ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10856

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 761 del 16/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 16/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 20/04/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/03/2017
Stato iter:
20/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2017
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 20/04/2017
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/03/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 20/04/2017

DISCUSSIONE IL 20/04/2017

SVOLTO IL 20/04/2017

CONCLUSO IL 20/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10856
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo presentato
Giovedì 16 marzo 2017
modificato
Giovedì 20 aprile 2017, seduta n. 782

   FEDRIGA, ALLASIA. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il mercato della distribuzione di carburanti ha un ruolo strategico per l'economia del nostro Paese: vale circa 45 miliardi di euro all'anno di fatturato complessivo ed ingloba circa 80 mila lavoratori fra titolari, collaboratori e dipendenti, occupati presso oltre 22 mila impianti nella rete ordinaria e circa 450 aree di servizio autostradali;
   negli anni, il settore è stato interessato da una serie di interventi normativi di liberalizzazione a cui, tuttavia, non ha fatto seguito l'adozione di una serie politica industriale per lo sviluppo competitivo del mercato;
   la perdita di interesse da parte del legislatore verso questo settore ha determinato la creazione di condizioni di assoluta criticità per l'intero sistema, le quali, a loro volta, hanno offerto terreno fertile per il proliferare di fenomeni di illegalità, a danno di quanti operano regolarmente sul mercato nel rispetto delle vigenti normative, anche, e soprattutto, di natura tributaria;
   l'illegalità è ormai dilagante nel settore; secondo stime accreditate, quasi il 20 per cento dei volumi di carburanti attualmente riversati sulla rete sono di origine clandestina o commercializzati in evasione di imposta a diverso titolo, con evidenti danni, oltre che per l'erario, anche per il mercato e la concorrenza;
   il fenomeno appare in stretta relazione con l'eccessiva tassazione fiscale, come peraltro evidenziato nella relazione tecnica di accompagnamento alla legge di bilancio del 2017, dove si fa riferimento esplicito alle «frodi riscontrate nel settore carburanti specialmente a seguito dell'incremento di circa il 30 per cento delle aliquote sul gasolio e sulla benzina...»;
   il livello di tassazione sui carburanti in Italia è attualmente superiore di 23,3 centesimi/litro e del 40 per cento rispetto alla tassazione media dell'Unione europea; tuttavia, al gestore, con circa 3 centesimi/litro di margine a lordo di tutti gli oneri e le spese di gestione, rimane poco più del 2 per cento del prezzo «alla pompa» dei carburanti;
   in tale scenario, viene messo in discussione anche il quadro normativo posto a tutela della pozione del gestore. Risultano, infatti, sempre più frequenti i casi di violazione delle condizioni economiche e contrattuali a cui è sottoposta la categoria dei gestori, che sono obbligati, unilateralmente ed arbitrariamente dal proprietario dell'impianto, a rifornirsi di prodotti di carburanti in esclusiva, senza avere alcun controllo sul prezzo di rifornimento e su quello di rivendita al pubblico;
   alla luce delle considerazioni esposte, i gestori, in assenza di interventi, sono più esposti al pericolo di essere tagliati fuori dal mercato, senza alcuna possibilità di difesa, un pericolo alimentato anche dal fatto che diverse compagnie petrolifere hanno deciso di cedere i propri impianti in Italia, senza alcun rispetto delle regole sulla contrattazione collettiva –:
   se il Ministro interrogato intenda adoperarsi per favorire al più presto l'apertura di un tavolo di concertazione tra le parti interessate per la definizione di un processo di riordino e di riforma del settore della distribuzione di carburanti che si ponga quale obiettivo inderogabile quello di assumere iniziative per ristabilire le regole della concorrenza attraverso la previsione di controlli, ed eventuali penalizzazioni, per i comportamenti posti in violazione delle norme di legge sui contratti di gestione e la contrattazione collettiva, nonché per contrastare le forme di illegalità e di irregolarità fiscale nel settore. (5-10856)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-10856

