ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10828

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 760 del 15/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/03/2017
Stato iter:
20/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2017
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 20/04/2017
Resoconto DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2017

DISCUSSIONE IL 20/04/2017

SVOLTO IL 20/04/2017

CONCLUSO IL 20/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10828
presentato da
DI MAIO Marco
testo di
Mercoledì 15 marzo 2017, seduta n. 760

   MARCO DI MAIO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   con un proprio decreto l'8 febbraio 2017 (pubblicato in Gazzetta ufficiale il 28 febbraio) il Ministero dello sviluppo economico ha avvallato un progetto di ricerca nel sottosuolo proposto dalla società Po Valley Energy Pty Ltd;
   sulla base delle autorizzazioni ottenute, la società in essere avente sede legale in Australia, potrà effettuare le proprie ricerche in un'area definita «Torre del moro» di notevole ampiezza (111 chilometri quadrati) che include i comuni di Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli, Meldola e Forlì;
   risulta che l'approvazione della conferenza dei servizi al progetto in questione risalga al 2012 e abbia visto raccogliere, tra gli altri, gli assensi degli enti interessati;
   le scelte operate sul territorio della provincia di Forlì-Cesena e in tutto il resto della regione negli anni successivi sono andati in direzione opposta rispetto a quella del decreto, anche in ragione della maggiore fragilità del territorio e del frequente proporsi di problematiche relative al dissesto idrogeologico –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno di valutare la possibilità di revocare l'autorizzazione o, in subordine, di chiederne la sospensione allo scopo di approfondire ulteriormente, con il pieno e chiaro coinvolgimento delle popolazioni e delle istituzioni locali, l'effettiva necessità e opportunità di compiere le perforazioni in oggetto;
   se non ritenga utile chiarire in maniera inequivocabile, stante anche l'elevata sensibilità della popolazioni su questi argomenti, l'esatta procedura autorizzativa fino al giorno dell'emissione del decreto di cui in premessa pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28 febbraio 2017. (5-10828)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-10828

  In merito ai quesiti posti dall'On. Interrogante, vorrei evidenziare quanto segue.
  Il permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi «TORRE DEL MORO» è stato conferito con decreto ministeriale 8 febbraio 2017, emanato a valle dell'acquisizione della delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna (n. 725) del 10 giugno 2013, con la quale è stata riconosciuta la compatibilità ambientale del programma dei lavori relativo al richiesto permesso di ricerca, e a valle della delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna (n. 2124) del 21 dicembre 2015, con la quale è stata espressa l'intesa favorevole della stessa regione.
  In particolare si rappresenta che il rilascio di un permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, avviene a seguito di un procedimento unico al quale, ai sensi della legge n. 239 del 2004, come modificata dall'articolo 27, comma 34 della legge n. 99 del 2009, partecipano le Amministrazioni statali e regionali interessate. All'interno dello stesso vengono acquisiti i pareri delle amministrazioni, l'esito della procedura di valutazione di impatto ambientale e, per la terraferma, l'intesa della regione.
  L'esito della valutazione ambientale e il rilascio di intesa da parte della regione competente hanno valore vincolante per ogni attività del Mise ai fini del successivo conferimento dei titoli minerari.
  Vorrei anche far presente che i Comuni interessati sono stati sentiti in primo luogo dalla regione Emilia Romagna. Infatti, dai contenuti della citata delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna (n. 725) del 10 giugno 2013 si rileva che la stessa Regione ha provveduto a dare comunicazione dell'avvio del procedimento inerente all'istanza della Società PO VALLEY OPERATIONS mediante avvisi pubblicati presso la regione stessa, la provincia di Forlì ed i comuni di Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli, Forlì e Meldola, nonché, con un'ulteriore pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale.
  Altresì evidenzio che la stessa regione, ai fini dell'emanazione della precitata delibera, ha indetto una conferenza di servizi formata da propri rappresentati, da quelli della provincia di Forlì e da quelli dei comuni interessati citati.
   Il Mise con nota del 9 febbraio 2017 ha dato comunicazione ai detti Comuni, dell'avvenuta emanazione del decreto di conferimento del permesso di ricerca TORRE DEL MORO.
  Con il decreto di conferimento è stato approvato il programma dei lavori che, a monte delle vigenti norme minerarie, deve prevedere in via solo programmatica la perforazione di un sondaggio esplorativo consequenziale ad un'attività, ad esito positivo, di indagine geologica e geofisica.
  Allo stato la Società non può procedere alla perforazione di alcun sondaggio esplorativo, la cui esecuzione potrà avvenire solo a valle di uno specifico procedimento istruttorio che prevede, tra l'altro, l'acquisizione della valutazione d'impatto ambientale e l'intesa della regione.
  Al riguardo, si rappresenta che, per gli aspetti di competenza del Mise nell'eventuale fase autorizzatoria del pozzo esplorativo, gli enti locali saranno ulteriormente pienamente coinvolti nella decisione, come previsto dalla stessa legge n. 99 del 2009 e dal regolamento di cui al D.D. 15 luglio 2015 che contempla, tra le amministrazioni comunque interessate al procedimento unico volto all'autorizzazione alla perforazione in terraferma, oltre alla regione interessata, alla provincia e alle Soprintendenze anche i comuni.
  L'autorizzazione alla perforazione del pozzo esplorativo previsto nel programma lavori del permesso di ricerca e di tutte le infrastrutture indispensabili all'attività di perforazione, è accordata con provvedimento dell'Ufficio Territoriale competente del Ministero dello sviluppo economico, a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali e locali interessate svolto nel rispetto dei principi di semplificazione di cui alla legge n. 241 del 1990.
  La perforazione del sondaggio è subordinata, come sopra evidenziato, a Valutazione d'impatto ambientale e intesa della regione.
  Ciò premesso preciso che, nell'ambito dell'ulteriore procedura di autorizzazione, compresa quella di VIA, finalizzata alla perforazione del sondaggio esplorativo si terrà conto di tutte le problematiche ambientali eventualmente rilevate, nonché delle opposizioni alla perforazione medesima avanzate dalle istituzioni e/o dai comitati locali e dai comuni medesimi.
  Evidenzio, inoltre, in merito alla regolarità dell'attività di perforazione che, le attività di ricerca e di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma e in mare, sono svolte sotto il controllo continuo del Mise, in conformità alle disposizioni normative di settore vigenti e sulla base delle prescrizioni imposte dalla competente regione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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