ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/11387

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 798 del 17/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/05/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 17/05/2017
Stato iter:
18/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/05/2017
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/05/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 18/05/2017
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/05/2017

SVOLTO IL 18/05/2017

CONCLUSO IL 18/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-11387
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Mercoledì 17 maggio 2017, seduta n. 798

   LAFFRANCO e SANDRA SAVINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il 26 aprile 2012 l'assemblea dei soci di Banca Marche nominava il nuovo Consiglio di amministrazione, tra i cui membri figurava per la lista presentata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, in qualità di consigliere Indipendente, il professor Cesarini, nonostante, per quanto risulta agli interroganti, sussistano profili di dubbia legittimità rispetto a precedenti incarichi ricoperti;
   nel settembre 2012 veniva nominato direttore generale di Banca Marche il ragioniere Luciano Goffi;
   in data 12 novembre 2012 iniziava una nuova ispezione di Banca d'Italia e, al contempo, una perdita di esercizio di 517 milioni di euro;
   la società KPMG ha evidenziato che solamente Banca Marche applicava lo scarto alla garanzia del 40 per cento giudicando tali criteri ben più stringenti rispetto a quanto applicato mediamente dal sistema;
   nei mesi successivi ulteriori irrigidimenti hanno portato il bilancio semestrale consolidato a chiudere al 30 giugno 2013 con nuove perdite per 233 milioni di euro, dovute a rettifiche di valore per oltre 400 milioni di euro, nonostante le precedenti dichiarazioni del direttore generale riportassero notizie di accantonamenti di circa 200 milioni di euro;
   di conseguenza, la Banca d'Italia disponeva, prima, la gestione provvisoria della Banca e, successivamente, richiedeva al Ministero dell'economia e delle finanze lo scioglimento degli organi di Banca Marche e la sua gestione commissariale –:
   se il Ministro interrogato intenda intraprendere le necessarie iniziative, per quanto di competenza, al fine di ottenere chiarimenti in merito alla vicenda esposta in premessa, con specifico riguardo ai motivi per i quali si sarebbe deciso l'utilizzo dei parametri valutativi che avrebbero prodotto i citati risultati e per i quali il deficit patrimoniale ha assunto nel periodo di amministrazione straordinaria importi sempre più consistenti. (5-11387)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-11387

  Si risponde all'interrogazione immediata in Commissione concernente la situazione economico-gestionale di Banca Marche. In particolare, gli interroganti fanno riferimento ai criteri di valutazione del rischio di credito la cui applicazione ha determinato le rettifiche di valore – e le conseguenti perdite – registrate nei bilanci 2012 e 2013, all'evoluzione della situazione patrimoniale della banca nel periodo di amministrazione straordinaria ed alle ricapitalizzazioni previste nei piani industriali della gestione pre-commissariamento.
  Al riguardo, la Banca d'Italia, sentita in proposito ha fatto presente che la situazione aziendale della Banca Marche era da tempo all'attenzione dell'istituto, già nella fase antecedente al commissariamento. In particolare, su richiesta della Vigilanza, l'intermediario, a partire dal 2012, ha intrapreso un percorso di rinnovamento degli organi sociali che, in discontinuità con il passato, avevano adottato un approccio di maggiore prudenza nell'esame del portafoglio creditizio, facendo emergere una sottostima dei crediti deteriorati e delle rettifiche di valore, dovuta al debole ruolo del precedente organo amministrativo nella definizione delle policy in materia creditizia.
  Gli accertamenti ispettivi condotti tra il 2012 e il 2013, mirati, tra l'altro, a verificare l'adeguatezza delle rettifiche sul portafoglio deteriorato (provisioning), hanno evidenziato gravi lacune nel processo creditizio, riconducibili alla precedente gestione, con conseguenti riflessi sul corretto apprezzamento del rischio di credito.
  I parametri di valutazione, utilizzati per individuare il valore di recupero dei crediti e di realizzo delle garanzie, hanno tenuto conto nel tempo delle modifiche al quadro economico in cui la banca operava, connotato da sempre maggiori difficoltà di rimborso da parte dei prenditori.
  Per quanto concerne la valutazione dei crediti, la Banca d'Italia ha osservato che l'emersione progressiva delle perdite, realizzata a partire dal 2012, è derivata dall'esame analitico delle prospettive di recupero dei crediti erogati dalla banca, esteso a partire da quelli classificati come maggiormente problematici fino ad essere realizzato sull'intero portafoglio.
  Le consistenti rettifiche di valore nette su crediti, iscritte nel bilancio consolidato 2012 e nel primo semestre del 2013, hanno comportato la discesa del Total Capital Ratio a livello consolidato al di sotto dei limiti regolamentari. Di conseguenza è stato adottato un provvedimento di gestione provvisoria a seguito del quale è stato disposto il commissariamento dell'intermediario.
  Le attività svolte dagli organi straordinari nel corso dell'amministrazione straordinaria sono state volte all'accertamento della situazione aziendale ed alla rimozione delle irregolarità alla base del commissariamento. In particolare, sul fronte creditizio, è stato completato l'accertamento della corretta classificazione di una rilevante porzione del portafoglio prestiti, non ricompresa nei campioni ispettivi, e dell'adeguatezza del provisioning.
  È stato così progressivamente acclarato il deterioramento di un ulteriore considerevole ammontare di posizioni di rischio, che ha comportato l'esigenza di accantonamenti aggiuntivi di notevole entità, quantificati sulla base della policy già applicata dagli Organi di gestione ordinaria nella redazione del bilancio 2012 e nella successiva semestrale; ciò ha determinato l'ulteriore aggravamento dei profili tecnici dell'intermediario, con il sostanziale azzeramento dei mezzi propri al termine della procedura di amministrazione straordinaria.
  Con riferimento alle ricapitalizzazioni previste nei piani industriali pre-commissariamento, la Banca d'Italia ha osservato che il 12 luglio 2011 il Consiglio di amministrazione di Banca Marche ha deliberato un aumento di capitale fino a un massimo di 212 milioni di euro. L'operazione era finalizzata ad innalzare i margini patrimoniali del gruppo per allinearli ai più alti livelli richiesti da «Basilea 3» e ridurre il costo del funding.
  Il 19 ottobre 2011 la Banca d'Italia ha preso atto dell'aumento di capitale e ha rilasciato il provvedimento di accertamento delle connesse modifiche statutarie; nella lettera di trasmissione del benestare, richiedendo all'intermediario di essere costantemente informata sullo stato di realizzazione dell'operazione nonché delle altre iniziative previste nel nuovo piano industriale. Ciò al fine di valutarne gli effetti sui profili tecnici consolidati, con particolare riferimento all'evoluzione della situazione di liquidità ed al rispetto degli obiettivi prefissati sul piano patrimoniale. Con lettera del 9 gennaio 2012, la Banca d'Italia ha inoltre richiesto all'intermediario di effettuare, tra l'altro, una complessiva revisione dell'Area Crediti, intervenendo anche sulle metodologie di misurazione del rischio di credito. Successivamente è stato disposto l'avvio degli accertamenti ispettivi sopra citati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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