ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09910

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/10/2016
Stato iter:
03/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/11/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 03/11/2016
Resoconto REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/11/2016

DISCUSSIONE IL 03/11/2016

SVOLTO IL 03/11/2016

CONCLUSO IL 03/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09910
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Mercoledì 2 novembre 2016, seduta n. 700

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da recenti notizie di stampa e secondo i dati relativi ai campionamenti in mare del rapporto «Goletta Verde 2016», promosso annualmente da Legambiente, la situazione del trattamento delle acque reflue in Salento presenta alcune criticità;
   secondo quanto si apprende sono ad oggi in funzione depuratori obsoleti e inadeguati a reggere il carico di comunità cresciute negli anni nel loro assetto urbano, spesso abusivo, peraltro concepiti senza tenere conto del reale bacino di utenza di località, specie nel corso della stagione estiva, si veda ad esempio, tra i maggiori, i casi di Porto Cesareo, Gallipoli, Otranto, che accolgono centinaia di migliaia di vacanzieri ogni anno;
   si aggiunga che la scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali in tutta la Puglia. Questo comporta che solo il 4 per cento dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 76 per cento è costituito da lame e corsi d'acqua minori o dal suolo, il 15 per cento recapita ancora a mare;
   alla regione Puglia, con il decreto legislativo n. 152 del 2006, Norme in materia ambientale, è stata attribuita la competenza dell'attuazione del piano di tutela delle acque;
   nel consiglio regionale pugliese del 20 ottobre del 2009, sono state definite le aree di sviluppo del servizio idrico integrato, e in particolare negli agglomerati urbani di Nardò e di Porto Cesareo, ciascuno dei quali servito da un proprio impianto depurativo con recapito finale nel mare Ionio, attraverso la realizzazione di una condotta sottomarina, in località Torre Inserraglio;
   detta area costiera marina e terrestre rappresenta un significativo e alto valore ambientale e paesaggistico non solo per la regione ma per l'Italia tutta;
   con i due comuni di Nardò e Porto Cesareo, regione Puglia e l'Acquedotto pugliese (Aqp) hanno siglato il 30 settembre del 2015 un articolato e argomentato protocollo d'intesa a portare a buon fine l'opera fognaria;
   l'Acquedotto pugliese è stato da qualche tempo incaricato della progettazione in tre moduli per un importo pari a: 6.500.00,00 euro in fase di appalto; 10.288.596,00 euro in fase di acquisizione dei pareri sul progetto e 1.650.000,00 euro per il secondo lotto da progettare;
   il citato progetto della rete idrica e fognaria è all'attenzione dell'Unione europea per effetto di una procedura d'infrazione (2034/2004 — causa C 565 C/2010);
   il comune di Nardò nel consiglio comunale del 6 luglio 2016 ha deliberato la revoca del protocollo d'intesa del 29 gennaio 2016 che prevedeva, tra l'altro, la citata realizzazione della condotta sottomarina e il collegamento della rete fognaria di Porto Cesareo a quella di Nardò, allaccio che salvaguardava le previsioni del finanziamento per l'infrastruttura della fogna e il potenziamento del depuratore;
   è opportuno poi ricordare che, come ribadito da comunicazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla regione Puglia, con lettera protocollo 0013052/2016, «le disposizioni normative attualmente vigenti non consentono l'utilizzo di acque reflue, ancorché opportunamente depurate, per il ravvenamento delle falde idriche e che lo scarico alternativo di cui all'articolo 8 del decreto ministeriale n. 185 del 2003 deve conformarsi alle modalità previste dalla normativa attualmente in vigore. [...]. A tale riguardo il Regolamento decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152, prevede per il ravvenamento/accrescimento artificiale dei corpi idrici sotterranei l'utilizzo di acque prelevate unicamente da corpi idrici superficiali o sotterranei –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda e se non ritenga opportuno raccogliere, per quanto di competenza e con il coinvolgimento degli enti locali interessati, elementi rilevanti sullo stato di attuazione del citato progetto di rete fognaria, sussistendo peraltro una procedura di infrazione, a tutela della salute dei cittadini e della fauna, e della flora marina della zona citata, al fine di risolvere una decennale questione che rischia di esplodere, anche per l'aumento vertiginoso nel periodo estivo di un forte inquinamento di tipo fecale per la presenza nell'acqua di microrganismi patogeni, focolai epidemici. (5-09910)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 novembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-09910

