ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10310

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 726 del 18/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2017
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 18/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/01/2017
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10310
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Mercoledì 18 gennaio 2017, seduta n. 726

   DE LORENZIS, VIGNAROLI e PETRAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da fonti stampa si evince la scoperta di 600 fusti di rifiuti smaltiti nei pressi della discarica Burgesi a Ugento in provincia di Lecce. I fusti dovrebbero trovarsi al di sotto della discarica di rifiuti solidi urbani a servizio dell'area del Sud Salento gestita dal 1991 dalla Monteco srl;
   sempre da fonti stampa si evince che dalle analisi del CNR di Bari presso il III lotto siano state trovate tracce di Pcb che superano ogni limite sancito dalle normative di settore. Per fortuna la falda acquifera non risulta ancora contaminata;
   i Pcb provocano il cancro negli esseri umani, infatti sono inseriti nel gruppo 1 della classificazione IARC (cancerogeni certi);
   la Corte di giustizia europea ha dichiarato con la sentenza del 26 aprile 2007, Commissione/Italia (causa C-135/05), che l'Italia era venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti;
   nel 2013, la Commissione ha ritenuto (causa C-196/13) che l'Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare, per discariche non conformi alla direttiva «rifiuti», alla direttiva sui «rifiuti pericolosi» e alla direttiva «discariche di rifiuti»;
   nella sentenza del 2 dicembre 2014, la Corte ricorda innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva «rifiuti». Pertanto, i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva. Oltre a ciò, gli Stati membri sono tenuti a verificare se sia necessario bonificare le vecchie discariche abusive e, all'occorrenza, sono tenuti a bonificare. Il sequestro della discarica e l'avvio di un procedimento penale contro il gestore non costituiscono misure sufficienti;
   la discarica Burgesi non è oggetto delle sentenze sopra menzionate, ma la scoperta dei 600 fusti, della presenza dei Pcb e la mancata bonifica potrebbero avere ripercussioni anche in ambito europeo –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti espressi in premessa e quali iniziative urgenti di competenza intenda adottare al fine di tutelare la falda acquifera, l'ambiente e la salute della cittadinanza;
   se il Ministro intenda assumere ogni iniziativa di competenza al fine di evitare che la presenza della stessa discarica non bonificata possa dar luogo a nuove controversie per violazione delle direttive europee;
   se il Ministro intenda assumere iniziative per finanziare la ricognizione e la caratterizzazione delle innumerevoli discariche abusive segnalate;
   quali iniziative siano state intraprese al fine di assicurare il principio «chi inquina paga» e se la Monteco srl, gestore dal 1991, possa essere considerata responsabile di tale smaltimento. (5-10310)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

gestione dei rifiuti

Corte di giustizia CE