ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09966

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 703 del 08/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: FABBRI MARILENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/11/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 07/11/2016
Stato iter:
23/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/02/2017
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 23/02/2017
Resoconto FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/11/2016

SOLLECITO IL 08/02/2017

DISCUSSIONE IL 23/02/2017

SVOLTO IL 23/02/2017

CONCLUSO IL 23/02/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09966
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Martedì 8 novembre 2016, seduta n. 703

   FABBRI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   si apprende da notizie di stampa, ma anche da fonti sindacali, dell'esistenza di un progetto di riallocazione della caserma Polfer, e dei 60 agenti che vi lavorano, di via Casarini a Bologna, promosso dalla società Ferrovie dello Stato Italiane spa;
   sembrerebbe che, unilateralmente, la società, abbia prospettato di spostare gli alloggi della Polfer, presso lo scalo merci San Donato, a circa 10 chilometri di distanza dalla stazione (solo formalmente nel comune di Bologna), in un immobile allocato in un'area dismessa e isolata, tra binari abbandonati, poco frequentata e non servita da mezzi pubblici di trasporto;
   la stazione di Bologna è fra le più frequentate stazioni ferroviarie in Italia ed è servita da treni nazionali ed internazionali. Essendo una stazione di transito la sua posizione ne fa la convergenza di molteplici linee dell'Italia settentrionale. Oltre ad esser frequentata giornalmente da un numero molto elevato di persone (tra pendolari, lavoratori e turisti), e persone tese ad importunare quest'ultime, è stata in passato (2 agosto 1980) al centro del più grave attentato di matrice terroristica che ha segnato per sempre la memoria storica del nostro Paese, e potrebbe costituire un luogo sensibile anche alla luce dei nuovi rischi terroristici;
   a parere dell'interrogante «sfrattare» 60 poliziotti che rappresentano per definizione un importante presidio di sicurezza per la città di Bologna, dirottandoli presso uno scalo merci che, peraltro, pare debba essere dismesso a breve, rischia di essere una scelta poco lungimirante;
   dall'inaugurazione della stazione ad alta velocità di Bologna, non c’è stato un relativo adeguamento per quanto riguarda il rafforzamento delle misure di sicurezza: la polizia è ancora in attesa dell'attivazione di collegamenti radio con i binari sotterranei, della predisposizione di un locale da adibire ai controlli di polizia, dell'installazione di varchi che possano migliorare i controlli con eventuali scanner per i bagagli sospetti, del potenziamento dei giubbotti antiproiettile, oggi in numero insufficiente per tutti i pattuglianti;
   la decisione di sciogliere il contratto d'affitto, sarebbe motivata dalla necessità di contenere le spese;
   una soluzione potrebbe derivare dal fatto che la Ludis srl, a cui le Ferrovie dello Stato italiane hanno ceduto l'immobile di via Casarini nel 2005, si è detta disponibile a discutere un abbassamento dell'affitto, per venire incontro alle esigenze della Polfer e delle Ferrovie medesime –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritengano doveroso fornire un chiarimento sulle ragioni di quello che l'interrogante giudica un sostanziale «sfratto» e sulle possibili soluzioni alternative, nonché sulle iniziative, nella responsabilità del Governo, per dotare le forze dell'ordine di idonei strumenti di lavoro atti a garantire la sicurezza della stazione di Bologna e dei passeggeri in transito. (5-09966)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 febbraio 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-09966

