ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 781 del 19/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2017
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11155
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Mercoledì 19 aprile 2017, seduta n. 781

   GALLINELLA, DAGA e CIPRINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 12-bis del regio decreto 11 dicembre 1933 n. 1775 così come sostituito dall'articolo 96, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce che il provvedimento di concessione allo sfruttamento delle acque è rilasciato se non pregiudica il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d'acqua interessato e se è garantito il minimo deflusso vitale e l'equilibrio del bilancio idrico;
   i piani di gestione distrettuali, così come i piani di tutela delle acque, sono aggiornati ogni sei anni e in diverse regioni del Centro Italia come Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio si sta procedendo attualmente all'aggiornamento del piano di tutela delle acque (PTA);
   l'articolo 121, comma 4, del decreto legislativo n. 152 del 2006 specifica che il PTA deve contenere le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico;
   il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 28 luglio 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 15 novembre 2004 ha introdotto il concetto di deflusso minimo vitale (DMV) definito come la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d'acqua per garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali;
   le regioni nei vari distretti idrografici si muovono in ordine sparso e sembra non esistere un'attività di coordinamento per la corretta applicazione del deflusso minimo vitale nei corpi idrici interessati da concessioni; in alcune regioni, anzi, sembrerebbero essere stati introdotti, sia nel primo ciclo che negli aggiornamenti di piano di tutela, dei protocolli di sperimentazione al fine di sterilizzare di fatto le misure imposte dalla legislazione vigente;
   i costi di tali sperimentazioni sono a carico del titolare di concessione allo sfruttamento delle acque (utilizzate per scopo prevalentemente industriale/idroelettrico), ma sembrerebbero non aver mai termine, in quanto gli stessi concessionari hanno tutto l'interesse a non individuare nessuna portata minima;
   ciò potrebbe però generare notevoli pressioni sui corpi idrici (si pensi al fenomeno dell’hydropeaking, ad esempio per i produttori di energia elettrica);
   nell'impianto industriale delle Marmore-Galleto (Terni), a quanto risulta agli interroganti il gestore non restituisce le acque ai piedi dello sbarramento ma a valle, a diverse centinaia di metri dall'opera di presa, interrompendo la continuità idraulica del fiume Velino per il quale, a monte dello sbarramento, nel precedente piano di tutela delle acque era stata fissata una soglia di deflusso minimo vitale superiore a 4 metri cubi al secondo;
   la regione Umbria con delibera di giunta regionale n. 131 del 14 febbraio 2011 ha, di fatto, sospeso il deflusso minimo vitale nei corpi idrici superficiali introducendo dei protocolli di sperimentazione e posticipando («sine die») le misure V10, V2P e V30 del piano di tutela delle acque del 2009;
   per la regione Umbria è in fase di completamento l'aggiornamento del piano regionale di tutela delle acque così come indicato dalla deliberazione di giunta regionale n. 1646 seduta del 28 dicembre 2016 in cui si ripropongono attività di sperimentazione senza sapere a quali risultati hanno portato le precedenti effettuate dopo la delibera di giunta regionale n. 131 del 14 febbraio 2011;
   in riferimento alla misura B07 (determinazione e applicazione dell'Ecological FLOW) dell'aggiornamento del PTA dell'Umbria sarebbero state accolte in blocco tutte le osservazioni della multinazionale ERG riguardanti i protocolli di sperimentazione stabilendo che l'attività di sperimentazione debba partire dal valore di portata attualmente rilasciata dall'utente e non dal deflusso minimo vitale previsto in concessione così come era stato definito dalla regione stessa in prima stesura delle misure del piano di tutela delle acque, al fine di portare ad un beneficio e giovamento immediato al tratto di corpo idrico interessato e rendere fruibile ad ogni orario la cascata più antica del mondo modellata dall'uomo –:
   se sia al corrente di quanto esposto in premessa e se, per quanto di competenza, non intenda assumere le iniziative di competenza in relazione a quello che appare agli interroganti un aggiramento del decreto legislativo n. 152 del 2006 a favore di concessionari ma senza alcuna ricaduta positiva sulla comunità;
   se sia a conoscenza dei criteri per cui, nell'aggiornamento del piano di tutela delle acque della regione Umbria, siano state accolte le osservazioni della ERG per definire l'azione B della misura B-07 che non portano alcun beneficio al tratto di corpo idrico interessato, ad avviso degli interroganti contravvenendo quindi a quanto disposto dalla normativa nazionale;
   se intenda valutare la possibilità di assumere ogni iniziativa di competenza affinché si pervenga alla modifica della misura B-07 di cui sopra al fine di garantire almeno il deflusso minimo vitale per le cascate delle Marmore, tutelando l'ambiente e provando a dare nuovo slancio al turismo regionale, già profondamente provato dal sisma del 2016. (5-11155)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione delle acque