ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11297

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 790 del 05/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: LA MARCA FRANCESCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 25/05/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/05/2017
Stato iter:
25/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 25/05/2017
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/05/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/05/2017

DISCUSSIONE IL 25/05/2017

SVOLTO IL 25/05/2017

CONCLUSO IL 25/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11297
presentato da
LA MARCA Francesca
testo presentato
Venerdì 5 maggio 2017
modificato
Venerdì 26 maggio 2017, seduta n. 804

   LA MARCA, QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi le cronache di alcuni giornali editi nella Repubblica Dominicana hanno riportato la notizia che un giovane italiano di 29 anni, A. G., residente a Genova, si sarebbe suicidato lanciandosi da una finestra del Recidence Cocotal di Bàvaro;
   la notizia dalla stessa stampa locale è stata data con esplicite riserve, dal momento che si è scritto di «apparente» e «supposto» suicidio e si è usato ripetutamente il condizionale per descrivere la dinamica dell'atto che ha comportato la morte del giovane turista italiano, che stava concludendo un lungo percorso di conoscenza di diversi Paesi del Sud America;
   nelle settimane precedenti, le stesse fonti hanno parlato, con analoga incertezza, di un altro «apparente suicidio» di un italiano, il pensionato abruzzese F. R., trovato impiccato alla maniglia della porta del suo appartamento di Boca Chica in Santo Domingo poco prima di fare ritorno in Italia;
   anche in questo caso, le circostanze denunciate, in particolare le inspiegabili tumefazioni riscontrate sul volto, sono tali da indurre a sollevare giustificati dubbi sul referto di «suicidio» che sembrerebbe frettolosamente emesso dalla polizia locale;
   i familiari del pensionato abruzzese, a loro volta, testimoniano di uno stato di completa normalità del loro congiunto, che dunque non avrebbe avuto alcun motivo per un gesto così estremo;
   la comunità italiana di Santo Domingo è giustamente allarmata per la ricorrenza di questi casi e dubbiosa per la celerità delle archiviazioni delle indagini relativi a questi eventi, che avrebbero meritato accertamenti e verifiche più approfonditi e convincenti di quelli esperiti –:
   se non ritenga necessario e urgente dare mandato alla rappresentanza italiana di richiedere alle autorità dominicane una ricostruzione più approfondita dei fatti accaduti e una ricerca più precisa di eventuali responsabilità da perseguire;
   se siano state definite misure concrete ed efficaci di prevenzione e sicurezza per gli italiani che si trovano nel Paese, stabilmente o temporaneamente, in modo da evitare che episodi di questa natura, se dovuti a terzi, abbiano a ripetersi.
(5-11297)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-11297

