ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/11002

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: DURANTI DONATELLA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 30/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
GALLI CARLO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
RICCIATTI LARA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
SANNICANDRO ARCANGELO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
NICCHI MARISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
MELILLA GIANNI ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
MARTELLI GIOVANNA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
FOSSATI FILIPPO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017
CAPODICASA ANGELO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 30/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/03/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-11002
presentato da
DURANTI Donatella
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   DURANTI, PIRAS, CARLO GALLI, RICCIATTI, SANNICANDRO, NICCHI, MELILLA, MARTELLI, FOSSATI e CAPODICASA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il 17 marzo 2017, come si apprende anche da una dettagliata denuncia di Amnesty International, un attacco aereo della coalizione anti-Isis a guida U.s.a. ha provocato a Mosul la morte di oltre 150 civili. Sempre in base a quanto riportato dalla Associazione per i diritti umani, negli ultimi mesi sarebbero continui e ripetuti i casi di bombardamenti di obiettivi civili;
   come di evidenza anche dalle notizie delle agenzie di stampa del 28 marzo 2017, i 150 civili morti nella parte ovest di Mosul, durante i bombardamenti di venerdì 17 marzo, avevano ricevuto l'ordine di non lasciare le proprie case, ponendo quindi diversi interrogativi sulle adeguate misure adottate dalla coalizione per evitare i «danni collaterali», oltre che sulla effettiva funzionalità del coordinamento tra le forze aeree e l'esercito iracheno sul territorio;
   secondo Donatella Rivera – consulente per la risposta alle crisi umanitarie di Amnesty International – «il fatto che le autorità irachene abbiano ripetutamente sollecitato gli abitanti a rimanere nelle loro case, anziché lasciare l'area, suggerisce che le forze della coalizione avrebbero dovuto sapere che i raid avrebbero provocato un alto numero di morti. Attacchi indiscriminati e sproporzionati violano il diritto umanitario e costituiscono dei crimini di guerra»;
   le forze governative – dopo la liberazione a gennaio della parte est di Mosul da parte dell'esercito iracheno –, da ottobre 2016, stanno cercando di riprendere il controllo anche della parte ovest della città, supportate dai bombardamenti aerei della coalizione anti-Is. Sin dall'inizio della offensiva, però, le diverse organizzazioni umanitarie avevano messo in guardia le autorità sul rischio delle morti civili, considerando sia la densità abitativa della zona che il crescente ricorso all'artiglieria e soprattutto ai raid aerei. A differenza infatti delle battaglie di Falluja e Ramadi – nelle quali la quasi totalità della popolazione venne evacuata – a Mosul (come già detto precedentemente) l'esercito iracheno suggerisce ai civili di rimanere nelle case, nel tentativo di evitare un altissimo numero di sfollati;
   prima dell'offensiva, la città di Mosul contava circa un milione di abitanti. Ad oggi, secondo quanto stimato dalle Nazioni Unite, circa 400 mila civili sarebbero intrappolati nelle zone sotto il controllo dell'Isis;
   nonostante i dinieghi iniziali circa le responsabilità nelle morti dei civili, il Pentagono avrebbe, negli ultimi giorni, aperto una inchiesta in merito ai bombardamenti del 17 marzo, ordinando la visualizzazione di oltre 700 video che riprendono gli «strike»;
   in Iraq, la presenza italiana è quella più corposa dopo gli Stati Uniti, contando circa 1.500 uomini sul territorio con diversi compiti, fra cui la difesa dei lavori della diga di Mosul ed il supporto dei bombardamenti aerei della coalizione – con individuazione di obiettivi e rifornimento in volo dei bombardieri – oltre che di addestramento dei combattenti iracheni e curdi, fornendo loro anche soccorso in prima linea –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo – anche in collaborazione con gli altri partner internazionali – per garantire l'incolumità dei civili bloccati a Mosul, per evitare che vengano ripetuti in futuro bombardamenti su strutture civili e che le future operazioni avvengano sempre e comunque nel pieno rispetto del diritto umanitario internazionale. (5-11002)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

diritto umanitario internazionale

mortalita'