ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09729

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 690 del 11/10/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/14000
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/10/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/10/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/10/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09729
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Martedì 11 ottobre 2016, seduta n. 690

   PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la centrale del Mercure, oggetto di tre atti di sindacato ispettivo a firma dell'interrogante ad oggi senza risposta, è in attività grazie ad una autorizzazione rilasciata dalla regione Calabria il 24 novembre 2015 – decreto n. 13359 – che prevede l'osservanza di tutta una serie di prescrizioni vincolanti. L'ente parco, su iniziativa del dottor Ferdinando Laghi, componente del consiglio direttivo del Parco nazionale del Pollino, ha da tempo sollecitato ad Enel assicurazioni circa l'avvenuto adempimento di tali prescrizioni, nonché una audizione della stessa Enel, ad oggi ancora priva di riscontro, presso il consiglio direttivo per avere delucidazioni su tale ottemperanza, oltre che su aspetti ulteriori riguardanti il funzionamento della centrale;
   a Castrovillari (CS), il 25 luglio 2016, si è tenuto il consiglio direttivo dell'ente parco nazionale del Pollino nel quale, tra gli altri ordini del giorno, si è discussa l'approvazione dello statuto dell'Osservatorio ambientale sull'attività della centrale Enel del Mercure, nonostante la seduta fosse stata preceduta dalla consegna da parte del dottor Laghi di richiesta di rinvio per mancato rispetto dei termini di convocazione oltre che per incompleto inoltro della documentazione relativa ai vari punti. La seduta si è svolta ugualmente con la giustificazione di una convocazione di urgenza non formalizzata, tuttavia, per tempo, come la prassi richiede;
   l'implementazione di un progetto «vede i componenti dell'osservatorio legati a Enel da un doppio filo: innanzitutto perché “è finanziato dalla stessa Enel con 100 mila euro all'anno per otto anni; e poi perché l'associazione è composta da coloro i quali ricevono da Enel i soldi previsti dall'accordo, ovvero 750 mila euro una tantum per le regioni Calabria e Basilicata e 1 milione e 100 mila euro per otto anni per i comuni”. Al parco andranno (articolo 7 accordo di compensazione) 500.000 euro l'anno per otto anni. Ciò genera una situazione nella quale il “controllore coincide con il controllato”». Tutto ciò, ovviamente, rende risibile ogni pretesa di indipendenza dell'Associazione (alias osservatorio ambientale), in quanto è difficile immaginare che Enel operi investimenti economici di tale rilievo che possano ritorcersi contro i propri interessi. A quanto sinora asserito si aggiunga che l'Osservatorio pagato da Enel sarebbe ospitato nella sede dell'ente parco il cui presidente per statuto diverrebbe anche il presidente del consiglio di amministrazione dell'Osservatorio;
   il vicepresidente di Isde Italia, partendo dal presupposto rappresentato dal parere negativo sull'impianto espresso dal direttore, ha chiesto notizie sulla deroga al piano del parco che prevede che all'interno del suo territorio una «centrale elettrica abbia la potenza inferiore ai 3 MW e non gli attuali 41 MW». Il primario lamenta, altresì, “un'assoluta marginalità del direttore dell'osservatorio, cui lo statuto conferisce solo meri poteri consultivi, non vincolanti e senza alcun potere decisionale”. Proprio per questo “dubita che una personalità di assoluto prestigio si presti a ricoprire un incarico, per un ente per giunta sub giudice, senza alcun potere concreto in quanto non avrà autorità né autorevolezza”»;
   un altro aspetto su cui il rappresentante del Forum «Stefano Gioia» chiede spiegazioni ha riguardato il controllo a campione delle biomasse, ricordando che il «quantitativo introdotto all'interno del parco porta con sé una serie di specie animali e vegetali alloctone che vanno sicuramente a ledere le biodiversità». Citando gli esempi «di funghi e zanzara tigre non certo appartenenti alle specie autoctone (alcuni parlano anche della xylella e del punteruolo rosso n.d.r.)», ma «introdotti nell'ecosistema locale proprio dal trasporto del ceppato proveniente da chissà dove, perché è impossibile reperire nelle zona, o nell'intero Mezzogiorno, la biomassa necessaria ad alimentare l'impianto»;
   la costituzione dell'Osservatorio ambientale, collide, irrimediabilmente, con il dissenso espresso dall'organo tecnico-gestionale (direttore ente parco) dello stesso ente che ora si fa promotore della costituzione dell'osservatorio, avvalorando e prestando pericolosa acquiescenza ad una situazione di fatto (funzionamento della centrale in spregio delle condizioni poste alla riattivazione) su cui pendono ricorsi ed esposti giudiziari. Il provvedimento autorizzativo è sub judice in quanto verrà esaminato dal Tar di Catanzaro il prossimo ottobre;
   l'osservatorio ambientale è stato definito «uno specchietto per le allodole». A parere dell'interrogante bisognerebbe valutare l'iniziativa nell'ottica dei vantaggi per le popolazioni coinvolte in termini di difesa dei beni comuni quali ambiente, salute, occupazione, mentre, invece, si assiste alla solita dipendenza dai potentati politico economici;
   un simile organismo, secondo l'interrogante, per come è stato concepito e organizzato, non ha alcuna attendibilità né rilevanza tecnico-scientifica. La sua attività risulterebbe un mero duplicato di quanto già viene svolto da Enti istituzionali (come ad esempio le Arpa). Se si ritiene che l'attività e, ancor prima, l'opportunità della presenza della centrale Enel debba essere tecnicamente valutata - per la tutela della salute delle popolazioni della Valle del Mercure e della biodiversità del parco del Pollino – un mezzo realmente efficace è quello della valutazione di impatto sanitario (VIS), strumento potente e universalmente ritenuto adeguato in casi del genere, non solo per l'aspetto sanitario, ma anche per quello di impatto generale, ivi compreso quello ambientale ed economico, nonché, inoltre, in ambito di programmazione economica. E una VIS, ovviamente a centrale ferma, è stata esplicitamente richiesta già da circa 2 anni dall'allora presidente dell'ordine dei medici della regione Basilicata, oltre che da società scientifiche internazionali, riconosciute dall'OMS (ISDE Internazionale) –:
   quale sia l'orientamento del Governo in merito alla vicenda riportata in premessa e se non ritengano opportuno assumere le iniziative di competenza affinché venga sospesa ogni attività valutativa concernente la centrale prima dell'audizione dell'Enel e sia procrastinata la valutazione degli adempimenti relativi all'Osservatorio ambientale a dopo il pronunciamento del TAR;
   se non si ritengano di assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché, per sanare il conflitto di interesse in essere, Enel non finanzi l'osservatorio, ma siano tutti gli associati a partecipare, in proporzione ai propri bilanci provvedendo alla costituzione di una commissione VIS che, a centrale ferma, avvii la procedura valutativa;
   se non si intenda garantire piena conoscenza della relazione del dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015 e, in caso contrario, quali siano i fattori ostativi che non consentano di ottemperare a tale richiesta. (5-09729)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

parco nazionale

conseguenza economica

diritto alla salute