ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09818

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 695 del 19/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: GRILLO GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 19/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/10/2016
Stato iter:
29/03/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/03/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/03/2017
Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/10/2016

DISCUSSIONE IL 29/03/2017

SVOLTO IL 29/03/2017

CONCLUSO IL 29/03/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09818
presentato da
GRILLO Giulia
testo di
Mercoledì 19 ottobre 2016, seduta n. 695

   GRILLO, LUIGI DI MAIO, BARONI, COLONNESE, DI VITA, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, MANTERO e NESCI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il giornale Il Quotidiano del 7 febbraio 2015 riportava la notizia che a Bologna un neurochirurgo, aveva ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio per truffa e abuso di ufficio;
   dal giornale sopracitato si apprende che lo stesso neurochirurgo era stato rinviato a giudizio in un precedente processo per lesioni colpose causate dall'impianto di vari fissatori interspinosi tra cui quelli della Lumbarfix, suscettibili di rottura e/o deformazione;
   da quanto riportato dal sopracitato articolo i pazienti interessati dall'impianto fissatore elastico interspinoso sono più di 400 in tutta Italia;
   da Il Giornale di Latina del 4 aprile 2016 si apprende che il suddetto neurochirurgo operava presso la struttura ospedaliera accreditata «Villa Erbosa» di Bologna, struttura sanitaria accreditata dal servizio sanitario regionale presso la quale risultano eseguiti numerosi interventi che non avrebbero risolto molte delle patologie lombari esistenti mentre, al contrario, si sarebbero verificati gravi danni derivati dalla rottura e dalla deformazione delle protesi;
   le protesi utilizzate dal neurochirurgo venivano prodotte dalla Nitillium srl, di cui è amministratore unico la moglie dello stesso neurochirurgo e di cui risultano soci e azionisti i figli, come riportato da Il Giornale di Latina del 4 aprile 2016;
   nella nota del 23 gennaio 2015 del Ministero della salute – direzione generale dei dispositivi medici e della sicurezza delle cure avente oggetto «dispositivi interspinosi di tipo dinamico – indicazioni di utilizzo» è scritto:
    «nel contempo l'efficacia e le indicazioni di utilizzo dei dispositivi interspinosi di tipo dinamico sono state oggetto di valutazione da parte di un'apposita Commissione istituita presso la Sez. V del Consiglio Superiore di Sanità...»;
    «tale Commissione ha svolto un esame della letteratura scientifica internazionale e valutato le esperienze professionali degli operatori sanitari utilizzatori, ritenendo che attualmente non siano chiare le evidenze, negli studi di costo/beneficio, dei vantaggi nell'utilizzo di tali dispositivi (...)»;
   il decreto-legge 24 febbraio 1997, n. 46 – attuazione della direttiva 93//42/CEE concernente i dispositivi medici – all'articolo 9, (Vigilanza sugli incidenti verificatisi dopo l'immissione in commercio), comma 2, prevede: «Gli operatori sanitari pubblici o privati che nell'esercizio della loro attività rilevano un incidente (...) che coinvolga un dispositivo medico, sono tenuti a darne comunicazione al ministero della salute» –:
   se non ritenga di assumere iniziative, per quanto di competenza, per appurare l'efficacia curativa dei dispositivi medici fissatori interspinosi prodotti dalla Nitillium Research srl;
   se non ritenga di adottare un'iniziativa volta a favorire le cure essenziali per garantire l'espianto di dispositivi medici fissatori interspinosi difettosi, a fronte di centinaia di cittadini italiani interessati;
   se la struttura bolognese sanitaria accreditata abbia provveduto a segnalare la circostanza al Ministero della salute, a fronte del ripetersi delle rotture e delle deformazioni di dispositivi medici fissatori interspinosi;
   se abbia ricevuto la comunicazione dagli operatori sanitari pubblici o privati, che nell'esercizio delle loro attività abbiano rilevato incidenti riguardanti i dispositivi medici prodotti dalla Nitillium Research srl. (5-09818)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 marzo 2017
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-09818

