ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10269

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 723 del 13/01/2017
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/12022
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 06/07/2017


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/01/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/01/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 31/01/2017
Stato iter:
06/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/07/2017
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 06/07/2017
Resoconto PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/01/2017

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 31/01/2017

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 06/07/2017

DISCUSSIONE IL 06/07/2017

SVOLTO IL 06/07/2017

CONCLUSO IL 06/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10269
presentato da
DI STEFANO Marco
testo presentato
Venerdì 13 gennaio 2017
modificato
Giovedì 6 luglio 2017, seduta n. 828

   MARCO DI STEFANO, PICCOLI NARDELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   in Roma insiste un importante impianto sportivo polivalente progettato dall'architetto Antonio Nervi con la collaborazione ingegneristico-strutturale di suo padre Pier Luigi, denominato stadio Flaminio;
   tale struttura è stata realizzata tra il 1957 e il 1958 ed inaugurata il 19 marzo 1959, per ospitare gli incontri del torneo olimpico di calcio del 1960 e la stessa sorge sul vecchio stadio nazionale costruito nel 1911 da Marcello Piacentini il quale nel 1949, dopo la tragedia di Superga, fu dedicato al grande Torino di Valentino Mazzola;
   ai sensi e per gli effetti dell'articolo 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, lo stadio Flaminio è un bene di interesse artistico e storico;
   lo stesso ancora oggi risulta essere il secondo stadio per capienza della Capitale e il più capiente tra quelli privi di pista d'atletica;
   tale preziosa struttura inutilizzata dal 2011, versa attualmente in uno stato di vergognoso degrado quale: corrosione delle armature metalliche, infiltrazioni dappertutto, ambienti devastati, strutture vandalizzate, locali tecnici prossimi al collasso, aiuole ridotte a boscaglie incolte nonché scarpini sbrindellati, brande arrugginite, medicine scadute, siringhe, lattine, bottiglie di alcolici spaccate, pezzi di marciapiedi malmessi, sugli spalti i resti di seggiolini e tanta ruggine, il campo è coperto da erbacce alte e sporcizia, la piscina è in disuso e le palestre di scherma non esistono più. All'interno spiccano segni evidenti di vandalismo da parte di chi, negli anni, ha approfittato dell'incuria per accedere all'impianto e disporne a suo piacere;
   nell'indifferenza generale, nella più totale incuria e abbandono, nel cuore della Capitale, a poche centinaia di metri da piazza del Popolo, a pochi metri dall'Auditorium di Renzo Piano muore un pezzo della storia italiana. Muore l'Italia delle Olimpiadi del 1960 che cambiarono Roma e che sono il simbolo del rimpianto boom economico;
   inoltre, dai media si apprende che due ingegneri, periti del tribunale di Roma, a cui il comune di Roma si è rivolto perché quantificasse i danni causati dall'assenza di manutenzione, hanno calcolato che basterebbero circa sei milioni di euro per riqualificare la struttura; stante l'asserita impossibilità economica della federazione sportiva gioco calcio di ristrutturare l'impianto; va infine rilevata l'inerzia dell'amministrazione capitolina –:
   se il Governo non ritenga anche alla luce della probabile individuazione di Roma come sede delle Olimpiadi, necessario assumere iniziative, per quanto di competenza, per il recupero non solo di un monumento simbolo di una Roma passata, ma anche di una importante ed utile struttura sportiva per la città. (5-10269)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 luglio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-10269