  Le vicende dei due connazionali, deceduti nella Repubblica Dominicana lo scorso aprile a distanza di qualche settimana uno dall'altro, sono seguite con attenzione dalla nostra Ambasciata in Repubblica Dominicana, in stretto raccordo con la Farnesina, sin dai primi momenti del ritrovamento dei corpi, con l'obiettivo di fare luce sulle circostanze dei decessi e assicurare la giustizia.
  Secondo le informazioni fornite dalla Sede, il primo connazionale, che si trovava da poco nella Repubblica Dominicana, è stato trovato senza vita il 27 aprile scorso a Bavaro (Punta Cana), lungo il bordo di una piscina nel residence «Cocotal», dove alloggiava insieme ad altri cittadini europei.
  Informata del decesso dalle Autorità locali, l'Ambasciata italiana si è subito messa in contatto con i familiari del giovane, per prestare loro ogni possibile assistenza, in particolare accompagnandoli nei diversi incontri con le Autorità dominicane competenti e nel disbrigo delle incombenze burocratiche previste dalla legge locale.
  Le circostanze del decesso del giovane sono tuttora oggetto di accertamento. Dal momento che il primo verbale della Polizia dominicana faceva riferimento ad un possibile suicidio, la nostra Rappresentanza diplomatica a Santo Domingo è subito intervenuta ottenendo un'immediata formalizzazione della prosecuzione delle indagini al fine di approfondire le cause del decesso.
  La collaborazione da parte delle Autorità dominicane è stata finora puntuale e ampie sono state le rassicurazioni sul fatto che tutte le ipotesi sulle cause della morte sono ancora aperte, escludendo fermamente che le indagini siano circoscritte all'ipotesi di un gesto volontario. A conferma di ciò, la polizia locale ha vietato ad alcuni giovani con cui il nostro connazionale divideva l'alloggio di lasciare il Paese e si è attivata per l'acquisizione di ulteriori elementi utili per chiarire le eventuali responsabilità di terzi.
  Nel frattempo, su indicazione della Farnesina, l'Ambasciata ha compiuto un passo formale presso il Ministero degli Affari Esteri dominicano, rappresentando la viva aspettativa del nostro Paese che le indagini siano condotte in modo attento e rigoroso e che vengano al più presto chiarite le circostanze della morte del connazionale.
  Al fine di seguire al meglio le attività in corso, la famiglia ha deciso di rivolgersi a un avvocato locale che può domandare al giudice competente sia i risultati dell'autopsia sia eventuali altre informazioni che dovessero essere utili. La Sede ha già preso contatto con il legale designato per concordare eventuali passi diplomatici a sostegno della sua azione e parallelamente ha trasmesso una nota informativa alla Procura della Repubblica di Roma, la quale potrà valutare se avviare un'indagine in Italia.
  Il secondo connazionale, pensionato che da tempo risiedeva nella Repubblica Dominicana, è stato trovato senza vita a Boca Chica lo scorso primo aprile. Stando al rapporto realizzato dall'agente di polizia che per primo era giunto sul luogo e aveva preso atto della scena che si presentava, la morte sarebbe avvenuta per impiccagione.
  L'Ambasciata d'Italia in Repubblica Dominicana si è messa subito in contatto con i familiari del connazionale e con l'avvocato da loro incaricato anche per l'espletamento delle procedure di rito per il rimpatrio delle ceneri. Su richiesta dei familiari, la Sede ha sollecitato nei giorni scorsi più volte l'avvocato scelto dalla famiglia, che conosceva personalmente il connazionale da molto tempo, per cercare di accelerare gli adempimenti relativi alla legalizzazione in loco del certificato di morte. Il rimpatrio delle ceneri dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
  Al fine di sostenere le richieste della famiglia volte ad accertare le effettive cause del decesso, la Sede si è anche mantenuta in stretto contatto con le Autorità dominicane per monitorare attentamente che l'autopsia fosse eseguita in maniera rigorosa e che le indagini non fossero archiviate frettolosamente. La Sede è intervenuta in più occasioni sulle Autorità locali, esprimendo la viva aspettativa da parte italiana affinché le indagini accertassero oggettivamente e senza pregiudizi la dinamica e le circostanze di quanto accaduto, ed anche con l'avvocato di parte, che ha confermato la completezza dei rilievi svolti.
  Anche il caso del secondo connazionale deceduto è stato finora caratterizzato da una puntuale collaborazione da parte delle Autorità dominicane che, oltre ad assicurare lo svolgimento di un esame autoptico trasparente ed accurato, hanno mantenuto aperte tutte le ipotesi sulle cause della morte del connazionale, sebbene inizialmente il referto di polizia accennasse effettivamente ad un possibile suicidio.
  Alla luce di quanto sopra esposto, si conferma, in risposta all'Onorevole interrogante, che il MAECI ha già debitamente incaricato l'Ambasciata di ottenere dalle Autorità dominicane una ricerca più precisa di eventuali responsabilità da perseguire.
  Per quanto riguarda il secondo quesito posto dall'On. Interrogante, la Farnesina, attraverso l'Unità di Crisi, assicura un regolare monitoraggio delle condizioni di sicurezza nel Paese, in coordinamento con l'Ambasciata d'Italia e con omologhe strutture europee.
  In particolare, attraverso il portale www.viaggiaresicuri.it, mette a disposizione dei cittadini italiani che si trovino o intendano recarsi nel Paese informazioni aggiornate sulla sicurezza, su normative locali rilevanti, ed avvertenze specifiche affinché, attraverso l'adozione di opportune misure di cautela, i connazionali possano mitigare il rischio di restare vittima episodi di criminalità.
  L'Unità di Crisi mette inoltre a disposizione dei connazionali il portale «Dove siamo nel mondo», nel quale registrare i dati relativi al proprio viaggio, facilitando il coordinamento e l'assistenza in caso di emergenza, anche attraverso contatti diretti, la diramazione di allerte via email o sms.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

suicidio

polizia locale

pensionato