ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10505

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 738 del 08/02/2017
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/13021
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 08/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/02/2017
Stato iter:
09/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/03/2017
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 09/03/2017
Resoconto FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/02/2017

DISCUSSIONE IL 09/03/2017

SVOLTO IL 09/03/2017

CONCLUSO IL 09/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10505
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Mercoledì 8 febbraio 2017, seduta n. 738

   FEDRIGA. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   in data 9 giugno 1998 decedevano in località Ospedaletto di Gemona del Friuli gli alpini Mirco Bergonzin, Andrea Cordori, Roberto Garro e Giovanni Lombardo, tutti in forza al 14o Battaglione Alpini «Tolmezzo»;
   i familiari di detti militari, pur convocati dal comando di battaglione per effettuare il riconoscimento, non vennero ammessi né alla visione delle salme, riconosciute invece da personale militare del reparto, né ai funerali militari, svoltisi presso la caserma Feruglio, sede del Battaglione «Tolmezzo»;
   ai familiari, in definitiva, non fu concessa nessuna facoltà di controllare l'identità delle salme né l'effettuazione della loro ricomposizione e vestizione e ciò con giustificazioni che apparvero già all'epoca pretestuose e non suffragate da alcuna conferma;
   i feretri dei militari Mirco Bergonzin e Roberto Garro risultarono inoltre essere stati trasportati verso le città di origine con furgoncini commerciali, ancorché coperti dalla bandiera nazionale italiana, e ciò a dispetto delle circostanze della loro scomparsa, e per di più a cura di una ditta — la Amadeus di Osoppo – di cui risultò responsabile persona con precedenti penali, il Signor Giuseppe Calabrese, poi arrestato il 9 giugno 2010 per reati connessi al traffico di stupefacenti;
   alcuni effetti personali dei militari deceduti furono inviati in località diverse rispetto a quelle di origine, accrescendo i dubbi ed i sospetti circa la reale identità delle salme restituite al famiglie, poi fugati, almeno relativamente a Roberto Garro, con la riesumazione della salma, ottenuta nel 2000 in seguito alla presentazione di numerose istanze;
   è stato avanzato il sospetto che i quattro militi non siano morti in un normale incidente d'auto, ma siano invece rimasti vittime dell'esplosione di un ordigno che avrebbe distrutto l'autoveicolo sul quale viaggiavano;
   è forte tra i familiari superstiti la sensazione che i quattro alpini deceduti fossero stati a conoscenza di notizie compromettenti per la reputazione dei contingenti militari italiani impegnati in missioni di mantenimento della pace nei Balcani, forse in quanto testimoni del loro coinvolgimento nel traffico di droga;
   sull'incidente di cui rimasero vittime gli alpini Mirco Bergonzin, Andrea Cordori, Roberto Garro e Giovanni Lombardo non sono state apparentemente promosse inchieste né dalla magistratura militare né da quella civile –:
   se, in assenza di iniziative intraprese dalla magistratura militare e da quella civile, sia stata aperta almeno dal Ministro della difesa un'inchiesta interna sulle circostanze che portarono alla morte dei quattro alpini morti il 9 giugno 1998 in località Ospedaletto di Gemona del Friuli, apparentemente a causa di un incidente automobilistico;
   se sia possibile condurre degli accertamenti in merito alle cause che preclusero ai familiari degli alpini deceduti ad Ospedaletto di effettuare a suo tempo il riconoscimento delle spoglie dei loro congiunti, di presenziare alla chiusura delle bare e di assistere alle esequie militari;
   per quali ragioni il servizio di trasporto dei feretri sia stato affidato a ditta diretta da persona avente precedenti penali;
   se il Ministro interrogato della difesa non ritenga comunque opportuno un gesto riparatore da parte dell'Amministrazione della difesa per tutto quanto accadde ai familiari dei quattro caduti di Ospedaletto, anche segno di condivisione del loro dolore. (5-10505)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-10505

  Nel merito dei quesiti posti, rappresento che l'incidente in argomento è avvenuto mentre i quattro militari erano in libera uscita su un mezzo civile.
  In ragione di tale circostanza, la Difesa non dispose alcuna inchiesta interna.
  I rilievi sul luogo del sinistro, così come l'accertamento sulle cause dell'evento, furono condotte dalla Polizia Stradale.
  Vorrei inoltre portare all'attenzione dell'Onorevole interrogante che ai familiari dei militari deceduti, su indicazione del medico legale e dei funzionari di polizia, fu suggerito di evitare lo strazio del riconoscimento dei propri figli, tenuto conto dello stato delle salme a seguito dell'incidente.
  Riguardo, invece, ai precedenti penali relativi al legale responsabile dell'agenzia a cui fu affidato il servizio funebre, si rende noto, sulla base di quanto emerso dagli atti in possesso, che al momento dell'aggiudicazione, in data 22 giugno 1998, lo stesso dichiarava sotto la propria responsabilità che, ai fini di quanto previsto dalla legge antimafia vigente, non erano state emesse misure di prevenzione personali nei suoi confronti, né nei confronti del coniuge o delle persone conviventi.
  Per quanto concerne gli emolumenti corrisposti ai familiari dei militari deceduti, pur nella considerazione che non vi è atto o provvedimento materiale che possa lenire il dolore e il vuoto creato dalla perdita di quattro giovani vite, rendo noto che la Direzione Generale della previdenza militare e della leva competente in materia ha precisato come agli aventi diritto siano stati erogati naturalmente gli emolumenti dovuti per legge.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di stupefacenti

vandalismo

incidente di trasporto