ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09693

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 686 del 05/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/10/2016
Stato iter:
06/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/10/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 06/10/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/10/2016

SVOLTO IL 06/10/2016

CONCLUSO IL 06/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09693
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 5 ottobre 2016, seduta n. 686

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi il Ministro interrogato ha convocato un vertice interlocutorio, al quale hanno partecipato, tra l'altro, il Governatore della Banca d'Italia, i vertici di Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi, i rappresentanti dell'Acri, dell'Associazione bancaria italiana e del Fondo Atlante, al fine di trovare una soluzione per la vendita delle quattro cosiddette « good banks» messe in risoluzione;
   attualmente Ubi Banca sembra essere interessata all'acquisizione di tre delle quattro banche e precisamente Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti, ma non senza aver soddisfatto la condizione impostale dalla BCE che prevede un aumento del proprio capitale pari a 600 milioni di euro (cioè il 30 per cento dell'attuale capitalizzazione di mercato dell'istituto); da parte sua Ubi Banca ha tenuto a precisare che il suo eventuale interesse nei confronti dei tre istituti dipende dal valore aggiunto che un loro acquisto potrebbe dare ai suoi azionisti, posto che un altro degli ostacoli che si oppongono alla trattativa è rappresentato dal cospicuo valore dei prestiti non performanti degli stessi;
   strettamente connesso alla vicenda è il problema del finanziamento del fondo di risoluzione, che attualmente è l'azionista delle quattro nuove banche essendo stato finanziato con un prestito per un valore pari a 1,6 miliardi di euro complessivi concesso proprio da Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca e garantito dalla Cassa depositi e prestiti, prestito che, secondo gli accordi, avrebbe dovuto essere rimborsato grazie ai proventi della cessione degli asset e della vendita dei crediti delle quattro banche sottoposte a procedura di risoluzione; qualora, infatti, Ubi Banca procedesse all'acquisto di tre delle quattro banche l'incasso del Fondo sarebbe praticamente nullo, con l'offerta della ex popolare lombarda che si configurerebbe di fatto come un nuovo salvataggio delle stesse ed un'offerta economica prossima allo zero;
   la suddetta circostanza renderebbe di fatto impossibile rimborsare il prestito da 1,6 miliardi, lasciando a qual punto aperte due strade: far scattare la garanzia della Cassa depositi e prestiti oppure ricorre ad un'ulteriore «soluzione di sistema» e chiedere un nuovo finanziamento al sistema bancario, già compromesso dalla vicenda del Monte dei Paschi ed il necessario rafforzamento patrimoniale di Unicredit –:
   se al Governo risulti possibile e praticabile una soluzione che preveda l'acquisizione da parte di un istituto terzo a prezzo ridotto e la copertura delle perdite da parte di Cassa depositi e prestiti. (5-09693)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 ottobre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-09693

