ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10584

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 742 del 15/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: IACONO MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2017
AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 15/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10584
presentato da
IACONO Maria
testo di
Mercoledì 15 febbraio 2017, seduta n. 742

   IACONO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 78 della legge n. 388 del 2000 istituisce e finanzia la figura del lavoratore socialmente utile con la finalità di avviare al lavoro migliaia di disoccupati fornendo al contempo servizi ai comuni e agli altri enti locali, con trattamento economico a valere sul fondo sociale per l'occupazione; 
   il legislatore aveva, altresì, previsto che l'avviamento al lavoro di tali unità dovesse prevedere nel tempo l'attivazione di piani di fuoriuscita dal bacino del precariato da attivarsi su iniziativa delle regioni;
   tuttavia, nonostante le previsioni normative tali piani di fuoriuscita non sono mai stati nei fatti attivati, talché si è provveduto nel tempo al rinnovo di tali convenzioni, consentendo che questi lavoratori continuassero a svolgere la propria funzione sui territori;
   dal 31 dicembre 2016 scaduta la convenzione, in essere fra il Governo, per il tramite del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e la regione siciliana, avente ad oggetto la situazione giuridica, economica e patrimoniale di circa 251 lavoratori socialmente utili, impiegati su tutto il territorio siciliano;
   si tratta di centinaia di lavoratori, prevalentemente appartenenti a famiglie monoreddito e con livelli salariali assai bassi, che per anni hanno garantito, nei comuni ove hanno prestato la loro opera, l'espletamento di servizi ritenuti fondamentali per le comunità di appartenenza;
   oggi il mancato rinnovo di detta convenzione, oltre a determinare una brusca interruzione di tali servizi, ad evidente nocumento dei cittadini, ha messo in condizioni di grave precarietà questi lavoratori e le loro famiglie, che vivono con ansia ed inquietudine l'attuale situazione di incertezza e non sanno quando e come potranno riprendere a svolgere la propria attività lavorativa;
   dal canto suo, la regione siciliana fa sapere che sta lavorando alla definizione di un piano di fuoriuscita dal precariato di detti lavoratori che, se autorizzato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, consentirebbe il rinnovo di detta convenzione;
   tuttavia, ad oggi non si hanno notizie che facciano presagire una felice conclusione della vicenda –:
   in quali tempi, quali forme e quali modalità si intenda procedere al rinnovo della convenzione con la regione siciliana avente ad oggetto la situazione dei lavoratori di cui in premessa;
   se il Ministro intenda intraprendere iniziative per individuare percorsi e forme giuridiche di assunzione che garantiscano maggiore stabilità a questi lavoratori.
(5-10584)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-10584

