ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10481

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 735 del 03/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/02/2017


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 03/02/2017
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 29/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/02/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 29/03/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 26/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10481
presentato da
GINEFRA Dario
testo di
Venerdì 3 febbraio 2017, seduta n. 735

   GINEFRA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   sul numero del 1o febbraio 2017 de La Gazzetta del Mezzogiorno, in un articolo a firma della dottoressa Marisa Ingrosso dal titolo «È mistero su un carico di fucili “made in Italy” intercettato in Nigeria», è stata data notizia che il servizio generale nigeriano (Federal Operations Unit, zona A) avrebbe intercettato, in un container trasportato da un camion, 49 scatole contenenti seicentosessantuno fucili a pompa con sigla di fabbricazione «made in Italy»;
   sempre secondo La Gazzetta del Mezzogiorno gli agenti avrebbero intercettato il mezzo articolato «lungo l'Apapa Road, nello Stato di Lagos. Quest'ultimo, a maggioranza cristiana (i musulmani sono solo il 25 per cento) è uno dei Paesi della Federazione nigeriana nel mirino dei Boko Haram, gli spietati integralisti islamici. Stando a quanto reso noto dalle Forze di sicurezza locali, il tir avrebbe dovuto trasportare «porte in acciaio e altri beni» e le armi erano stipate sui fondo dei container. Si tratta quindi – secondo le autorità – di un traffico clandestino di armamenti e su ciascun fucile c’è il marchio «JOJEFF made in Italy»;
   «in una conferenza stampa» – prosegue La Gazzetta del Mezzogiorno – «ripresa dai network africani, il colonnello Hameed Ali ha detto che “il container proveniva dalla Cina ma, per creare confusione, era stato fatto passare per la Turchia”»;
   il container siglato «ponu8259143» sembra – da una verifica del soprarichiamato quotidiano – sia passato anche per il sistema delle dogane dell'Unione europea, prima di approdare nel porto nigeriano di Apapa. Risulta – col sistema di tracciamento Maersk – che fosse giunto su un tir al porto di Istanbul il 10 dicembre scorso. Imbarcato su una nave, ha lasciato la Turchia il giorno della vigilia di Natale. Il 3 gennaio l'arrivo in Spagna, ad Algeciras. Poi c’è stato il cambio di nave e via verso la Nigeria, con sbarco ad Apapa il 16 gennaio. Il carico avrebbe in seguito lasciato lo scalo a bordo del camion che è stato fermato. Secondo Hameed Ali sono state arrestate tre persone: Oscar Okafor (importatore), Mahmud Hassan (spedizioniere di dogana) e Sadique Mustapha. Risultano detenuti anche tutti i doganieri che si sono occupati a vario titolo del carico. Secondo una nota delle autorità nigeriane: «Questi fucili sono totalmente banditi e la loro importazione è illegale ed è una completa violazione delle leggi nigeriane. Una violazione omicida ancor più inaccettabile se si considera la situazione di sicurezza fragile di alcune parti del Paese» –:
   se siano stati messi al corrente dei fatti riportati in premessa;
   quali iniziative intendano promuovere, anche in collaborazione con la Repubblica federale della Nigeria, per chiarire la provenienza degli armamenti sequestrati e la loro reale sede di fabbricazione;
   quali controlli siano stati posti in essere dall'Ufficio delle dogane e quali si intendano porre in essere per contrastare il fenomeno del traffico illegali d'armi.
   (5-10481)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico illecito

controllo doganale

denominazione di origine