ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 802 del 23/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 23/05/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/05/2017
Stato iter:
24/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/05/2017
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 24/05/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 24/05/2017
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/05/2017

SVOLTO IL 24/05/2017

CONCLUSO IL 24/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11435
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Martedì 23 maggio 2017, seduta n. 802

   PELLEGRINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Consiglio di Stato, con sentenza n. 3652/2015, annullava il decreto di valutazione di impatto ambientale 21 luglio 2011 e le autorizzazioni conseguenti, per l'elettrodotto di Terna in Friuli Venezia Giulia;
   la sentenza del Consiglio di Stato era stata rafforzata dalla sentenza della Corte di cassazione del 15 novembre 2016 e dal parere dell'Avvocatura di Stato, un parere che non è stato possibile acquisire, in quanto l'Avvocatura dello Stato ha opposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 200 del 1996 il segreto professionale;
   la Soprintendenza belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, con nota n. 3156 del 13 giugno 2016, ha espresso parere negativo all'opera, ritenendo che l'elettrodotto determina l'intrusione e un elevato impatto paesaggistico;
   il 17 giugno 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo esprimeva il parere negativo secondo il quale il progetto non appare essere significativamente mitigabile;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per superare il contrasto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, attivava la procedura prevista all'articolo 5, comma 2, lettera c-bis, della legge n. 400 del 1988;
   il 10 agosto 2016 il Consiglio dei ministri deliberava di fare propria la posizione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al progetto presentato da Terna spa, a condizione che fossero rispettate le prescrizioni contenute nel parere n. 2136/2016 della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale;
   il Ministero dello sviluppo economico ha emanato il 14 febbraio 2017 il decreto autorizzativo dell'elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, numero 239/EL-146bis/245/2017;
   nel marzo 2017 i comuni di Mortegliano, San Vito al Torre, Trivignano Udinese, Lestizza, Palmanova, Basiliano e Pavia di Udine contestando la Via e la nuova autorizzazione alla infrastruttura, hanno presentato ricorso al Tar Lazio, sottolineando l'inopportunità della ripresa dei lavori prima del pronunciamento del Tar;
   secondo i comuni, la delibera del Consiglio dei ministri, che supera il parere negativo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, presenti pareri di sospetta illegittima, perché cerca di superare un parere tecnico con una decisione politica sul tema della tutela del paesaggio, bene tutelato dalla Costituzione e quindi non disponibile –:
   quali elementi si intendano fornire in ordine a quanto sopra esposto e quali cautele e prescrizioni siano state previste in relazione ai rischi per l'ambiente e il paesaggio connessi alla realizzazione dell'elettrodotto di Terna, tenuto conto del parere contrario espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e della pronuncia dell'Avvocatura dello Stato. (5-11435)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 24 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-11435

  Con riferimento alle questioni poste, come noto, al fine di superare il contrasto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dell'ambiente ha deferito la decisione al Consiglio dei Ministri. Quest'ultimo, nell'ambito di una complessiva valutazione ed armonizzazione degli interessi pubblici coinvolti, con delibera del 10 agosto 2016, ha fatto propria la posizione del Ministero dell'ambiente in merito alla compatibilità ambientale del progetto, a condizione che siano rispettate le condizioni e le prescrizioni contenute nel parere n. 2136 del 2 agosto 2016 della Commissione tecnica VIA/VAS. Il Consiglio dei Ministri ha rilevato, in particolare, il carattere di interesse strategico dell'opera in questione, in quanto volta ad adeguare la magliatura della rete, incrementando la sicurezza di esercizio e rimuovendo le limitazioni alla gestione in sicurezza del sistema elettrico del Friuli Venezia Giulia ed i limiti allo sfruttamento della produzione efficiente, disponibile nell'area e in importazione dalla Slovenia.
  Si segnala inoltre che, l'Avvocatura Generale dello Stato, in data 18 marzo 2017, ha già fatto presente alla Camera dei Deputati, che i pareri richiesti non possono essere messi a disposizione in quanto relativi a contenziosi ancora pendenti e quindi non ostensibili ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 200 del 1996.
  Per completezza di informazione, si fa presente che nella Camera di Consiglio del 22 marzo 2017, i giudici del TAR hanno rinviato per la trattazione del merito alla pubblica udienza del 4 ottobre 2017.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impatto ambientale

protezione dell'ambiente

consiglio dei ministri