ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10895

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 763 del 21/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 21/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 21/03/2017
Stato iter:
22/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/03/2017
Resoconto ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 22/03/2017
Resoconto ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/03/2017

SVOLTO IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10895
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 21 marzo 2017, seduta n. 763

   QUARTAPELLE PROCOPIO e ARLOTTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   si è svolto in data 9 marzo 2017 a San Marino l'incontro convocato dal Governo della Repubblica di San Marino con le parti sociali per illustrare un progetto di legge concernente modifiche e integrazioni alle norme materia di sostegno allo sviluppo economico che interviene sul trattamento dei lavoratori transfrontalieri;
   la novità più significativa del progetto di legge, che interviene in diversi ambiti, riguarda l'articolo 4 che – modificando l'articolo 3 della legge n. 156 del 2011 e quindi rendendo più libera l'assunzione dei lavoratori frontalieri – prevederebbe un maggiore onere contributivo sull'impiego di un lavoratore frontaliero rispetto all'assunzione di un lavoratore sammarinese, portato all'8,9 per cento dall'attuale 1,9 per cento se il numero dei frontalieri occupati è pari o superiore al 30 per cento;
   già il presidente dell'Associazione industriali sammarinese Anis, su mandato del Consiglio direttivo, ha manifestato la propria forte contrarietà, in particolare sull'aumento del 7 per cento per le nuove assunzioni di lavoratori frontalieri, ed auspicato che il progetto di legge venga profondamente rivisto;
   la norma appare all'interrogante discriminatoria e anacronistica e in contrasto con gli accordi tra la Repubblica di San Marino e l'Italia, da cui proviene la maggioranza dei lavoratori frontalieri, e con le relazioni di amicizia e buon vicinato fra le due Repubbliche;
   se venisse confermata, la norma potrebbe, inoltre, secondo l'interrogante minare il percorso per l'Accordo di associazione di San Marino all'Unione europea, accordo sostenuto dal nostro Paese come ribadito anche in anni recenti dalle più alte cariche istituzionali italiane –:
   se il Ministro interrogato non ritenga necessario aprire un confronto con il Governo della Repubblica di San Marino in relazione al progetto di legge recante «Modifiche e integrazioni alle norme in materia di sostegno allo sviluppo economico», al fine di promuovere, per quanto di competenza, una modifica della norma riguardante il maggiore onere sui lavoratori frontalieri che inciderebbe principalmente su quelli italiani. (5-10895)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-10895

  Vorrei prima esporre brevemente cosa prevede il progetto di legge in materia di lavoro, recentemente presentato alle parti sociali dal Governo di San Marino. Il provvedimento mira a liberalizzare le procedure di impiego, oggi ritenute eccessivamente lente e discrezionali, abolendo il tetto del 50 per cento del rapporto tra lavoratori frontalieri e residenti all'interno delle singole aziende ed eliminando il regime di autorizzazione preventiva. Esso introduce, a salvaguardia del mercato occupazionale, anche maggiori oneri a carico al datore di lavoro che impiega un numero di lavoratori frontalieri superiore al 30 per cento dei suoi dipendenti. Secondo le nuove norme, egli sarebbe infatti tenuto a pagare un onere contributivo maggiorato (si passerebbe dall'1,9 all'8,9 per cento) per gli impiegati frontalieri eccedenti la suddetta percentuale del 30 per cento.
  Sulla questione si è immediatamente attivata l'Ambasciatrice d'Italia a San Marino, che ha chiesto chiarimenti in un incontro con il neoeletto Segretario di Stato all'Industria e Commercio, Andrea Zafferani, evidenziando le possibili criticità del progetto di legge non solo per i lavoratori frontalieri ma anche per la stessa economia sammarinese. Il Segretario di Stato ha invitato a inquadrare il provvedimento nell'ambito della complessiva riforma del lavoro, già annunciata nel programma del nuovo Governo. Se è vero che il progetto di legge in questione mirerebbe a rendere più semplici le assunzioni introducendo maggiori oneri fiscali, il Governo di San Marino si riserverebbe di intervenire in un secondo momento, nel contesto della più generale riforma del diritto del lavoro, per garantire un trattamento paritario per tutti i lavoratori. Il nostro Ambasciatore ha ribadito che la parità di trattamento di tutti i lavoratori è un principio irrinunciabile per il buon andamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi che, soprattutto negli ultimi anni, hanno registrato una significativa e costante crescita in tutti i campi.
  Non è solo il Governo ad aver espresso riserve su questo progetto di legge. Come rilevato anche dall'Onorevole Interrogante, gli stessi operatori economici sammarinesi hanno espresso riserve su questo provvedimento, sostenendo che si tratterebbe di una riforma discriminatoria nei confronti dei lavoratori italiani e suscettibile di minare il percorso verso l'Accordo di Associazione fra San Marino e l'Unione Europea. Sugli stessi toni si sono espressi i rappresentanti sindacali.
  Non v’è dubbio, infatti, che i lavoratori italiani frontalieri rappresentino una risorsa preziosa per il Titano. Essi costituiscono circa un quarto del totale degli occupati nella Repubblica e si tratta spesso di figure specializzate che sopperiscono alle carenze di offerta del mercato del lavoro sammarinese, contribuendo alla crescita e differenziazione economica del Paese. La loro presenza produce indubbi benefici alla competitività delle imprese e, più in generale, dell'attrattività dell'economia locale, contribuendo a ridurre i costi e a creare un clima favorevole agli investitori stranieri.
  La riforma attualmente ancora in esame da un punto di vista tecnico, avrebbe anche l'effetto di prevedere, nel locale ordinamento, misure volte alla stabilizzazione dei lavoratori italiani e ad estendere a questi ultimi gli stessi ammortizzatori sociali oggi previsti per i cittadini sammarinesi. Proprio a tal fine, è stato avviato un confronto su tali temi con le omologhe istanze italiane (Ministeri del Lavoro e della Salute), volto sia ad illustrare gli obiettivi di San Marino che ad affrontare le questioni ancora pendenti di reciproco interesse. Proprio ieri il Ministro Poletti ha quindi ricevuto a Roma l'omologo sammarinese Andrea Zafferani, per avviare tale confronto nel merito dell'iniziativa legislativa sammarinese, come auspicato dall'On. Interrogante. Si assicura inoltre che la Farnesina, in stretto contatto con l'Ambasciata a San Marino, monitorerà attentamente l’iter legislativo del progetto di legge e l'attuazione della riforma complessiva del diritto del lavoro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoratore frontaliero

proposta di legge

aiuto allo sviluppo