  L'Onorevole Di Stefano chiede notizie in merito allo Stadio Flaminio di Roma, l'impianto sportivo polifunzionale progettato dall'architetto Nervi, di proprietà del Comune di Roma.
  Premetto che l'appello dell'onorevole interrogante per un urgente recupero dello stadio Flaminio dall'annosa e deplorevole situazione di degrado appare del tutto condivisibile.
  L'opera, inaugurata il 19 marzo del 1959, per la fama dei progettisti, per la riconosciuta importanza nel panorama dell'architettura internazionale, per le peculiari e significative innovazioni nell'applicazione di particolari tecnologie costruttive, oltre alla rilevanza del contesto urbano in cui si colloca, si pone tra i più importanti esempi della nostra architettura del secolo scorso.
  Come è noto, la Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane di questo Ministero annovera, tra le proprie competenze, anche quella di dichiarare l'importante carattere artistico delle opere di architettura contemporanea, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 20 della legge 22 aprile 1941, n. 633, (legge sul diritto d'autore).
  Si è di recente appreso dell'esistenza di una specifica Associazione no-profit (l'Associazione «Pier Luigi Nervi Project»), diretta dal nipote del progettista, che, oltre a contribuire alla conoscenza scientifica e allo studio delle sue opere, ha tra i propri compiti anche quello di focalizzare l'attenzione sulla conservazione ed il recupero delle strutture di Nervi; in questo senso, un'iniziativa di sensibilizzazione è già stata condotta dall'Associazione nel 2013 per la salvaguardia delle Cartiere Burgo di Mantova.
  Nei primi mesi di quest'anno, il Comune di Roma, proprietario dell'immobile, in accordo con il Coni e la Federazione italiana rugby (FIR) avrebbe presentato domanda di partecipazione al bando annuale della Getty Foundation, denominato «Keeping it modern». Il bando è volto proprio a premiare, con specifici finanziamenti, progetti per la salvaguardia delle architetture di qualità del Novecento sparse nel mondo.
  Nell'ipotesi in cui la proposta del Comune di Roma venisse positivamente valutata, l'importo del finanziamento previsto nel bando, potrebbe coprire, almeno in parte, i 15 milioni di Euro considerati necessari per l'integrale recupero della struttura.
  Il progetto presentato, sul quale tuttavia non si hanno ancora molte informazioni, avrebbe ottenuto anche l'avallo degli eredi della famiglia Nervi, in quanto rispettoso della concezione originaria dei due progettisti: Pier Luigi e Antonio.
  La FIR, oltre a farne la propria sede federale, al fine di mantenere un presidio costante all'interno dello Stadio, lo destinerebbe alle gare di rugby femminile, alle categorie giovanili ed alla disciplina olimpica del rugby a 7 giocatori.
  Come dianzi precisato lo Stadio Flaminio costituisce uno degli esempi più significativi della nostra architettura del secolo scorso; si caratterizza per una qualità progettuale, tecnica ed esecutiva di altissimo livello, ed è inserito in un contesto paesaggistico-ambientale tra i più pregevoli di Roma, l'area ove sorge lo Stadio è infatti inserita nel Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio (Valle del Tevere) e quindi sottoposta a tutela paesaggistica.
  Questo comporta che per ogni intervento sull'immobile è necessario acquisire l'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'articolo 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ma dopo la convocazione di una Conferenza dei Servizi del 2010, nell'ambito della quale è stato esaminato uno studio di fattibilità per l'ampliamento dello stadio stesso, non vi sono state finora ulteriori iniziative al riguardo.
  Lo Stadio Flaminio è inserito tra i beni del Censimento nazionale della architetture del secondo Novecento, curato e aggiornato dalla stessa Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane, liberamente accessibile in rete all'indirizzo: http://architetturecontemporanee.beniculturali.it/architetture/.
  Si auspica quindi che l'iniziativa possa andare in porto e condurre effettivamente ad un recupero integrale e rispettoso del bene, attribuendogli nuovi usi e funzioni e facendo contestualmente cessare il grave stato di degrado che, ormai da anni purtroppo, lo caratterizza.
  A tale proposito questo Ministero, attraverso la competente Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane, ha offerto sin d'ora la piena disponibilità a dare il proprio contributo tecnico-scientifico per il recupero di un'opera fondamentale dell'architettura moderna.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

attrezzatura sportiva

professioni tecniche

ristrutturazione industriale