  In merito al quesito posto dall'On. Fedriga con l'interrogazione in questione, vorrei evidenziare che, alcune norme di riordino del settore, sono inserite nel DDL concorrenza attualmente calendarizzato per la discussione al Senato.
  In particolare, la norma all'attenzione parlamentare, prevede la realizzazione di un'anagrafe unica degli impianti, a partire dall'esistente banca dati dell'Osservatorio prezzi carburanti (articolo 51 della legge 23 luglio 2009, n. 99) per il censimento generale degli impianti e l'attivazione di un processo di razionalizzazione degli stessi (attraverso la dismissione dei c.d. impianti incompatibili), nonché procedure semplificate per la dismissione dei medesimi.
  Tali misure dovrebbero contribuire al rafforzamento del settore mediante maggiore trasparenza su di esso e maggiore sostenibilità delle attività economiche sottostanti.
  Per quanto concerne invece i fenomeni di illegalità, che generano costi notevoli ed introducono gravissimi fattori anti-concorrenziali con un dumping selvaggio sui prezzi finali dei prodotti, sono state già adottate le relative disposizioni in materia di contrasto all'illegalità, contenute nella Legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016 – articolo 1 commi 535 e 536) e di cui il MEF, attraverso i controlli della Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane, sta seguendo l'applicazione.
  Riferisce a riguardo la citata Amministrazione che il processo di liberalizzazione dei procedimenti autorizzativi nella logistica petrolifera secondaria ha comportato la parcellizzazione dei titolari dei depositi commerciali e degli impianti di distribuzione, nonché l'ingresso nel mercato dei prodotti petroliferi (specialmente benzina e gasolio) di numerosi operatori economici, spesso traders non titolari di impianti, meno strutturati ed economicamente di gran lunga meno solidi rispetto alle grandi compagnie del settore.
  Tale modifica del mercato, sebbene astrattamente suscettibile di originare una riduzione di prezzo per il consumatore finale per effetto di una maggiore concorrenza, ha presentato, tuttavia, l'effetto collaterale dello sviluppo di filiere economiche di più difficile controllo, anche perché spesso prive della regolazione intrinseca che le grandi Società del settore garantiscono per effetto della propria organizzazione interna.
  L'analisi quantitativa dei flussi di prodotti energetici di importazione e di provenienza UE, ha consentito di individuare le maggiori criticità nel fenomeno dell'introduzione nel territorio comunitario di oli leggeri provenienti dall'Est europeo che intacca il mercato del gasolio ma con percentuali sul totale immesso in consumo ben inferiori al 20 per cento riportato nel testo dell'atto in questione.
  Afferma inoltre l'Amministrazione finanziaria che, innegabilmente, l'incremento delle accise sul gasolio del primo gennaio 2012 ha giocato un ruolo cardine nel rendere appetibile tale frode e, allo stato, sussistono margini per una razionalizzazione delle aliquote nel settore, aumentando la fiscalità dei prodotti meno tassati anche tenendo conto che la tassazione nazionale della benzina e del gasolio carburazione è tra le più alte d'Europa.
  Ciò premesso, la medesima Amministrazione si dichiara favorevole all'apertura di un tavolo di concertazione finalizzato ad un processo di riordino del settore della distribuzione dei carburanti nonché al bilanciamento della fiscalità energetica, in equilibrio e sinergia con le altre priorità industriali del settore.
  Il Comando Generale della Guardia di Finanza, riferisce relativamente alle frodi alle accise e all'IVA che si è registrato un trend crescente di sequestri di prodotti petroliferi provenienti dall'Est Europa, che, seppur formalmente diretti a società cipriote, greche o maltesi, sono immessi direttamente in consumo nel mercato italiano per finalità di autotrazione, in totale evasione dell'accisa.
  Nel 2016 risultano sequestrati oltre 10 milioni di Kg di prodotti energetici anche grazie alla collaborazione avviata dal citato Corpo nell'ambito del c.d. «Policy Cycle», programma promosso dal Consiglio dell'Unione Europea con lo scopo di intensificare il contrasto al crimine organizzato transnazionale.
  Circa la corretta esposizione e pubblicazione dei prezzi di carburante, nel 2016 la Guardia di Finanza ha intensificato il monitoraggio nello specifico settore impartendo apposite direttive volte ad incrementare i controlli in ambito nazionale sia nel corso del pattugliamento del territorio che dei servizi ispettivi in materia di accise.
  Quanto alla problematica della cessione di rami aziendali da parte delle aziende del settore, in particolare a soggetti diversi da compagnie petrolifere, e dei suoi riflessi nei confronti della categoria dei gestori, vi è da sottolineare come le Associazioni di categoria di questi ultimi si sono già rivolte al Ministero dello sviluppo economico per richiedere l'apertura di «vertenze collettive» ai sensi del decreto legislativo n. 32 del 1998 (articolo 1 comma 6) nei confronti delle imprese subentranti e cedenti.
   Sono in corso alcuni approfondimenti da parte dei competenti uffici del MISE, circa l'interpretazione della citata normativa al fine di assumere le decisioni più opportune al riguardo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

carburante

acquisto

concorrenza