ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/10240

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 722 del 11/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: LENZI DONATA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 11/01/2017


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/01/2017
Stato iter:
12/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2017
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/01/2017
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2017

SVOLTO IL 12/01/2017

CONCLUSO IL 12/01/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-10240
presentato da
LENZI Donata
testo di
Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722

   LENZI, AMATO, PAOLA BRAGANTINI, BURTONE, CARNEVALI, CASATI, CAPONE, D'INCECCO, MIOTTO, MURER, PATRIARCA e SBROLLINI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   dall'entrata in vigore della legge 15 marzo 2010, n. 38, recante «Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore», è sempre maggiore il numero di pazienti che viene preso in carico dalle reti assistenziali preposte;
   nell'ultima relazione sullo stato di attuazione della legge n. 38 del 2010 presentata al Parlamento ormai un anno e mezzo fa, e precisamente il 13 maggio 2015, si analizzò, per ogni singola regione italiana, lo stato di sviluppo delle reti delle cure palliative sul territorio nazionale, evidenziando i risultati ottenuti e le criticità ancora irrisolte;
   se tra i risultati ottenuti ci fu quello di annoverare il trend decrescente del numero di pazienti deceduti in un reparto ospedaliero per acuti con una diagnosi neoplastica, dall'altro si evidenziò come, a tutt'oggi, il diritto ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore fosse ancora ben lontano dall'essere garantito per tutti coloro che ne avessero necessità;
   come è noto, e come accade in tanti altri settori, l'Italia degli hospice è una mappa a macchie di leopardo, con la Lombardia che ha 65 hospice, 744 posti letto pari a 0,7 posti per 10 mila abitanti, mentre la Campania con i suoi 68 posti letto si ferma allo 0,1, e ancora la Calabria di posti letto ne ha appena 20 in tutta la regione;
   la maggior parte degli hospice è stata creata con i finanziamenti stanziati dalla legge n. 39 del 1999, la cosiddetta «legge Bindi» nel 1999 e, ad oggi, alcune regioni non hanno ancora utilizzato tutti i fondi messi a disposizione in questo arco di tempo –:
   quale sia, allo stato odierno, nelle singole regioni, la realizzazione operativa della rete delle cure palliative comprensiva sia di quelle domiciliari che degli hospice, se queste corrispondano ai fabbisogni odierni, nonché il numero delle persone ricoverate in questi anni e, in particolare, quale siano le regioni che ancora risultino non solo non aver speso i finanziamenti stanziati ma prive di un'adeguata ed efficiente rete di cure palliativo. (5-10240)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 gennaio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-10240

  La realizzazione di strutture residenziali di cure palliative (Hospice) in tutte le Regioni italiane, come è noto, è stata disciplinata dalla legge n. 39 del 26 febbraio 1999, che ha sancito il diritto dei cittadini ad accedere all'assistenza fornita da tali strutture e ha avviato un programma nazionale, con una disponibilità finanziaria pari a circa 206 milioni di euro.
  Tale legge e il relativo decreto attuativo del 28 settembre 1999, avevano disposto, per le Regioni, di presentare, all'epoca al Ministero della sanità, sia i progetti di strutture residenziali (Hospice) sia i programmi di organizzazione delle reti assistenziali di cure palliative nel territorio.
  I progetti presentati prevedevano la realizzazione di 201 strutture residenziali per malati terminali prevalentemente oncologici (Hospice), con una dotazione di 2.232 posti letto, ma il programma non è stato realizzato per intero.
  Si registra, inoltre, un utilizzo non omogeneo da parte delle Regioni delle somme stanziate; a fronte di una percentuale totale di utilizzo del 90,18 per cento, l'analisi dei dati disaggregati a livello regionale evidenzia in alcune Regioni una situazione critica, in particolar modo per la regione Sardegna.
  Il decreto ministeriale n. 43 del 22 febbraio 2007, in base ai dati di letteratura allora disponibili, provenienti da esperienze del Regno Unito, ha fissato lo standard dei posti letto in Hospice in 1 ogni 56 malati di tumore (1,8 p.l. x 100 deceduti).
  Dai dati del flusso informativo per le cure palliative e la terapia del dolore emerge che, nel 2015, il numero totale di Hospice è aumentato di 30 unità rispetto al 2014, raggiungendo il numero di 261, con 2.918 posti letto (367 posti letto in più rispetto al 2014).
  Il calcolo dell'indice del numero dei posti letto attivi per 10.000 residenti è risultato pari allo 0,5/10.000, rispetto allo 0,4/10.000 dell'ultima rilevazione del 2010, effettuata con il sostegno del Ministero della salute in «partnership» con la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), la «Fondazione Isabella Seragnoli» e la «Fondazione Floriani», nell'ambito del progetto «Rete degli Hospice italiani» e indica un buon soddisfacimento della domanda di posti letto in Hospice.
  Analoga conclusione emerge dai dati relativi ai tempi di attesa per il ricovero in Hospice, che risultano soddisfacenti in tutte le Regioni italiane.
  A fronte di uno sviluppo abbastanza soddisfacente dell'assistenza residenziale (Hospice), si deve rilevare una situazione ancora critica in numerose aree del Paese per quanto riguarda le cure domiciliari.
  I pazienti assistiti e le giornate di assistenza in questo regime, pur se in aumento, sono ancora al di sotto del fabbisogno programmato, sia per quanto riguarda le cure domiciliari «di base» sia per quanto riguarda le cure domiciliari «specialistiche» effettuate sotto la responsabilità clinica del medico esperto in cure palliative.
  Una proiezione delle giornate di effettiva erogazione di cure palliative «specialistiche» è costituita dal numero di giornate con accessi del medico esperto in cure palliative.
  Il valore nazionale del numero di accessi a domicilio del medico palliativista è pari a 72.791 (il 24,1 per cento delle giornate complessivamente dedicate a pazienti in fase terminale); tale dato sembra evidenziare una diffusione ancora carente delle cure palliative domiciliari specialistiche in tutte le Regioni italiane.
  Quasi tutte le Regioni hanno formalmente istituito, con propria delibera, la Rete Regionale delle Cure Palliative, ma solo recentemente alcune Regioni stanno provvedendo alla definizione dei requisiti di accreditamento della Rete, vale a dire alla definizione dei rapporti organizzativi tra i diversi nodi della Rete (ambulatorio, reparto ospedaliero, domicilio, Hospice) e degli strumenti e delle procedure che regolano il passaggio da un nodo all'altro.
  Le criticità messe in rilievo dai flussi informativi sono state segnalate alle Regioni in occasione della verifica sull'effettiva erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per il 2015, ed il Ministero della salute ha inteso dare una forte sollecitazione a rispettare gli standard nazionali.
  Dalla risposta delle Regioni, infatti, dipende la valutazione del Tavolo degli adempimenti LEA ai fini dell'accertamento delle «adempienze» o «inadempienze».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cure palliative

utilizzazione degli aiuti

relazione