  Con riferimento all'interrogazione in esame, desidero preliminarmente evidenziare l'impegno profuso da questo Ministero su un tema, quello della tutela della salute dei pazienti portatori di fissatori interspinosi «Lumbarfix», che ha formato oggetto di accurati approfondimenti e di numerose iniziative da parte dei competenti uffici di questo Dicastero, peraltro già da diverso tempo.
  Già nel 2011, infatti, il Ministero della salute aveva disposto il campionamento del dispositivo medico in esame al fine di verificarne l'asserita propensione alla rottura. L'Istituto Superiore di Sanità, al quale detti campioni erano stati inviati, ebbe modo di ritenere che «non si evince una propensione alla rottura del dispositivo, se correttamente manipolato durante il processo chirurgico di impianto... né si può dire che il materiale si discosti da quello indicato per costituzione».
  In sintesi, non si riscontravano problemi di qualità e sicurezza, quanto, piuttosto, di maneggevolezza del dispositivo all'atto dell'impianto.
  Pertanto, nel novembre del 2013, questo Ministero, anche in considerazione di un precedente parere reso dal Consiglio Superiore di Sanità – che estendeva la limitazione controllata degli impianti a tutti i fissatori interspinosi dinamici, anche non denominati «Lumbarfix» – ha ritenuto opportuno, pur non essendo pervenute ulteriori segnalazioni di incidenti rispetto a quelle già note, intensificare proattivamente l'attività di monitoraggio degli incidenti occorsi con i fissatori interspinosi, adottando, contestualmente, diverse misure – tra le quali intendo ricordare, in particolare:
   l'adozione del provvedimento di divieto di immissione in commercio e messa in servizio del dispositivo medico di che trattasi, in quanto unico fissatore interspinoso di tipo dinamico per il quale sono pervenute segnalazioni di incidente;
   il ritiro delle unità del dispositivo medico coinvolto, già distribuite ed ancora non impiantate.

  Devo peraltro sottolineare che questo Dicastero ha ritenuto di intraprendere importanti iniziative anche a livello europeo: basti pensare che, nel 2014, per iniziativa del Ministero della salute, è stato illustrato «lo stato dell'arte» sui fissatori interspinosi dinamici alla Commissione europea, chiedendo, al contempo, commenti ed osservazioni ai colleghi degli altri Stati membri. Dalle risposte pervenute è emerso che la maggior parte delle Autorità competenti concorda con la necessità di un approfondimento della tematica dell'utilizzo dei fissatori interspinosi dinamici.
  Infine, il Ministero della salute, il 23 gennaio 2015, ha adottato una circolare ministeriale contenente indicazioni sull'impiego dei dispositivi interspinosi di tipo dinamico, il cui contenuto è noto agli On.li interroganti.
  Sotto altro profilo, al fine di favorire l'accesso alle cure specifiche dei pazienti con impianto di fissatori interspinosi «Lumbarfix», faccio presente che il Ministero della salute ha avviato un percorso finalizzato alla individuazione dei centri del Servizio Sanitario Nazionale più idonei all'eventuale presa in carico del trattamento specifico di tali pazienti.
  Infine, per corrispondere a precisa domanda degli On.li interroganti, comunico che, dalla documentazione pervenuta, risultano essere stati effettuati complessivamente 3 espianti riguardanti il dispositivo in esame e dall'analisi della «banca dati incidenti» non risultano essere pervenute ad oggi, dalla struttura accreditata di Villa Erbosa o da altri operatori sanitari pubblici o privati, ulteriori segnalazioni di incidente e/o di espianto riguardanti i dispositivi in questione della Nitillium.
  Desidero precisare, in conclusione, che il Ministero della Salute sta inoltre svolgendo presso la Casa di cura Villa Erbosa degli approfondimenti volti a conoscere l'esistenza di eventuali segnalazioni di eventi avversi o di incidenti oltre che il numero di impianti complessivamente effettuati dalla struttura.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

attrezzature medico-chirurgiche