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni dell'Onorevole Giulietti e dell'Onorevole Galgano in quanto vertono su analogo argomento.
  È doveroso premettere che con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 112/2015 e del decreto ministeriale 5 agosto 2016, tutte le ferrovie regionali ex concesse, interconnesse e ricomprese nell'allegato al citato decreto ministeriale, e tra queste anche la Ferrovia Centrale Umbra, sono passate definitivamente sotto il controllo dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie; è quindi fatto obbligo ai gestori dell'infrastruttura definire un programma degli interventi di adeguamento agli standard nazionali, in assenza dei quali l'esercizio viene svolto con azioni mitigative a volte impattanti sulla qualità del servizio.
  In tale mutato contesto normativo, ove ANSF è subentrata a MIT e USTIF per i controlli sulla sicurezza dell'esercizio ferroviario, la Regione Umbria, con la collaborazione di Rete Ferroviaria Italiana, ha proceduto ad una prima analisi dello stato tecnico/manutentivo dell'intera tratta ricadente sotto la responsabilità del gestore dell'infrastruttura Umbria TPL e Mobilità, al fine di valutare tutti gli interventi necessari per adeguare la stessa rete ferroviaria agli standard RFI. Tale pianificazione è stata definita in coerenza con gli obiettivi di cui al predetto decreto legislativo e con le risorse finanziarie disponibili rispetto a quelle necessarie per adeguare l'intera rete agli standard nazionali.
  Alta è l'attenzione sulle condizioni della rete e sulle attività manutentive da eseguire che ovviamente interessano la restante rete in esercizio, la quale come è noto ha un'estensione di 153 km di linea e dovrà essere adeguata anche agli standard nazionali, così come previsto dal predetti provvedimenti normativi, nonché dai regolamenti europei che interessano le reti interconnesse come Ferrovia Centrale Umbra lo è nel panorama nazionale.
  La Regione Umbria è da tempo attiva nei contatti con RFI per trasferire alla stessa la concessione della rete ovvero, nei tempi tecnici necessari, affidarle direttamente, così come definito negli ultimi recenti incontri, le attività tecniche di supporto alla realizzazione degli interventi che il piano richiesto da ANSF prevede per l'adeguamento agli standard nazionali tipici proprio nelle reti gestite da RFI. Tale impegno è stato confermato e definito anche a seguito degli ultimi incontri.
  Gli interventi che posso essere così sommariamente riassunti:
   attrezzaggio della rete con il sistema di terra e relativo adeguamento del segnalamento;
   sistemazione e adeguamento di alcuni tratti di rete, e in particolare della tratta Umbertide – Città di Castello, oggi chiusa al servizio ferroviario;
   sistemazione dei passaggi a livello e delle opere d'arte, troveranno copertura con le risorse di cui ai fondi FSC, e in particolare nei 51 milioni già autorizzati.

  Le risorse necessarie per estendere le attività di adeguamento su tutta la rete hanno una stima dei costi pari a 150 milioni di euro.
  Quanto allo stato delle diverse tratte ferroviarie, informo che con provvedimenti del 5 settembre 2015 e 20 febbraio 2017 il Direttore dell'esercizio ha sostituito con autobus il servizio ferroviario rispettivamente sulla tratta Umbertide – Città di Castello e Perugia Ponte San Giovanni – Perugia S. Anna.
  Infatti, questa ultima tratta è oggetto di lavori di ammodernamento, adeguamento e sistemazione della rete, che peraltro verrà elettrificata completando la linea nella sua interezza, e a seguito di gara ad evidenza pubblica sono stati aggiudicati all'ATI CSI-IMAF, per un importo di 13,5 milioni di euro circa, che trovano copertura nelle risorse di cui alla legge n. 211/92.
  Dal punto di vista trasportistico, la tratta riveste un'importanza strategica in quanto unisce il centro storico di Perugia con il nodo ferroviario di Perugia Ponte San Giovanni, ove convergono sia i servizi svolti da Trenitalia sulla direttrice ovest-est Terontola Foligno che quelli regionali da Sansepolcro a Terni (nord-sud), con caratteristiche tecniche che la rendono unica in quanto ha una pendenza del 60 per mille. I lavori previsti consisteranno nella sistemazione della sede per tutta la sua estensione, compresa l'elettrificazione, nella messa in sicurezza del tracciato in alcuni versanti oggi interessati da dissesti idrogeologici, nel rinnovo degli impianti, degli enti di piazzale delle stazioni di Perugia S. Anna e Piscille e in attività di sistemazione e di consolidamento della galleria Pallotta.
  In corrispondenza della stazione di Piscille, adiacente all'istituto scolastico ITIS, verrà realizzato anche un sottopasso pedonale assieme al nuovo piano del ferro.
  Lavori importanti e significativi che in questo momento, come previsto dalla normativa, sono stati preceduti dalla bonifica degli ordigni bellici, per la quale attività è stata richiesta alle competenti autorità militari l'autorizzazione a procedere.
  Infine, con le risorse disponibili nei fondi FSC assentiti alla Regione Umbria verrà finanziato l'intervento di adeguamento, sistemazione e rinnovo della sede della tratta Umbertide – Città di Castello, per il quale dovrà essere appaltata sia la progettazione che la realizzazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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