ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10389

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 730 del 25/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 25/01/2017
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 25/01/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 25/01/2017
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 25/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 25/01/2017
Stato iter:
26/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/01/2017
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 26/01/2017
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 26/01/2017
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/01/2017

SVOLTO IL 26/01/2017

CONCLUSO IL 26/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10389
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Mercoledì 25 gennaio 2017, seduta n. 730

   PESCO, SIBILIA, VILLAROSA, ALBERTI e RUOCCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo de « l'Espresso» del 30 giugno 2016, a firma Vittorio Malagutti e Gloria Riva, dal titolo «Così le banche italiane hanno spedito centinaia di milioni in Lussemburgo – Grazie a un broker con decine di clienti cifre importanti sono transitate nelle filiali di Intesa e Ubi. La procura di Milano indaga, e poi archivia. Ma la Cassazione può riaprire il caso. E qui riveliamo i nomi coinvolti», descrive con dovizia di particolari un sistema collaudato che vede coinvolte diverse primarie banche italiane, (Banca Intesa e UBI) e molti personaggi noti, tra cui imprenditori e manager-banchieri allora in carica (Giuseppe Pasini, l'immobiliarista, Marco Marenco, Michele Carasi, famiglia Di Leo, Benito Zollia, famiglia Amenduni, Giuseppe Castagna, Famiglia Giacomini, Paolo Monteverdi, titolare del residence conosciuto come «Olgettine» famoso per le vicende di Berlusconi);
   nel dettaglio, «Si è scoperto che grandi marchi del credito nazionale come Intesa e Ubi hanno fatto soldi a palate aprendo le porte delle loro filiali in Lussemburgo ai clienti italiani in fuga dalle tasse. C’è di più. I file raccolti dagli investigatori rivelano che all'occorrenza Intesa inviava propri dirigenti ad amministrare le società lussemburghesi da cui transitavano i flussi di denaro sospetti»; in buona sostanza, tramite l'utilizzo di trust e fiduciarie aperte in Lussemburgo presso banche riconducibili a primari istituti di credito italiani, nel corso degli anni sono state distolte enormi fortune all'erario, sottraendo patrimoni ingenti a società di diritto italiano impegnate nei settori industriali, immobiliari, di navigazione (Deiulemar CDN ne è il caso più emblematico, ancora a processo), danneggiando ogni avente diritto, e il sistema economico complessivo del Paese, privato fraudolentemente di risorse e liquidità attraverso società prestanome, fiduciarie e « trust» –:
   se abbia contezza della gravità dell'operato anonimo di molti e importanti gruppi bancari che offrono ai loro clienti (anche attraverso filiali o società partecipate estere) la possibilità di eludere ed evadere il fisco italiano e quali iniziative di competenza intenda porre in essere, nelle opportune sedi, al fine di contrastare questo fenomeno attuato mediante l'utilizzo del segreto bancario e l'anonimato garantito dalle società fiduciarie. (5-10389)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 gennaio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-10389

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'On. Daniele Pesco ed altri nel richiamare preliminarmente un articolo de L'Espresso del 30 giugno 2016 che riferisce di alcune operazioni di presunta frode fiscale e riciclaggio che hanno interessato Banca Intesa e Ubi e delle connesse indagini della Magistratura, chiedono al Ministro dell'economia e delle finanze di sapere «se abbia contezza della gravità dell'operato anonimo di molti e importanti gruppi bancari che offrono ai loro clienti (anche attraverso filiali o società partecipate estere) la possibilità di eludere ed evadere il fisco italiano e quali azioni intenda porre in essere, nelle opportune sedi, al fine di contrastare questo fenomeno attuato mediante l'utilizzo del segreto bancario e l'anonimato garantito dalle società fiduciarie».
  Al riguardo sentita la Banca d'Italia si fa presente che diverse iniziative sono state definite a livello internazionale per impedire che il fenomeno dell'evasione fiscale sia agevolato da arbitraggi regolamentari offerti da giurisdizioni a fiscalità privilegiata (c.d. paradisi fiscali).
  Si precisa che per il ruolo che rivestono nelle moderne economie, le banche e gli altri intermediari finanziari sono direttamente interessati alla questione in relazione sia ai rischi legali e reputazionali derivanti dal possibile coinvolgimento, anche inconsapevole, in attività di evasione fiscale condotte dai propri clienti, sia al dovere di collaborazione attiva a favore delle Autorità per individuare e reprimere tali prassi.
  La Banca d'Italia richiede agli intermediari vigilati di valutare con particolare attenzione le transazioni di clienti che implichino l'utilizzo di schemi societari complessi insediati in Stati extra comunitari e possano quindi configurare ipotesi di evasione fiscale.
  Ove emergessero anomalie nei rapporti con propri clienti riconducibili a ipotesi di evasione fiscale, gli intermediari devono applicare le previsioni normative concernenti l'adeguata verifica rafforzata della clientela e valutare l'opportunità di una segnalazione alle competenti Autorità.
  Per quanto riguarda gli intermediari citati nell'articolo de L'Espresso (Banca Intesa e Ubi), la Banca d'Italia ha fatto presente che dei fatti riportati si è tenuto conto nell'ambito dell'azione di Vigilanza; inoltre, ampia collaborazione è fornita agli organi inquirenti.
  Al riguardo, l'Agenzia delle entrate ha comunicato che quando nell'ambito di attività di polizia giudiziaria emergono elementi aventi rilevanza fiscale, gli stessi vengono trasmessi da parte delle Procure ai competenti uffici dell'Agenzia delle entrate che provvedono, nell'ambito dei loro poteri, alle relative attività di controllo, nei termini di decadenza dell'attività accertativa prevista dalla normativa fiscale. Ogni iniziativa in merito non può essere oggetto di divulgazione in quanto coperta da obbligo di riservatezza. Quanto al trattamento tributario e sanzionatorio da adottare qualora fossero riscontrate irregolarità, si applicherà la disciplina prevista per le specifiche violazioni eventualmente contestate ed accertate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

filiale

banca

ricchezza