  L'interrogazione a risposta immediata in Commissione dell'Onorevole Giovanni Paglia fa riferimento all'incontro convocato nei giorni scorsi dal Ministro dell'economia e delle finanze per la vendita delle cosiddette «banche-ponte» derivanti dal processo di risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria. Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti. L'interrogante chiede in particolare se sia praticabile una soluzione che preveda l'acquisizione delle stesse da parte di un soggetto terzo a prezzo ridotto e la copertura delle perdite da parte della Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
  Al riguardo la Banca d'Italia, ha fatto presente che, al fine di dare attuazione al programma di risoluzione delle quattro banche, è attualmente in corso, con l'ausilio degli advisors a suo tempo incaricati, la ricerca di acquirenti mediante trattative bilaterali e parallele. Il novero dei soggetti coinvolti nella procedura di dismissione è stato infatti allargato agli investitori che hanno manifestato interesse a partecipare. Essi possono formulare offerte con pari opportunità e secondo le preferenze e le scelte di ciascuno. Tale fase di trattative si pone in linea di continuità con quelle precedenti e viene condotta nel rispetto dei principi di apertura e non discriminatorietà, previsti dal decreto legislativo n. 180 del 2015. In tale ambito, anche UBI Banca è stata invitata a visionare il dossier relativo alle quattro banche, al fine di formulare eventuali offerte qualora interessata.
  Inoltre per dare attuazione al programma di risoluzione delle quattro banche è intervenuto il Fondo di Risoluzione, con un impegno finanziario immediato di circa 3,6 miliardi. Al fine di garantire al Fondo la liquidità necessaria per operare, la Banca d'Italia ha, a suo tempo, stipulato con un pool di banche un finanziamento ponte a favore dello stesso.
  L'utilizzo delle linee di finanziamento è stato subordinato alla costituzione in pegno, in favore delle banche finanziatrici, del diritto del Fondo di ottenere dalla società Cassa Depositi e Prestiti sostegno finanziario per un importo determinato, in virtù di tale diritto il Fondo può richiedere a Cassa Depositi e Prestiti di intervenire qualora le risorse del Fondo non siano sufficienti a fare fronte ai rimborso del finanziamento.
  Al riguardo Cassa Depositi e Prestiti per consentire la tempestiva realizzazione del programma di risoluzione delle banche Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, il Fondo di Risoluzione nazionale ha assunto un finanziamento erogato da alcune banche con scadenza massima di 18 mesi.
  In tale contesto, la Banca d'Italia, nell'interesse del Fondo, ha richiesto, ai sensi dell'articolo 78, comma 1, lettera c) del decreto legislativo n. 180 del 2015, il sostegno finanziario di Cassa Depositi e Prestiti («CDP») per assicurare il puntuale rimborso da parte del Fondo del capitale e degli interessi dovuti su alcune tranches del finanziamento, laddove alle relative scadenze il Fondo non disponesse di somme sufficienti allo scopo.
  A fronte di tale richiesta, la società Cassa Depositi e Prestiti ha concesso al Fondo stesso una garanzia di liquidità a condizioni di mercato sulle predette tranches del finanziamento per un importo complessivo pari a euro 1,6 miliardi per il rimborso del finanziamento richiesto.
  Pertanto, l'intervento della società Cassa Depositi e Prestiti si è configurato come un'ordinaria operazione di mercato, infatti si evidenzia che l'eventuale importo differenziale versato dalla società Cassa Depositi e Prestiti al Fondo per effetto del mancato adempimento degli obblighi di restituzione del finanziamento costituirebbe credito di Cassa Depositi e Prestiti nei confronti del medesimo Fondo.
  L'eventuale credito dovrà essere restituito dal Fondo a Cassa Depositi e Prestiti entro e non oltre la scadenza del quinto anno solare successivo a quello del versamento, mediante l'utilizzo da parte del Fondo delle somme allo stesso disponibili a qualsiasi titolo. Il credito maturerà interessi convenzionali in favore della società Cassa Depositi e Prestiti al tasso fisso annuo determinato al momento del versamento, in misura pari al costo marginale della raccolta di Cassa Depositi e Prestiti sul mercato dei capitali incrementato di uno spread.
  Si precisa che per il rientro delle somme dovute la società Cassa Depositi e Prestiti potrà contare sia sui proventi derivanti dalle vendite delle « good bank» e degli NPL (« Non Performing Loan») e sui contributi annuali addizionali richiesti al sistema bancario, ai sensi della normativa pro tempore vigente. Pertanto, sulla base delle valutazioni effettuate, la società Cassa Depositi e Prestiti ritiene che l'operazione non dovrebbe determinare perdite sul proprio bilancio.
  In conclusione si ribadisce che l'azione del Ministero dell'economia e delle finanze è stata sempre improntata a salvaguardare il risparmio ed i risparmiatori italiani ed a questo indirizzo il Governo si atterrà anche nelle sue azioni future.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

garanzia di credito

banca