ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10905

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 764 del 22/03/2017
Abbinamenti
Atto 5/10939 abbinato in data 30/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/03/2017
Stato iter:
30/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2017
Resoconto AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 30/05/2017
Resoconto GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/03/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/05/2017

DISCUSSIONE IL 30/05/2017

SVOLTO IL 30/05/2017

CONCLUSO IL 30/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10905
presentato da
GARAVINI Laura
testo di
Mercoledì 22 marzo 2017, seduta n. 764

   GARAVINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   da organi di stampa e da dichiarazioni delle rappresentanze della locale comunità si apprende che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha reso nota l'intenzione di alienare alcuni immobili di proprietà dello Stato italiano siti a Monaco di Baviera; nel dettaglio si tratta dell'edificio che ospita il Consolato Generale; la sede dell'Istituto Italiano di Cultura e la villa in passato in uso ai servizi di informazione italiani;
   l'interrogante è consapevole del fatto che questo intervento si colloca all'interno di una globale strategia politica del Governo, volta a una razionalizzazione degli immobili demaniali siti all'estero, adibiti a rappresentanze diplomatico consolari;
   detta strategia mira a dotare il nostro Paese di edifici più funzionali, più moderni, più consoni all'accoglienza del pubblico e alla prestazione di servizi ai cittadini, in un'ottica di contenimento dei costi e di razionalizzazione di eventuali spese di ristrutturazione di sedi particolarmente lussuose e prestigiose;
   si ritiene che la sede dell'Istituto di cultura di Monaco, nella sua attuale dislocazione, sia idonea alle esigenze di spazio e di accessibilità necessarie all'Istituto stesso per svolgere al meglio la propria missione di promozione della lingua e cultura italiana nel mondo;
   la regione della Baviera, Land di cui Monaco è capoluogo, è uno dei più importanti fra i Land tedeschi sia in quanto strategico partner commerciale del nostro Paese, sia perché il locale Consolato serve una comunità di circa 100.000 italiani; inoltre raccoglie una numerosa utenza tedesca italofila, anche a seguito della prossimità geografica con il nostro Paese;
   si reputa che la sede dell'Istituto italiano di cultura sia già oggi idonea alle esigenze di spazio e di accessibilità necessarie all'Istituto, onde svolgere al meglio la propria missione; prevede infatti sia un auditorium che sale per i corsi;
   si rende opportuno evitare l'interruzione, anche solo temporanea, dei corsi di lingua e delle manifestazioni in programma, onde evitare non solo una significativa perdita economica, ma soprattutto di immagine, anche tenuto conto che le migliaia di utenti sono di nazionalità tedesca –:
   se il Ministro interrogato, in considerazione di quanto riportato in premessa, non intenda rivalutare l'operazione nel suo complesso, al fine di escludere la vendita della sede dell'Istituto italiano di cultura;
   se, in contemporanea ad un'eventuale alienazione dell'attuale sede del Consolato Generale e della villa in passato in uso ai servizi informativi non intenda garantire l'acquisizione di una nuova sede del Consolato Generale più moderna e altrettanto centrale, dal costo inferiore al valore di mercato dell'attuale sede e ancora più funzionale all'espletamento delle funzioni consolari. (5-10905)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 maggio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-10905

