ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09819

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 695 del 19/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/10/2016
Stato iter:
20/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/10/2016
Resoconto FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 20/10/2016
Resoconto MIGLIORE GENNARO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 20/10/2016
Resoconto FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/10/2016

SVOLTO IL 20/10/2016

CONCLUSO IL 20/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09819
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Mercoledì 19 ottobre 2016, seduta n. 695

   FERRARESI, AGOSTINELLI, BONAFEDE, BUSINAROLO, COLLETTI e SARTI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   gli agenti di Polizia penitenziaria del carcere di Parma da tempo evidenziano una serie di problematiche che gravano sull'attività svolta e ne mortificano la professionalità;
   la peculiarità dell'Istituto di Parma è dovuta alla presenza di molte decine di detenuti con patologie gravi, detenuti in regime di «41-bis», AS1, AS3, paraplegici, «14-bis», comuni e comuni pericolosi, malgrado il reparto che li dovrebbe accogliere, l'ex CDT (centro diagnostico terapeutico) sia da tempo saturo. Cosicché gli stessi detenuti ammalati vengono allocati nelle altre sezioni non predisposte, in coabitazione con altri detenuti, costretti dalle circostanze a prendersene cura senza titolo né capacità specifiche;
   si riscontra una carenza del personale, circa 100 unità rispetto alla pianta organica, in particolare a seguito del distacco presso altre strutture di circa 70 unità, questo peraltro in assenza di una regolamentazione a monte che chiarisca i criteri della selezione, ad oggi, non sufficientemente equa e trasparente;
   la carenza è peraltro aggravata dalla necessità di presidiare il cantiere di costruzione di un nuovo padiglione, dall'utilizzo di agenti per compiti ritenuti impropri presso gli uffici distogliendoli dall'attività operativa, dalla decisione di gestire con agenti il bar interno, attualmente esternalizzato;
   anche il nucleo traduzioni e piantonamenti si ritrova con una dotazione organica pari a circa la metà di quella prevista e una programmazione del servizio che prevede sovente la revoca di riposi settimanali e ferie, nonché l'effettuazione di turni anche superiori alle 12 ore e di più servizi consecutivi nella medesima giornata lavorativa;
   la scelta dell'amministrazione centrale di disporre il cambiamento delle modalità custodiali, con l'apertura dei reparti ai detenuti senza predisporre tutte quelle modalità consone e previste della sorveglianza dinamica, come la formazione del personale, l'incremento dei sistemi citofonici, di videosorveglianza e di automazione dell'apertura di cancelli, l'assenza di dispositivi di protezione individuale e di adeguati strumenti di contenzione, mette a dura prova il compito della polizia penitenziaria ed a rischio la sicurezza stessa degli agenti;
   la fornitura delle uniformi di servizio non viene effettuata da anni costringendo il personale a costosi interventi di rattoppo e cucitura presso sartorie e calzolai a proprie spese –:
   cosa il Ministro intenda fare, per quanto di competenza, per garantire la sicurezza e le migliori condizioni di lavoro agli agenti della polizia penitenziaria operanti all'interno del carcere di Parma. (5-09819)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-09819

  Con l'atto ispettivo in esame, gli On.li interroganti segnalano alcune criticità che affliggono l'istituto penitenziario di Parma.
  La presenza di un numero elevato di detenuti affetti da gravi patologie presso la Struttura Assistenza Intensificata (SAI) deriva dal fatto che non tutti gli istituti penitenziari dispongono di tali strutture, essendo solo 13 su tutto il territorio nazionale. L'istituto di Parma, in particolare, è dotato di un reparto SAI (ex CDT), destinato ad accogliere anche i detenuti sottoposti al regime speciale dell'articolo 41-bis e quelli inseriti nei circuiti di Alta Sicurezza, rispondendo, al contempo, all'esigenza di sicurezza, legata alla gestione dei detenuti ad alto rischio, e di efficiente assistenza sanitaria, grazie alla presenza di specialisti e di attrezzature mediche di alto livello.
  Tali peculiarità comportano, naturalmente, una concentrazione di soggetti con problemi fisici anche gravi, spesso afflitti da difficoltà deambulatorie. Preme, tuttavia, rilevare che il ricovero presso il SAI avviene solo su precisa indicazione del sanitario e non è rimesso a scelte discrezionali dell'amministrazione.
  Quanto alla carenza di personale, secondo quanto comunicato dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, la percentuale di scopertura dell'istituto di Parma è pari al 14 per cento, risultando presenti 396 unità di personale di Polizia Penitenziaria, con una carenza di 64 unità, tenuto complessivamente conto di quello assegnato ai reparti detentivi, al locale Nucleo Traduzioni e Piantonamenti ed al Gruppo Operativo Mobile (GOM).
  Per far fronte a tale situazione, il DAP ha assegnato nel 2016 all'istituto di Parma 73.170 ore di lavoro straordinario, pari a circa 50 unità di personale.
  L'Istituto sarà certamente tenuto in debita considerazione in occasione della prossima ripartizione di personale, anche in considerazione della recente ripresa dei lavori di costruzione del nuovo padiglione detentivo. A tal fine, il Provveditorato regionale, a far data dal 1o ottobre scorso, ha disposto il rientro a Parma di un'unità, già distaccata presso la Casa Circondariale di Ancona Montacuto.
  Sul lamentato distacco di circa 70 unità di personale, rilevo che, a fronte di 48 distacchi in uscita (di cui 35 per esigenze di servizio, 7 per mandato elettorale e 6 per gravi motivi familiari), si registrano 37 distacchi in entrata.
  Inoltre, il nuovo modello di vigilanza dinamica in corso di adozione va proprio nella direzione auspicata dagli On.li interroganti, posto che, oltre a responsabilizzare il detenuto, consentirà di valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria, ridefinendone i compiti e migliorandone sensibilmente le condizioni di lavoro. Attraverso i fondi della Casse delle Ammende, infatti, si stanno potenziando i presidi tecnologici di videosorveglianza e verranno installati i sistemi di automazione dei cancelli.
  Quanto al bar interno, sono state già avviate le procedure previste per l'individuazione di un gestore e nessuna unità di Polizia Penitenziaria è distolta dai compiti istituzionali.
  Nel corso degli ultimi 5 anni, infine, sono stati consegnati 54.126 capi di vestiario – di cui 4.285 uniformi operative, 5.911 uniformi ordinarie e 1.678 calzature – per il personale in servizio presso gli Istituti del Provveditorato per l'Emilia Romagna e Marche, distribuiti anche all'Istituto parmense, secondo le vigenti disposizioni in materia di usura dei capi di vestiario.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

formazione sul posto di lavoro

riposo settimanale