ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10787

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 756 del 09/03/2017
Abbinamenti
Atto 5/02290 abbinato in data 22/03/2017
Atto 5/10802 abbinato in data 22/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: TIDEI MARIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSSI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2017
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2017
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 09/03/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/03/2017
Stato iter:
22/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 22/03/2017
Resoconto TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/03/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/03/2017

DISCUSSIONE IL 22/03/2017

SVOLTO IL 22/03/2017

CONCLUSO IL 22/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10787
presentato da
TIDEI Marietta
testo di
Giovedì 9 marzo 2017, seduta n. 756

   TIDEI, PAOLO ROSSI, ROMANINI e BRUNO BOSSIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   le Autorità israeliane, recentemente, accompagnate dalle forze di polizia e dall'esercito, hanno fatto ingresso nel villaggio beduino di Al Khan Al Ahmar – Abu Helu nel Territorio Occupato Palestinese, rilasciando ordini di demolizione delle strutture esistenti, la cui emissione è stata dalle stesse autorità israeliane giustificata dall'assenza di concessioni edilizie israeliane;
   la situazione, nel suddetto villaggio, è pressoché la stessa che si registra in tutti i Territori palestinesi occupati, varie volte denunciata dalla comunità internazionale. Nello specifico, il villaggio di Khan al Ahmar è situato nell'Area C della Cisgiordania, nei pressi dall'insediamento israeliano di Kfar Adumim, ad est di Gerusalemme, nel cosiddetto «corridoio E1». Il piano E1, formalmente sospeso da Israele a seguito delle proteste della comunità internazionale, vedrebbe l'annessione degli insediamenti di Ma'ale Adumim, Kfar Adumim e Qedar all'interno di un muro di separazione allargato, scollegando e dividendo ulteriormente Gerusalemme dalla Cisgiordania, e separando comunità palestinesi le une dalle altre;
   oltre alla drammatica e inaccettabile condizione discriminatoria che sono costrette a subire le popolazioni del villaggio di Khan al Ahmar, permane il concreto rischio di un trasferimento forzato e l'espulsione, il che costituirebbe una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra;
   tra le strutture minacciate di demolizione molte sono state realizzate nell'ambito di programmi umanitari, tra cui la Scuola di Gomme. Questa è stata costruita dalla ONG italiana Vento di Terra con il supporto del Governo Italiano, della Cooperazione Belga, delle agenzie delle Nazioni Unite e della Conferenza Episcopale Italiana. Verso la fine dello scorso mese di febbraio i militari israeliani hanno fatto irruzione all'interno della suddetta scuola, la quale è stata circondata e un blocco militare è stato imposto su tutto il villaggio beduino di Al Khan Al Ahmar. Alunni e insegnanti non hanno potuto accedere alle otto classi ospitate;
   la Scuola di Gomme garantisce il fondamentale diritto all'istruzione a circa duecento bambini di età compresa dai 6 ai 12 anni. Essa è stata realizzata seguendo caratteristiche costruttive e materiali utilizzati, è considerata un esempio nell'ambito dell'architettura bioclimatica. Come ha ribadito la Corte Suprema israeliana, sollecitando un accordo tra le parti, essa riveste un importante valore sociale;
   di quali elementi disponga in ordine ai fatti esposti in premessa;
   se e come il Governo intenda intervenire, anche nel quadro delle istituzioni europee, al fine di impedire la demolizione delle strutture abitative, scolastiche, più in generale civili, che insistono nei Territori palestinesi occupati, premessa imprescindibile per la ripresa di un dialogo di pace tra le parti. (5-10787)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-10787

  Desidero innanzitutto ribadire agli On.li interroganti che la prospettiva di una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina basata sulla soluzione dei due Stati continua ad essere una priorità del Governo.
  Come testimoniato, da ultimo, dalla visita del Ministro Alfano in Israele e Palestina il 15 marzo scorso, il Governo è fortemente impegnato per fare in modo che la questione israelo-palestinese rimanga tema prioritario nell'agenda internazionale, specie in un anno caratterizzato dalla presenza dell'Italia nel Consiglio di Sicurezza e dalla nostra presidenza italiana del G7.
  In questo quadro, guardiamo con preoccupazione ad ogni fatto sul terreno che rischia di erodere le speranze di una soluzione negoziata tra le Parti e la prospettiva di una pace giusta e durevole tra Israele e Palestina.
  L'espansione degli insediamenti, le demolizioni di infrastrutture palestinesi in area C, gli episodi terroristici nonché l'incitamento alla violenza sono tutti elementi che contribuiscono a tratteggiare un quadro di crescente diffidenza tra le comunità che allontana la pace.
  Il Governo italiano, assieme ai partner UE, segue pertanto con grande attenzione e forte preoccupazione il significativo incremento delle demolizioni da parte israeliana. Frequenti sono state su questo argomento le prese di posizione pubbliche delle missioni diplomatiche degli Stati Membri dell'Unione Europea.
  Sulla questione più specifica della Scuola di Gomme, il Governo è incessantemente intervenuto nei confronti delle autorità israeliane sin da quando, nell'estate scorsa, hanno informato di voler procedere al suo smantellamento e successivo trasferimento in altra area.
  A livello politico, la questione è stata sollevata, da ultimo, dal Ministro Alfano nel corso del colloquio avuto il 15 marzo scorso con il Primo Ministro Netanyahu e con il Presidente dello Stato. Sono stati compiuti dei passi a livello politico anche da parte di altri Stati membri dell'UE.
  La questione è inoltre oggetto di un'intensa azione diplomatica a livello locale. Dietro coordinamento della Farnesina, il nostro Ambasciatore a Tel Aviv ha manifestato le forti preoccupazioni dell'Italia nel corso di molteplici incontri con il Ministero degli Esteri, con l'Ufficio del Primo Ministro, con la Presidenza dello Stato e il Ministero della Difesa. Parallelamente, il Consolato Generale a Gerusalemme ha svolto una costante azione di monitoraggio della situazione e il 28 febbraio scorso ha promosso e partecipato alla visita collettiva dei capi missione UE in loco presso il villaggio di Khan al Ahmar e la stessa Scuola.
  Durante i ripetuti contatti con le controparti israeliane è stata innanzitutto sottolineata la nostra posizione contraria allo smantellamento di infrastrutture sociali, educative e assistenziali realizzate dalla Cooperazione italiana in Cisgiordania a beneficio delle popolazioni locali. Abbiamo evidenziato che il mantenimento di questa struttura rappresenta una priorità per noi, oltreché per l'UE e l'intera comunità internazionale, non solo per la sua valenza umanitaria ma anche per ragioni politiche e di rispetto della legalità internazionale.
  In conclusione, desidero rassicurare gli On.li interroganti che l'azione del Governo, in stretto coordinamento con i nostri partner europei, proseguirà incessantemente, anche nei prossimi giorni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

territorio occupato

istituzione dell'Unione europea

istituto di istruzione