  Con riferimento all'interrogazione relativa allo stato di attuazione del progetto per la realizzazione della rete idrica e fognaria nella regione Puglia e, in particolare, nei comuni di Nardo e di Porto Cesareo, sulla base degli elementi acquisiti dagli Enti territoriali competente, si rappresenta quanto segue.
  In data 30 settembre 2015 è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa tra i predetti comuni, l'Acquedotto Pugliese S.p.A, la regione Puglia e l'Autorità Idrica Pugliese, per completare la realizzazione del sistema depurativo fognario degli agglomerati di Porto Cesareo e Nardò. La definizione del Protocollo è scaturita da numerosi incontri e approfondimenti sviluppatisi nel corso degli anni 2014 e 2015.
  In una prima riunione del 5 maggio 2014, le Parti concordarono sulla predisposizione di una bozza di Protocollo d'Intesa che impegnasse ciascun soggetto anche a verificare ulteriori possibilità di destinazione dei reflui dei depuratori al riuso agricolo. Seguirono ulteriori riunioni e, in occasione dell'ultima, l'Acquedotto Pugliese S.p.A. presentò uno specifico studio di fattibilità dal quale emergeva, oltre all'opportunità di perseguire il massimo riuso possibile dei reflui in agricoltura e di modificare il tracciato del collettore dello scarico dell'impianto depurativo di Porto Cesareo a quello di Nardò, anche l'inapplicabilità delle soluzioni alternative prospettate dal comune di Nardò, in quanto non rispettose delle disposizioni del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  In presenza di detta situazione di blocco, il giorno 4 marzo 2015, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha convocato una riunione al fine di individuare soluzioni condivise tra le Parti.
  Con delibera di Giunta regionale del 26 maggio 2015, è stato approvato lo schema di Protocollo d'Intesa, successivamente sottoscritto dalle Parti in data 30 settembre 2015 e ratificato con Delibera di Giunta regionale del 3 novembre 2015.
  Con il Protocollo sottoscritto, la regione Puglia e l'Autorità Idrica Pugliese, d'intesa tra loro, si sono impegnate a promuovere contributi finanziari, a valere prioritariamente sui fondi comunitari FESR2014 – 2020 – azione 6.3.1.
  Sulla base di detti presupposti il comune di Nardò si era impegnato a rilasciare le autorizzazioni e i nulla osta di competenza per la realizzazione delle diverse opere programmate e/o già approvate, ivi inclusa la condotta sottomarina, al fine di limitare l'applicazione di provvedimenti di infrazione da parte della Commissione europea. Peraltro, in esecuzione del Protocollo d'Intesa sottoscritto, l'Acquedotto Pugliese S.p.A. ha effettuato lo studio meteo marino integrativo al fine di procedere all'allungamento della condotta sottomarina di scarico fino a 2.000 metri, come prescritto in sede di procedura VINCA, espletata dalla provincia di Lecce, e così come stabilito al punto n. 1, lettera e) e n. 4 del Protocollo d'Intesa. Detto studio è stato trasmesso, con nota del 6 giugno 2016, al Ministero dell'ambiente per la supervisione tecnica.
  Sempre in esecuzione del Protocollo d'Intesa, sono state inoltre avviate da Acquedotto Pugliese S.p.A le attività necessarie per lo sviluppo della progettazione preliminare delle reti nelle aree Marine del comune di Nardò e per l'adeguamento tecnologico dell'impianto di depurazione dell'abitato, al fine di conseguire un refluo conforme ai limiti di cui al decreto ministeriale n. 185 del 2003.
  Con nota del 21 settembre 2016, la Città di Nardò ha trasmesso alla regione Puglia la deliberazione del Consiglio comunale con la quale ha revocato la delibera di «Approvazione del protocollo di intesa finalizzato a consentire il completamento della realizzazione del sistema depurativo fognario degli agglomerati di Nardò e di Porto Cesareo, sottoscritto il 30 settembre 2015».
  Con riferimento alla procedura di infrazione n. 2034/2004 e alla sentenza della Corte di Giustizia europea, si rileva che il perseguimento della conformità del sistema fognario depurativo in questione è subordinato al rilascio delle autorizzazioni alla costruzione delle opere relative al collettamento dello scarico del presidio depurativo di Porto Cesareo a quello di Nardò e alla realizzazione dello scarico congiunto dei due agglomerati nel corpo idrico mare Ionio, attraverso una condotta sottomarina. Sul punto, si fa presente che, secondo quanto riferito dalla regione Puglia, è stato espresso parere favorevole dal comune di Nardò in sede di nuova VINCA provinciale presentata da Acquedotto Pugliese per la variante del tracciato di collettamento della condotta di scarico dell'impianto depurativo di Porto Cesareo alla condotta di scarico dell'impianto di Nardò, già oggetto del punto 6) del Protocollo d'Intesa.
  Alla luce della complessa situazione, è stato convocato presso la Presidenza della regione Puglia un incontro con i sindaci dei comuni di Porto Cesareo e di Nardò, per il giorno 3 novembre 2016.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, tenuto conto anche della predetta riunione, il Ministero dell'ambiente continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di sollecito e monitoraggio nei confronti degli Enti territorialmente competenti, anche al fine di valutare eventuali coinvolgimenti di altri soggetti istituzionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

protezione delle acque

sorveglianza dell'ambiente