ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10318

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 726 del 18/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: VILLAROSA ALESSIO MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/01/2017
Stato iter:
19/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 19/01/2017
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 19/01/2017
Resoconto CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 19/01/2017
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/01/2017

SVOLTO IL 19/01/2017

CONCLUSO IL 19/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10318
presentato da
VILLAROSA Alessio Mattia
testo di
Mercoledì 18 gennaio 2017, seduta n. 726

   VILLAROSA, PESCO e ALBERTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'ammontare di capitale «precauzionale» che una anca può chiedere allo Stato è quello necessario a coprire il fabbisogno patrimoniale che deriva dallo scenario avverso di una prova di stress; nel caso della Banca Monte dei Paschi di Siena tale fabbisogno è stato valutato dalla BCE in 8,8 miliardi di euro e reso pubblico dall'EBA
   il Ministro interrogato, durante le audizioni sulla «materia della tutela del risparmio nel settore creditizio» del 12 gennaio 2017 ha affermato che: «Le autorità di vigilanza europea per effettuare la valutazione delle banche nell'ambito degli stress test europei utilizzano parametri differenti da Banca a Banca»;
   queste valutazioni «arbitrarie» rischiano di causare la risoluzione degli istituti bancari interessati dai test;
   ulteriori disposizioni disciplinano i limiti e le condizioni che devono essere rispettati nell'adozione delle misure di «burden sharing») tra queste, in particolare, va segnalato il rispetto del principio secondo cui il sacrificio imposto a creditori e azionisti non può essere maggiore di quello che sarebbe loro imposto in uno scenario ipotetico di liquidazione (cosiddetto « no creditor worse-off»);
   gli interroganti sono in possesso di una perizia che valuta l'eventuale impatto di una liquidazione della Cassa di risparmio di Ferrara (perizia Laghi): la stessa valuta come «minore» il sacrifico che avrebbero sopportato i creditori della banca stessa colpiti dall'azzeramento dei titoli in loro possesso a causa dell'emanazione del decreto-legge n. 183 del 2015, che ha messo in risoluzione, oltre a Cariferrara, anche Banca Marche, Carichieti e Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio;
   in data 17 gennaio 2017, il dottor Carmelo Barbagallo, «capo del dipartimento della vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia», audito presso le Commissioni riunite finanze di Camera e Senato, a una domanda in merito all'esistenza di tali perizie, ha risposto di presumere che ci fossero;
   è inaccettabile che una questione delicata venga affrontata dalle autorità proposte in modo così superficiale –:
   se risulti al Ministro interrogato che per la valutazione delle banche italiane che hanno partecipato agli stress test siano stati utilizzati parametri differenti, con indicazione ed esibizione in ogni caso della documentazione ufficiale contenente i dati, indici e/o i parametri utilizzati dalle autorità di vigilanza per valutare gli «scenari avversi» delle banche Intesa San Paolo, UBI, Banco Popolare, Unicredit ed MPS e le banche Commerzbank, Deutsch Bank, Bayerische Landesbank e Norddeutsche Landesbank, nonché delle perizie effettuate sulle 4 banche messe in risoluzione dal Governo in data 22 novembre 2015 e sulla banca MPS. (5-10318)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 gennaio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-10318

  Con l'interrogazione in oggetto gli interroganti chiedono al Ministro dell'Economia e delle Finanze di sapere «se per la valutazione delle banche italiane che hanno partecipato agli stress test siano stati utilizzati parametri differenti, con indicazione ed esibizione in ogni caso della documentazione ufficiale contenente i dati, indici e/o parametri utilizzati dalle autorità di vigilanza per valutare gli “scenari avversi” ..., nonché delle perizie effettuate sulle 4 banche messe in risoluzione dal Governo in data 22 novembre 2015 e sulla banca MPS».
  Al riguardo, la Banca d'Italia, sentita in proposito, ha fatto presente che lo stress test coordinato dall'EBA ipotizzava, per ciascun Paese, due scenari macroeconomici: uno di base, ripreso dalle previsioni della Commissione europea formulate (per ciascun Paese) nell'autunno 2015, e uno avverso, costruito come deviazione (differente da Paese a Paese) rispetto a quello di base.
  Nello scenario avverso si ipotizzava, per l'Italia, una caduta del PIL reale nel triennio 2016-2018 di quasi sei punti percentuali rispetto alle previsioni dello scenario di base. In base a tale scenario, nel 2018 il livello del prodotto sarebbe stato di circa 10 punti percentuali inferiore a quello osservato all'inizio della crisi finanziaria (2007). Lo scenario avverso ipotizzava inoltre un aumento, nel triennio, del rendimento dei titoli di Stato italiani a lungo termine di circa 100 punti base, che avrebbe comportato una svalutazione del 12 per cento di tali titoli.
  Tali scenari erano uguali per tutte le banche, ma i risultati prodotti hanno riflesso la differente dislocazione geografica e composizione degli attivi. Allo scenario macroeconomico avverso si aggiungevano una serie di assunzioni metodologiche che avrebbero prodotto effetti particolarmente negativi per le banche in ristrutturazione o già caratterizzate da condizioni di debolezza.
  I risultati dello stress test costituiscono, con modalità non automatiche, uno degli elementi utilizzati dall'autorità di vigilanza – la Banca Centrale Europea – per la quantificazione dei requisiti di capitale di Secondo Pilastro, da richiedere a ciascun intermediario, in esito al Processo di revisione e controllo prudenziale (SREP). Le decisioni sugli esiti dello SREP sono state formalmente assunte alla fine del 2016 e sono operative dall'inizio del 2017.
  Con riferimento al rispetto del principio del «no creditor worse off» nella risoluzione delle quattro banche la Banca d'Italia ha fatto presente che il valutatore indipendente (nominato ai sensi dell'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 180 del 2015, che ha recepito la direttiva europea 2014/59/UE, c.d. «BRRD») nella propria valutazione, redatta ai sensi dell'articolo 88 del citato decreto, ha stimato che il trattamento che ciascuna categoria di azionisti e creditori avrebbe ricevuto, se gli istituti fossero stati liquidati secondo la liquidazione coatta amministrativa disciplinata dal Testo Unico Bancario, non sarebbe risultato migliore rispetto a quello attribuito per effetto delle azioni di risoluzione.
  Tale conclusione ha confermato gli esiti della valutazione, condotta in conformità all'articolo 24 del citato decreto, posta alla base del provvedimento di risoluzione.
  Riguardo a MPS, l'istituto ha infine precisato che l'ammontare di capitale «precauzionale» (precautionary recapitalization) che una banca può chiedere allo Stato è quello necessario a coprire il fabbisogno patrimoniale che deriva dallo scenario avverso di una prova di stress.
  Nel caso della Banca Monte dei Paschi di Siena, tale fabbisogno è stato determinato dalla BCE in 8,8 miliardi, partendo dall'esito della prova di stress nello scenario avverso (per il Monte dei Paschi un coefficiente relativo al patrimonio di vigilanza di migliore qualità – CET1 ratio – negativo e pari a -2,44 per cento) e calcolando l'ammontare di capitale necessario a riportare il CET1 ratio all'8 per cento e il Total capital ratio all'11,5 per cento.
  Tale decisione è stata assunta in una apposita riunione dal Consiglio di vigilanza della BCE.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

banca

banca pubblica