  Vorrei rispondere partendo da una premessa che sta alla base del caso segnalato dagli Onorevoli interroganti. Razionalizzare le proprietà immobiliari dello Stato all'estero è una delle priorità che la legge ha assegnato alla Farnesina. Una priorità che comporta obiettivi impegnativi che coinvolgono il MAECI nel raggiungimento dei previsti saldi di finanza pubblica e nella riduzione del debito e impongono necessariamente una revisione della politica sugli immobili demaniali.
  Dapprima, la legge di stabilità 2016 ha stabilito che il MAECI versi all'entrata del bilancio dello Stato 20 milioni di euro per il 2016 e 10 milioni di euro sia per il 2017 sia per il 2018 tramite operazioni di dismissione immobiliare di beni non più utili per le finalità istituzionali. Successivamente, la legge di bilancio 2017 ha incrementato tali cifre, stabilendo che il MAECI dovrà conseguire dalle dismissioni immobiliari proventi per 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, mentre per il 2019 è stato inserito un target di 16 milioni di euro.
  Con le medesime disposizioni, la legge ha altresì previsto che, nel caso di mancato raggiungimento dei suddetti obiettivi, siano decurtati i fondi, per un ammontare corrispondente, destinati all'Agenzia Italiana per la Cooperazione alla Sviluppo. Poiché a nessuno sfugge l'importanza che l'attività di cooperazione ha per la politica di questo Ministero, comprenderete come la dismissione del patrimonio immobiliare abbia conseguenze ben più ampie di quanto si possa immaginare.
  Venendo alla situazione particolare a Monaco di Baviera, ci tengo innanzitutto a sottolineare – e vorrei che fosse chiaro – come non sia mai stata presa in considerazione una limitazione delle attività del Consolato Generale né tantomeno una sua chiusura. Non sarebbe del resto possibile in considerazione della grande collettività italiana ivi residente e dell'importanza della città di Monaco di Baviera e del Land Baviera in generale non solo nel contesto tedesco ma anche in ambito europeo.
  Altra cosa è lo stabile che ospita il Consolato Generale. Occorre prendere atto che esso non è totalmente funzionale alle attività istituzionali, a causa delle sue condizioni e della necessità di interventi strutturali. Per tali ragioni, nel 2015 è stata esplorata la possibilità – con avviso pubblico – di permuta con conguaglio ma la procedura è stata temporaneamente accantonata, non avendo prodotto i risultati sperati. Si continua tuttavia a ritenere che sia nell'interesse pubblico procedere all'alienazione dell'immobile, tenuto conto del valore di mercato dello stabile e delle necessità istituzionali.
  Vorrei rassicurarvi sul fatto che un'eventuale vendita sarà comunque subordinata alla preventiva individuazione di locali idonei e altrettanto funzionali dove ricollocare le strutture.
  Nella scelta del nuovo edificio si terrà inoltre conto di aspetti importanti come la centralità della Sede, la sua accessibilità al pubblico, le garanzie di sicurezza sul lavoro e gli standard di efficienza energetica.
  Quanto alla convenienza dell'operazione immobiliare, per la perizia dell'immobile si è provveduto secondo quanto previsto dalla Legge n. 183/2011, avvalendosi di expertise locale, in condizioni di indipendenza ed assenza di interesse. Allo stesso modo, in caso di acquisto, si procederebbe per valutare l'investimento su un nuovo immobile per i servizi consolari, tenendo conto delle specificità locali. Ogni ipotesi di alienazione o di permuta dell'edificio ha tenuto e terrà conto delle opzioni di mercato, della necessità di interventi di investimento e del valore dell'immobile. Non si ravvisa, quindi, possibilità alcuna di danno all'erario, ma solo benefìci, sia in termini di allocazione più funzionale e moderna degli uffici, sia di possibile entrata al bilancio dello Stato.
  Per quanto riguarda l'immobile di Monaco di Baviera già in uso ai servizi informativi e attualmente libero, dopo un'asta del 2016 andata deserta, si è svolta una procedura per manifestare interesse all'acquisto, i cui atti erano consultabili sulla sezione «Amministrazione Trasparente» del sito istituzionale della Farnesina. La procedura per manifestazione di interesse ha avuto esito negativo. È stato quindi indicato alla Sede di dare la massima pubblicità alla vendita per poi procedere a trattativa privata.
  Concludo dicendo che le notizie su una possibile vendita dell'edificio che ospita l'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera sono infondate. Non vi è alcuna istruzione della Farnesina in tal senso, tanto più che la manifestazione di interesse ad acquistare l'immobile dell'Istituto, esternata da parte di un soggetto privato locale, non è stata presa in considerazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consolato

prestazione di servizi

promozione culturale