ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10126

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 714 del 14/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/12/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/12/2016
Stato iter:
19/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/04/2017
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 19/04/2017
Resoconto AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/12/2016

DISCUSSIONE IL 19/04/2017

SVOLTO IL 19/04/2017

CONCLUSO IL 19/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10126
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo di
Mercoledì 14 dicembre 2016, seduta n. 714

   AGOSTINELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   in data 7 dicembre 2016 è pervenuta all'interrogante una mail del signor Nazzareno Garbuglia, riguardante l'interporto delle Marche;
   il Garbuglia è stato membro del consiglio di amministrazione della CeMIM, società costituita per la realizzazione del centro intermodale a Jesi (Ancona);
   in tale veste, lo stesso Garbuglia ed altri amministratori della società sono stati inizialmente condannati (alcuni con patteggiamento delle pene) per una serie di reati contro la pubblica amministrazione e successivamente assolti;
   la citata mail ricostruisce, sulla base di un articolo del Corriere Adriatico del 3 dicembre 2016, le conclusioni dell'assemblea dei soci di Interporto Marche s.p.a., che ha deciso di vendere all'ASUR Marche, la palazzina direzionale per sanare la propria posizione debitoria stimabile in 11 milioni di euro. La nota prosegue: «All'assemblea dei soci Interporto Marche Spa ha partecipato il Sindaco di Jesi, o suo delegato, che rappresentando il socio Comune di Jesi (...) e, considerando il voto unanime espresso a favore della vendita dell'immobile dedicato al centro direzionale dell'interporto, ha impegnato il Consiglio comunale a votare una variante di P.R.G. per cambiare la sua destinazione d'uso in favore del 118, Protezione Civile e stoccaggio regionale di medicinale (...). Come tutti sanno, la palazzina (...) è stata realizzata con i contributi di scopo della Regione Marche (circa 2 miliardi di lire) e dai contributi dello Stato (legge 240/1990: oltre 30 miliardi di lire assegnati con decreto CIPE del 18 dicembre 1996). La Regione Marche, facendo figurare acquirente l'ASUR e finanziando l'Azienda sanitaria con la somma necessaria di 15 milioni di euro, ha imposto questa operazione benché essa sia illecita per i seguenti motivi:
    è contro la legge utilizzare contributi di scopo finalizzati alla realizzazione dell'opera di pubblica utilità, qual è interporto di Jesi (leggi regionali di bilancio annuale di esercizio e legge 240/1990), e venderla per finalità diverse, soprattutto, se in danno della finalità originaria;
    è contro la legge nr. 240/1990 per gli interporti non prevedere:
     un centro direzionale per la società che realizza l'opera fino al suo completamento (Interporto Marche Spa) e per la società di gestione che per legge regionale nr. 6/94 deve essere costituita, si spera, con la diretta partecipazione degli operatori del trasporto;
     un'area di servizi (poste, banche, area di ristoro: bar, ristorante, albergo) (...);
    è contro la funzionalità dell'opera interportuale trasformare l'attuale centro direzionale in una sede con finalità conflittuali rispetto a quelli dell'interporto, che ha, quale obiettivo primario, quello di movimentare le merci in arrivo ed in partenza con rapidità (...);
    ne consegue una scelta paradossale anche per quanto concerne le nuove competenze emergenziali, perché 118 e protezione civile andrebbero ad operare al centro della zona nevralgica dell'area interportuale, dove la movimentazione ferro-gomma è la ragione stessa per cui è nato l'interporto di Jesi. Ciò che risulta assurdo è che per sanare i debiti della Interporto Marche Spa oggi si spendono 15 milioni di euro e altrettanti ne occorreranno domani nel tentativo maldestro di salvare l'idea interporto, destinando un edificio a 118 e protezione civile e relegando le due società di realizzazione e gestione dell'interporto nella sede originale del centro direzionale» –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto e se intenda effettuare una verifica in merito all'operazione di vendita della palazzina suddetta, soprattutto in considerazione dei contributi statali erogati per la realizzazione dell'opera ai sensi della legge n. 240 del 1990. (5-10126)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 aprile 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-10126
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

paese membro

vendita

protezione civile