ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09673

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 686 del 05/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/10/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/10/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09673
presentato da
CIMBRO Eleonora
testo di
Mercoledì 5 ottobre 2016, seduta n. 686

   CIMBRO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la Direct Line, azienda britannica operante nel settore assicurativo dal 1985, nel 2002 sbarca in Italia, ponendo nel 2014 il suo polo unico nella sede di Cologno Monzese; sede che andrà quindi ad occuparsi della gestione delle polizze assicurative per tutto il Paese. Ad oggi, la sede conta circa 847 lavoratori, tutti a tempo indeterminato;
   nel 2015, la società viene acquisita dal gruppo spagnolo MAPFRE: multinazionale di 38.000 dipendenti, presente in 47 Paesi con 34 milioni circa di clienti. Contestualmente, l'amministratore delegato di MAPFRE, Antonio Huertas, rassicura le dipendenze sul fatto che l'operazione di acquisizione non determinerà alcuna perdita di posti di lavoro;
   il 10 giugno 2016, la nuova dirigenza comunica invece l'esubero di 200 posizioni, distribuite su tutti i dipartimenti interni della sede (con un'incidenza maggiore sul «contact center», settore che da solo conta quasi 500 dipendenti). Un gran numero dei licenziati sono giovani donne, 39 anni in media di età, con figli a carico; molte di loro hanno maturato anche fino a 15 anni di anzianità in azienda, e tutte, come detto, godono di un contratto a tempo indeterminato. Dal 15 settembre sono decaduti tutti gli accordi sindacali e dal 30 novembre scadrà il contratto collettivo aziendale;
   prima di tale data nessuna comunicazione in merito era stata data ai lavoratori o alle rappresentanze sindacali; analogo discorso per la situazione finanziaria dell'azienda: da un giorno all'altro si scopre così il 2015 essere stato l'anno peggiore di sempre, con una marcata perdita di competitività con gli altri istituti assicurativi;
   per il sindacato, «la procedura che stanno usando non è regolare: prima degli esuberi, si deve riorganizzare. Questo dice il nostro contratto nazionale Ania». La riorganizzazione andrà a toccare fin da subito invece i lavoratori superstiti, i quali subiranno una corposa riduzione delle loro retribuzioni. Le proposte di compromesso avanzate dai lavoratori sono state nel frattempo rifiutate dall'azienda;
   il 16 giugno, i vertici sindacali di Fisac CGIL, First CISL, F.N.A e Uilca, con una delegazione della RSA Direct Line e alcuni lavoratori si sono uniti in presidio sotto la sede milanese dell'ANIA, richiedendo un intervento della stessa affinché possa farsi parte attiva nella gestione corretta dell'articolo 16, come da prassi nel settore. I medesimi sindacati hanno richiesto inoltre un'audizione in regione Lombardia, Commissione attività produttive e occupazioni. Una lettera è stata inviata al sindaco di Milano, per sollecitarne l'intervento, e nei mesi di luglio e agosto sono stati indetti dalle rappresentanze sindacali aziendali, in accordo con i lavoratori, numerosi e partecipati scioperi, con presidi sindacali continui e costanti davanti la sede aziendale di Cologno;
   in data 12 agosto la direzione del personale della società ha inviato tramite email a tutti i dipendenti un «Piano di incentivazione economica per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro»; in data 29 settembre, nonostante nel piano di incentivazione volontaria all'esodo fosse espressamente indicato che le adesioni sarebbero state accettate dando priorità alle figure indicate come esubero e secondo l'ordine di ricezione, la direzione del personale ha dichiarato chiuso il piano, rifiutando numerose richieste anche di figure rientranti tra quelle dichiarate in esubero e con data antecedente rispetto a quelle invece già accettate;
   ad oggi, nessun piano industriale è stato presentato né da parte della dirigenza di Direct Line né da parte della proprietà spagnola MAPFRE –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda assumere al fine di convocare le parti e fare chiarezza sulle prospettive produttive ed occupazionali della società Direct Line, oggi MAPFRE. (5-09673)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riduzione dei salari

accesso all'occupazione

donna