ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10043

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 708 del 23/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 23/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 23/11/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 23/11/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 23/11/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 23/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 23/11/2016
Stato iter:
07/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 07/02/2017
Resoconto BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/02/2017

SVOLTO IL 07/02/2017

CONCLUSO IL 07/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10043
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Mercoledì 23 novembre 2016, seduta n. 708

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la polizia stradale di Venezia, nella notte tra sabato 19 e domenica 20 novembre 2016 fermava sull'autostrada A4, all'altezza di Pianiga, un furgone Iveco Daily con targa slovacca, condotto da una coppia di cittadini slovacchi, diretto in Spagna e su cui erano stipati circa 121 esemplari di cuccioli di cani con meno di 90 giorni;
   grazie ad alcune segnalazioni di volontari dell'Eital (Ente italiano tutela animali e legalità), l'autorità giudiziaria da circa sei mesi monitorava il furgone suindicato che partiva da Nitra, (Slovacchia) e transitava nel nostro Paese;
   i cuccioli rinvenuti al momento del fermo della polizia stradale, erano di varie razze, dai cani di grossa taglia fino a quelli di taglia piccola;
   sul mercato illegale del traffico di cani provenienti dall'est Europa, i cani avrebbero fruttato circa 140 mila euro;
   gli agenti, verificato che i cuccioli di cane erano ammassati tra di loro, privi di cibo, acqua e viaggiavano in condizioni proibitive, – probabilmente con passaporti falsi –, provvedevano al sequestro dei cuccioli e a denunciare i conducenti del furgone ravvisando nei loro confronti il reato di maltrattamento e per contrabbando di animali e violazioni alla normativa sul trasporto internazionale di animali vivi;
   intervenivano immediatamente i veterinari chiamati sul posto dall'Eital e il servizio veterinario dell'Ulss 13 per gli accertamenti sui cuccioli;
   i controlli, protrattasi sino al mattino, hanno fatto riscontrare che due degli esemplari di cane si trovavano in gravissime condizioni, quindi subito trasferiti per i primi soccorsi;
   i restanti cuccioli, dopo i primi accertamenti del loro stato di salute, venivano portati nel canile «Madonna di Guadalupe» di Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia), presso il quale i medici provvedevano a curare il trasporto e i successivi accertamenti sanitari;
   i due cittadini trovati alla guida del furgone, erano soliti attraversare l'Europa con cadenza settimanale, a riprova che il traffico illegale di cuccioli di contrabbando è molto esteso e particolarmente redditizio –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa;
   se il Governo non ritenga urgente e necessario assumere iniziative, per quanto di competenza, al fine di provvedere a rafforzare i controlli doganali considerato che molte organizzazioni provenienti dall'Est, lucrano sulla pelle dei cuccioli tutti al di sotto dei novanta giorni d'età, limite che l'Unione europea ha stabilito per l'importazione di cani negli stati comunitari;
   se non si intendano trovare soluzioni per risolvere le criticità sopra evidenziate, al fine di porre fine agli interminabili trasporti illegali di animali di compagnia in Italia, un commercio che sembra destinato a crescere in modo esponenziale, nonostante i divieti imposti dall'Unione europea. (5-10043)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-10043

