ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11315

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 792 del 09/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: CATALANO IVAN
Gruppo: CIVICI E INNOVATORI
Data firma: 09/05/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11315
presentato da
CATALANO Ivan
testo di
Martedì 9 maggio 2017, seduta n. 792

   CATALANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   con risoluzione n. 50481 del 10 aprile 2015, il Ministero dello sviluppo economico ha ritenuto che l'attività di home restaurant, anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e anche se i soggetti che usufruiscono delle prestazioni sono in numero limitato, debba essere classificata come un'attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto la fornitura di dette prestazioni, comportando il pagamento di un corrispettivo, si esplica quale attività economica in senso proprio e anche i locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco rappresentano locali attrezzati aperti alla clientela;
   in conseguenza di tale classificazione, si applicherebbero le disposizioni di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e successive modificazioni, e i soggetti che esercitano attività di home restaurant sarebbero tenuti, previo possesso dei requisiti di onorabilità nonché professionali di cui all'articolo 71 del medesimo decreto legislativo, a presentare la Scia o a richiedere l'autorizzazione, ove trattasi di attività svolte in zone tutelati;
   ne consegue, per gli aspiranti home restaurant, una sequenza di incombenze amministrative, burocratiche, fiscali e previdenziali del tutto sproporzionata se rapportata all'ambito della sharing economy in senso stretto, nella quale le prestazioni sono tra pari;
   la stessa Commissione europea, nella sua comunicazione COM (2016) 356 finale del 2 giugno 2016, intitolata «Un'agenda europea per l'economia collaborativa», ha evidenziato l'opportunità di distinguere tra la prestazione di servizi a titolo professionale e la fornitura di servizi tra pari, e quindi di parametrare diversamente i requisiti di accesso al mercato (fra i quali rientra, per esempio, nel caso dell’home restaurant, l'eventuale obbligo di presentare una Scia), tenendo conto dei criteri di necessità e proporzionalità;
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera del 31 marzo 2017, ha inoltrato a Governo e Parlamento una motivata segnalazione (oggetto anche dell'interrogazione n. 5-11227), relativa alla previsione di requisiti di accesso al mercato eccessivamente restrittivi;
   come si evince dal comunicato della Federazione italiana pubblici esercizi del 16 ottobre 2015, a seguito della risoluzione n. 50481 del Ministero dello sviluppo economico, i Nas hanno effettuato diverse attività di controllo verso home restaurant, culminate nell'irrogazione di sanzioni;
   la rigidità della citata risoluzione, unita alle attività repressive che proprio ad essa si appoggiano, hanno quasi paralizzato l'ambito home restaurant della sharing economy, ambito che invece il Ministro interrogato, in risposta alla citata interrogazione, ha dimostrato, ad avviso dell'interrogante, di non volere da subito «inchiodare», privilegiando un approccio flessibile –:
   se il Governo, anche tenendo conto del contenuto della comunicazione della Commissione europea, della segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e della risposta all'interrogazione n. 5/11227, non ritenga di rivedere il contenuto della risoluzione citata, al fine di superare l'indebita equiparazione di ogni attività di home restaurant quale attività di somministrazione di alimenti e bevande, individuando eventualmente dei criteri distintivi per operare o meno tale equiparazione sulla base delle caratteristiche del singolo servizio. (5-11315)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

accesso al mercato

liberalizzazione del mercato