  Con riferimento all'interrogazione in discussione il Ministero dell'interno (MINT) ha riferito quanto segue.
  Lo stabile, di proprietà della società LUDIS, con sede in Napoli, è stato concesso in locazione al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; nel mese di gennaio del 2016, i vertici del citato Gruppo, in considerazione delle numerose problematiche di natura strutturale ed impiantistica dell'immobile, per le quali hanno rappresentato difficoltà ad ottenere interventi tempestivi da parte della società proprietaria, hanno proposto alla Direzione centrale per la polizia stradale e ferroviaria, una ricollocazione del personale Polfer presso la struttura del Ferrotel, sito nello scalo merci di Bologna San Donato.
  Il Gruppo FSI, ha nel contempo preannunciato che, a seguito di un processo di razionalizzazione dei costi, avrebbe proceduto alla risoluzione del contratto di locazione dell'immobile di via Casarini, decisione che di fatto è stata ufficialmente comunicata nel successivo mese di giugno. Tenuto conto della problematica correlata alla titolarità degli interventi manutentivi e di messa a norma della Caserma e constatata l'assenza di valide alternative, il Servizio di Polizia Ferroviaria, su conforme avviso del Dirigente del Compartimento interessato e a seguito di specifico sopralluogo, ha espresso parere favorevole al trasferimento degli alloggi collettivi presso la struttura di San Donato, che grazie ad alcuni lavori di adeguamento consentirà di alloggiare in stanze singole 60 operatori. Tale valutazione è stata effettuata anche alla luce del fatto che detta ricollocazione non si ritiene possa pregiudicare in qualche modo l'operatività del personale e, quindi, l'efficienza del dispositivo di vigilanza.
  Inoltre, il MINT ha rappresentato che il Dirigente del Compartimento ha manifestato la propria disponibilità ad adottare soluzioni volte a limitare il disagio del personale dovuto alla maggiore distanza dal luogo di lavoro, attivandosi sia nel senso di verificare la possibilità per il personale Polfer di fruire della mensa di servizio presso la nuova struttura, sia richiedendo agli organi comunali competenti l'individuazione di una fermata dei mezzi di trasporto pubblico in area prossima allo scalo in questione, cercando, altresì, di acquisire un mezzo di trasporto idoneo ad effettuare un servizio navetta tra la caserma e la stazione ferroviaria.
  La vicenda è stata seguita con particolare attenzione dalle Organizzazioni sindacali della polizia di Stato che in varie occasioni hanno criticato la proposta di trasferimento degli alloggi del personale della Polizia ferroviaria in una zona ritenuta troppo distante dal centro. A tal riguardo, si informa che nei prossimi giorni le locali organizzazioni sindacali della Polizia di Stato saranno ricevute in Prefettura per un confronto sulla tematica oggetto dell'interrogazione.
  Nel merito del richiamato progetto di riallocazione Rete ferroviaria italiana (RFI) ha evidenziato quanto segue. La società LUDIS nel 2005 acquista l'immobile di via Casarini 23, subentrando – in qualità di locatore – nel contratto di locazione già esistente per le esigenze alloggiative della Polfer; la manutenzione straordinaria dell'immobile sito in via Casarini è a carico della proprietà, mentre quella ordinaria è a carico delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
  Negli ultimi anni del rapporto locativo, si sono registrati fenomeni di infiltrazioni di acqua piovana e addirittura nel 2016 un rilevante problema alla funzionalità dell'impianto di condizionamento di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria con perdite di gas, che ha reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco.
  In tale stato di cose, la Polfer, il 15 gennaio 2016, ha rappresentato la necessità di attivare un contratto di manutenzione periodica. La Direzione territoriale produzione di Bologna di RFI non ha potuto, infatti, prendere in carico nel tempo la manutenzione ordinaria degli impianti poiché la società LUDIS non aveva rilasciato le certificazioni di conformità previste dalla normativa vigente. Con diverse solleciti è stata rappresentata alla società LUDIS l'urgente necessità di procedere con gli interventi di manutenzione straordinaria; la situazione sopra descritta ha ovviamente determinato gravi carenze manutentive dell'immobile in questione.
  Il combinato disposto della grave situazione manutentiva dell'immobile e della contestuale disponibilità del Ferrotel sito nello scalo merci di Bologna San Donato, precedentemente in uso al personale di Trenitalia, ha conseguentemente indotto RFI ad avviare senza indugio, muovendo comunque dal parere positivo espresso dal Ministero dell'interno, la ricollocazione della Caserma Polfer di Bologna al fine di offrire una decorosa situazione alloggiativa al personale Polfer. Tale progetto, che ha visto la riqualificazione del Ferrotel sopra citato, si avvia a conclusione con la imminente consegna dei 60 alloggi previsti.
  Quanto alla tematica dei collegamenti radio con i binari sotterranei, il MINT ha evidenziato che detta carenza non inficia in alcun modo l'operatività delle pattuglie della Specialità, in quanto dotate di telefoni cellulari GSM-R forniti da Ferrovie; al riguardo, RFI ha comunicato che è in fase di studio un progetto tale da consentire a tutte le Forze dell'Ordine un collegamento radio con i binari sottostanti.
  La Prefettura di Bologna ha organizzato una serie di tavoli tecnici, assumendone la gestione e, in sede di riunioni tecniche tenutesi presso la sede di RFI, cui hanno partecipato tutti i referenti degli enti interessati, è stata affidata alla ditta Selex del Gruppo Finmeccanica, che si occupa di apparati di telecomunicazioni per le Forze di polizia, la realizzazione di un progetto che consentirà di estendere il segnale VHF ai piani sotterranei e di riprodurre il segnale ordinariamente in uso.
  Per quanto riguarda, invece, la disponibilità di un locale da adibire ai controlli di polizia, il MINT ha rappresentato che presso il Settore Operativo di Bologna Centrale, ove è già presente una stanza adibita a tale scopo, adiacente alle celle di sicurezza, è stato individuato anche un ulteriore locale nella zona hall del settore Alta Velocità, che consentirà di svolgere i predetti controlli anche nel livello sotterraneo della stazione.
  In merito, poi, alla richiesta di installazione di varchi che possano migliorare i controlli in stazione, RFI evidenzia come nell'ambito del Piano Industriale del Gruppo FS sia prevista la progressiva adozione di tornelli nelle stazioni della rete.
  Il modello di accesso dell’hub ferroviario della stazione di Bologna è stato sviluppato sulla base di soluzioni progettuali già adottate per le altre grandi stazioni di «testa» quali Roma, Milano e Firenze, ed adattate in considerazione del peculiare lay-out di Bologna che vede l'affiancarsi della nuova Stazione Alta Velocità al complesso storico già ivi presente.
  Dall'analisi svolta si evince la difficile percorribilità della soluzione sopra citata, dovuta alla numerosità degli accessi alla stazione – per via della natura «passante» della stessa – e al conseguente impatto economico delle opere e soprattutto dei costi di gestione; tuttavia, l'obiettivo di elevare il livello di sicurezza delle stazioni ferroviarie, con particolare attenzione ai principali hub, rimane elemento fondante della strategia di sviluppo del Gruppo FS.
  Sono, quindi, in fase di approfondimento nuovi modelli di gestione e controllo dei flussi delle stazioni «passanti», mediante l'utilizzo di un mirato set di tecnologie tra loro opportunamente integrate. Una volta individuata la soluzione si procederà a valutarne le opportunità da un punto di vista dell'efficacia operativa e dei costi-benefici.

  Il Compartimento Polizia Ferroviaria per l'Emilia Romagna, come precisato dal MINT, ha in dotazione 45 metal detector portatili per l'attività di controllo, di cui 6 assegnati al settore operativo di Bologna Centrale mentre, per quanto riguarda i giubbotti antiproiettile (GAP) per il personale in servizio presso il suddetto Settore Operativo, la dotazione è stata integrata, per cui attualmente tale Compartimento ha 32 giubbotti antiproiettile.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

terrorismo

controllo di polizia

trasporto internazionale