proprio posto di lavoro. (5-11461)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-11461

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Lombardi e altri inerente alle iniziative volte a salvaguardare i livelli occupazionali della società Wind Tre spa in relazione alla esternalizzazione, prevista dal piano industriale della Società, dei servizi relativi alle attività di customer care (assistenza alla clientela), faccio presente che allo scopo di acquisire informazioni utili per dare risposta all'interrogazione, lo scorso 9 giugno, i funzionari dell'ispettorato territoriale del lavoro di Roma hanno effettuato – su espressa richiesta del Ministero del lavoro – un accesso ispettivo presso la sede legale della società Wind Tre Spa. All'esito degli accertamenti di competenza, gli ispettori del lavoro hanno redatto una relazione dalla quale è emerso quanto segue.
  Wind Tre Spa, azienda leader in Italia nel mercato della telefonia mobile, è nata dalla fusione tra le società Wind Telecomunicazioni Spa (Wind) e H3G Spa (H3G).
  Al fine di gestire il processo di integrazione e di efficientamento degli organici successivo alla fusione, Wind Tre Spa ha deciso di ridefinire il proprio assetto organizzativo. A tal fine, la nuova società ha definito un programma di incentivi per l'esodo volontario dei dipendenti che ne avessero manifestato interesse.
  Con particolare riferimento alle attività di call center, oggetto del presente atto parlamentare, la Società ha assunto la decisione di cedere il ramo di azienda denominato «Call Center 133» costituito dai call center di Genova, Cagliari, Roma e Palermo, mantenendo invece la gestione diretta dei call center di Ivrea, Milano e Pozzuoli. In particolare, il ramo «Call Center 133» svolge servizi di assistenza amministrativo-commerciale e assistenza tecnica di primo livello, effettuati prevalentemente in front line (cioè mediante contatto telefonico con i clienti che abbiano chiamato il numero 133). Attualmente nel predetto ramo sono impiegati 912 lavoratori, 57 dei quali cesseranno consensualmente il loro rapporto di lavoro entro il prossimo 30 giugno per aver sottoscritto verbali di conciliazione, ai sensi degli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile.
  Tanto premesso, faccio presente che, lo scorso 22 maggio, a seguito delle richieste avanzate dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, la società ha presentato il proprio business plan manifestando l'intenzione di procedere alla cessione del ramo d'azienda «Call Center 133». La società si è altresì resa disponibile ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali al fine di addivenire ad un accordo che individui specifiche misure volte a rafforzare le tutele già previste dalla legge in favore dei lavoratori coinvolti nella cessione.
  Lo scorso 24 maggio – a seguito degli scioperi annunciati dal personale coinvolto nella cessione – la Società ha convocato le organizzazioni sindacali dei lavoratori per l'espletamento della cosiddetta fase di raffreddamento. L'incontro si è tuttavia concluso con esito negativo, stante l'inconciliabilità delle posizioni espresse dalle Parti.
  Successivamente, lo scorso 29 maggio – presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali – si è tenuto un incontro tra i vertici societari e le rappresentanze sindacali dei lavoratori per esperire il tentativo di conciliazione di cui all'articolo 1, comma 4, della legge n. 83 del 2000 avente ad oggetto l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. All'esito dell'incontro, il Ministero che rappresento – preso atto dell'impossibilità di addivenire ad una soluzione conciliativa – ha comunque invitato le parti a ridurre al minimo i disagi per l'utenza, in conformità con i principi informatori della citata legge n. 83 del 2000.
  Lo scorso 9 giugno, Wind Tre Spa e la società Comdata in qualità di cessionaria, hanno comunicato alle rappresentanze sindacali dei lavoratori – ai sensi dell'articolo 47 della legge n. 428 del 1990 – l'intenzione di procedere al trasferimento del ramo di azienda denominato «Call center 133», con il contestuale affidamento in appalto a Comdata del servizio collegato al ramo d'azienda ceduto. Le due società hanno inoltre precisato che il trasferimento del ramo azienda avverrà nel pieno rispetto dell'articolo 2112 del codice civile, manifestando comunque piena disponibilità ad un confronto con le organizzazioni sindacali nell'ambito del quale potranno essere esaminate eventuali soluzioni volte a fornire ulteriori garanzie occupazionali e di continuità al personale trasferito. 
  Informo, al riguardo, che, lo scorso 27 giugno, presso la sede Confindustria di Roma si è tenuto un incontro tra Wind Tre, Comdata e le rappresentanze sindacali dei lavoratori, all'esito del quale è stato sottoscritto un accordo che definisce ulteriori tutele in favore dei lavoratori interessati rispetto a quelle previste dalla normativa in materia di cessione di ramo.
  In particolare, nell'ambito del predetto accordo, Comdata si è impegnata a non procedere – per l'intera durata del contratto di servizio – a licenziamenti collettivi nei confronti dei lavoratori trasferiti a Wind Tre, garantendo agli stessi la permanenza della sede di lavoro nell'attuale comune. Wind Tre dal canto suo, ha confermato che, in caso di cessazione anticipata del contratto, applicherà la clausola sociale di garanzia in favore dei lavoratori trasferiti, individuando un nuovo operatore che garantisca la salvaguardia dei posti di lavoro e dei trattamenti.
  Inoltre, in considerazione dei volumi di attività attesi, Comdata si è impegnata a riconoscere incrementi dell'orario di lavoro fino a sei ore giornaliere in favore di quei lavoratori part-time, attualmente in servizio a 4 o 5 ore giornaliere, che ne facciano richiesta.
  Wind Tre si è impegnata a garantire ai lavoratori trasferiti l'attuale regime di assistenza sanitaria aziendale per l'intera durata dell'appalto del servizio, ivi inclusi eventuali rinnovi.
  In siffatto contesto, posso assicurare che la questione rappresentata con il presente atto parlamentare è all'attenzione del Ministero che rappresento che continuerà a monitorarne i futuri sviluppi anche nella prospettiva di esaminarne eventuali criticità e comunque riservando una forte attenzione al tema della salvaguardia della continuità occupazionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

conservazione del posto di lavoro

licenziamento