ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10978

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: MARZANA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 29/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
09/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/11/2017
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 09/11/2017
Resoconto MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/03/2017

DISCUSSIONE IL 09/11/2017

SVOLTO IL 09/11/2017

CONCLUSO IL 09/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10978
presentato da
MARZANA Maria
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   MARZANA, D'UVA, VACCA, BRESCIA, DI BENEDETTO, CHIMIENTI, LUIGI GALLO e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto disposto dal comma 136 della legge n. 107 del 2015, è stato inaugurato nei giorni scorsi formalmente il Portale unico dei dati della scuola (http://dati.istruzione.it/opendata/);
   con questo strumento il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca mette a disposizione dei cittadini i dati pubblici del sistema nazionale di istruzione e formazioni per dare concreta attuazione al principio della trasparenza, garantendo così un accesso libero alle informazioni e ai dati della scuola;
   da una prima verifica, il dato che in maniera più appariscente balza all'occhio è quello relativo al «tempo pieno nelle scuole primarie statali» che fotografa l'enorme differenza di godimento di questo diritto tra gli studenti del nord e del sud Italia;
   il «tempo pieno» è stato previsto dall'articolo 1 della legge 24 settembre 1971, n. 820, con lo scopo di contribuire all'arricchimento della formazione dell'alunno; tale istituto, abrogato dal decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, è stato reintrodotto con il decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito con modificazioni dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, che all'articolo 1, comma 1, dispone: «Al fine di realizzare gli obiettivi formativi del curriculum arricchito è reintrodotta, nella scuola primaria, l'organizzazione di classi funzionanti a tempo pieno, con un orario settimanale di quaranta ore, comprensivo del tempo dedicato alla mensa. Conseguentemente è richiamato in vigore l'articolo 130, comma 2, del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (...)»;
   ad oggi su un totale di 917.058 studenti delle scuole primarie statali che usufruiscono in Italia di questo diritto, ben il 58,5 per cento frequentano scuole del Nord, il 26 per cento scuole del Centro e solo il 15,5 per cento sono iscritti in scuole del Sud e Isole;
   se valutiamo nello specifico: solo l'11,7 per cento degli studenti iscritti nelle Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Calabria può avvalersi di questo diritto. Ancor peggio in Sicilia e Sardegna dove a frequentare la scuola a tempo pieno sono solo il 4,2 per cento degli alunni. Al contrario la percentuale record si tocca al Nord-ovest, con il 38 per cento di studenti che usufruiscono di questo diritto –:
   se sia a conoscenza delle motivazioni per cui, nonostante le leggi di cui in premessa, persiste il divario tra le regioni del nord e del sud Italia;
   quali interventi il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di giungere ad una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale del «tempo pieno» nelle scuole primarie statali;
   se il Ministro interrogato non ritenga fondamentale e urgente un investimento di risorse indirizzate al diritto del «tempo pieno», specie nel centro-sud. (5-10978)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 novembre 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-10978

  Con l'interrogazione in discussione viene evidenziata la questione delle differenze esistenti tra il nord ed il sud del paese per quanto riguarda la fruizione del tempo pieno nelle scuole primarie statali. In particolare, si chiede di conoscere le ragioni della persistenza di tale divario, oltre a sollecitare l'adozione di misure finalizzate ad assicurare una copertura omogenea su tutto il territorio nazionale del tempo pieno nelle scuole primarie statali.
  A riguardo occorre evidenziare, preliminarmente, che le differenze che si registrano sul territorio rispetto a tale tipologia ordinamentale scolastica sono imputabili anche al fatto che, nel tempo, la richiesta delle famiglie si è in effetti sviluppata, nelle varie regioni d'Italia, in misura alquanto diversa e ciò per motivazioni anche di tipo storico e sociologico.
  Si evidenzia, comunque, che, in base ai dati risultanti al sistema informativo del Ministero, ed in particolare dal rapporto fra classi a tempo pieno e classi totali, si è verificato per quasi tutte le regioni del Centro-sud, a partire dall'anno scolastico 2013/2014 fino al 2017/2018, un trend di crescita con alcuni casi più marcatamente positivi con incrementi del 5,4 per cento in Campania, del 3,3 per cento in Abruzzo e del 2,6 per cento in Calabria.
  Si tratta, indubbiamente, di un primo ma significativa passo che testimonia una tendenza favorevole seppur nell'ambito del quadro di diversità territoriali descritte nell'interrogazione.
  In generale, si ricorda che, in base alla normativa vigente, è compito degli Uffici Scolastici Regionali ripartire la dotazione organica tra le varie province e spetta, quindi, agli Ambiti territoriali degli USR attribuire alle scuole i posti dell'organico, tenendo conto delle proposte dei Dirigenti scolastici e del contingente provinciale di posti di organico.
  Il MIUR ha pertanto il compito di determinare l'organico dell'autonomia e di distribuirlo agli Uffici scolastici Regionali.
  Il riparto della dotazione organica tra le regioni è effettuato sulla base del numero delle classi, per i posti comuni, e sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento, e di ulteriori parametri di complessità e di territorialità.
  Nel dettaglio, la singola istituzione scolastica, nell'esercizio dell'autonomia didattica ed organizzativa prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999, alla luce delle integrazioni e modifiche previste dalla legge n. 107 del 2015, articola il tempo scuola in modo flessibile, individuando le soluzioni più idonee per il migliore impiego delle risorse disponibili.
  La lettera n) del comma 7 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 2015 stabilisce che l'istituzione scolastica può valutare l'apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero degli alunni e studenti per classe, anche con il potenziamento del tempo scolastico o la rimodulazione del monte orario rispetto a quello previsto. L'attivazione del tempo pieno in ciascuna istituzione scolastica, comunque, deve essere effettuata sempre nei limiti della dotazione organica complessiva autorizzata nell'ambito dell'organico dell'autonomia.
  Ciò posto si rappresenta che il M.I.U.R. è ben consapevole delle esigenze indicate dall'On.le interrogante, nondimeno, posto che le stesse devono essere contenute entro le dotazioni organiche stabilite con l'annuale decreto interministeriale, è costante l'impegno di questa amministrazione per poter corrispondere alle esigenze delle famiglie e garantire a tutte analoghe opportunità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

godimento dei diritti

istruzione primaria

istruzione