  Con riferimento all'interrogazione in esame, il Ministero dell'interno, a cui sono stati richiesti gli elementi di competenza, ha comunicato che «nella notte del 13 novembre scorso, gli operatori dalla Sezione della Polizia Stradale di Venezia hanno proceduto al controllo, lungo la carreggiata Ovest dell'autostrada A4 all'altezza del territorio del Comune di Pianiga, di un autocarro con targa slovacca su segnalazione di alcuni volontari dell'EITAL (Ente Italiano Tutela Animale e Legalità). Dalla verifica effettuata è emerso che il mezzo trasportava oltre un centinaio di animali da compagnia (cani e gatti di varie specie), di conseguenza i due cittadini slovacchi a bordo sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Venezia per il reato di maltrattamento di animali. Il veicolo è stato posto sotto sequestro e gli animali sono stati successivamente affidati ad un'apposita struttura in provincia di Reggio Emilia.».
  Relativamente alla richiesta rivolta dagli interroganti «di provvedere a rafforzare i controlli doganali», si rileva preliminarmente che, dal maggio del 2004, diversi paesi dell'Europa dell'Est (ad esempio Slovacchia e Ungheria) sono entrati a far parte dell'Unione europea e, conseguentemente, da tale data, sono stati aboliti, nel rispetto del mercato interno dell'Unione europea, anche i controlli doganali e veterinari per gli animali provenienti da tali Paesi e destinati ad essere introdotti in un altro Paese membro.
  È appena il caso di ricordare che i controlli veterinari presso le dogane sono invece applicati per le importazioni degli animali dai paesi terzi dell'Europa dell'Est, quali Bielorussia, Ucraina, ecc.; tuttavia, i controlli, in questo caso, sono effettuati, per quanto concerne le movimentazioni via terra, presso i punti doganali degli stati dell'Unione europea confinanti con tali paesi terzi.
  Ciò opportunamente premesso, si evidenzia, pertanto, che le azioni di contrasto nei confronti dei traffici illegali dei cuccioli in provenienza da taluni paesi membri dell'UE (quali, ad esempio, la Slovacchia e l'Ungheria) possono certamente attuarsi attraverso l'effettuazione di controlli su strada dei mezzi che trasportano gli animali, come, infatti, è avvenuto nel caso sottoposto all'attenzione dagli interroganti.
  A tal riguardo, appare opportuno evidenziare che sussiste un Protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Interno – Dipartimento della pubblica sicurezza e il Ministero della salute – Direzione Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, siglato già nel settembre del 2011 e consultabile sul sito del Ministero della Salute, per il potenziamento, sul territorio nazionale, dei controlli di legalità nel settore del trasporto internazionale degli animali, ai fini della tutela del benessere e della salute degli animali medesimi, attraverso un'azione sinergica, soprattutto mediante la predisposizione di servizi congiunti.
  Inoltre, sempre per quanto concerne le efficaci azioni di contrasto nei confronti dei traffici illegali di cuccioli, si richiama la legge 4 novembre 2010, n. 201 «Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno», che codifica, nell'articolo 4, specifiche violazioni di natura penale nel traffico illecito degli animali da compagnia (cani e gatti).
  Ed infatti, oltre al reato di traffico illegale di animali da compagnia, in caso di accertamento della violazione della normativa penale contemplata dalla legge n. 201 del 2010, possono sussistere altri illeciti penali correlati, dettagliati dal codice penale italiano.
  Per completezza di informazione, si precisa che la normativa dell'Unione europea, concernente la disciplina della movimentazione internazionale dei cani e dei gatti, sia non commerciale che commerciale, concede a ciascun Paese membro la possibilità di poter accettare in deroga, a determinate condizioni, l'introduzione nel proprio territorio di cuccioli di età inferiore alle 12 settimane di vita non vaccinati per la rabbia. Il Ministero della salute, come comunicato alla Commissione Ue e ai Paesi membri, non si avvale della deroga succitata, considerati sia il rischio connesso alle movimentazioni di cuccioli non vaccinati sia gli aspetti inerenti alla tutela del benessere e della salute degli animali movimentati.
  Non si può non rilevare, inoltre, che, proprio in relazione all'abolizione dei controlli doganali tra tutti i paesi dell'Ue, e ferme restando l'importanza e la necessità degli interventi posti in essere dall'Italia, le azioni atte a contrastare il traffico illegale dovrebbero essere attuate soprattutto dalle autorità competenti dei Paesi membri, dai quali sono trasportati i cuccioli: si rileva, infatti, come la normativa dell'Unione europea assegni «in primis» ai Paesi dai quali sono movimentati gli animali la responsabilità di assicurare che gli stessi siano conformi alla normativa dell'Unione europea.
  Le misure di contrasto sopra descritte, come sostenuto dal Ministero della salute anche in ambito Ue, sarebbero certamente più incisive, se supportate a livello internazionale, attraverso l'armonizzazione della normativa dell'Unione europea in materia di sistemi di identificazione e registrazione degli animali da compagnia.
  Tutti i Paesi dovrebbero avere un'anagrafe dei cani, riconosciuta dall'autorità competente e interconnessa ad una Banca Dati Centralizzata a livello europeo, tale da consentire una efficiente e rapida rintracciabilità di tutti gli animali d'affezione.
  Le informazioni contenute nella suddetta anagrafe dovrebbero riguardare, per ogni microchip inserito, i dati identificativi dell'animale e del proprietario per una immediata rintracciabilità, ma anche informazioni di tipo sanitario, per garantire e prevenire eventuali rischi sanitari e istituire un appropriato sistema di sorveglianza epidemiologica.
  Giova ricordare, infine, che il Parlamento europeo ha adottato nell'anno in corso, alla luce delle proprie prerogative, una risoluzione sull'introduzione di un meccanismo di condivisione a livello dell'Ue dei dati sulla registrazione di cani e gatti: ciò si configura come un primo importante passo in avanti per l'istituzione di un'anagrafe unica europea che permetterà in futuro di tracciare tutti gli animali nell'Unione europea, fornendo un prezioso e concreto strumento di contrasto al traffico illegale di cuccioli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico illecito

trasporto di animali

controllo alla frontiera