ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 683 del 30/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 30/09/2016
Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 06/12/2016
Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/09/2016

DISCUSSIONE IL 06/12/2016

SVOLTO IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09654
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Venerdì 30 settembre 2016, seduta n. 683

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il detettore di svio è un dispositivo meccanico antideragliamento con la funzione di arrestare immediatamente il convoglio nel caso in cui una ruota del vagone perda il contatto con la rotaia, anche se il macchinista non se ne avveda;
   l'Era (Agenzia europea per la sicurezza ferroviaria) non ha ancora oggi dichiarato obbligatorio sui carri che trasportano merci pericolose il citato dispositivo che, dai Paesi come la Svizzera, che lo adotta volontariamente, viene considerato una misura di massima sicurezza in quanto idoneo ad evitare vere e proprie stragi;
   la presenza di detto dispositivo, invero, secondo la consulenza disposta dalla procura di Lucca, nell'ambito del processo sulla nota e tragica strage di Viareggio, che ha causato 32 vittime a seguito del deragliamento di un treno carico di gpl in ingresso alla stazione, avrebbe impedito la strage in quanto la cisterna non si sarebbe rovesciata sui binari evitando l'esplosione;
   da allora le misure di sicurezza adottate, come la riduzione della velocità e l'implementazione della manutenzione, si sono rivelate insufficienti, visto il ripetersi di incidenti similari come quelli di Roma, Formia, Anagni; 
   il Ministro dei trasporti pro tempore, in risposta ad una interrogazione (l'interrogazione n. 4-04635 di martedì 20 ottobre 2009, seduta n. 235), affermò che «l'Agenzia italiana proporrà sempre in sede ERA, ..., l'obbligo di installazione di un apposito rilevatore inerziale di svio a bordo dei singoli vagoni utilizzati per il trasporto delle merci pericolose capace di far arrestare il convoglio se una ruota perde il contatto con la rotaia»;
   fonti di stampa (Strage di Viareggio, l'accusa: «Europa colpevole senza anti svio sui treni», di D. Francesconi, su Il Tirreno, Edizione Versiglia, del 17 settembre 2016) riferiscono di «una email del Ministero dei trasporti ed infrastrutture con la quale l'Italia dichiara la ferma convinzione di introdurre nel Rid 2013 l'obbligo del dispositivo anti svio per i carri trasportanti merci pericolose a partire da quelli più vetusti. Come era quello di Viareggio»;
   l'adozione del dispositivo a tutt'oggi non è obbligatoria per il trasporto di merci pericolose;
   da fonti di stampa ( Strage a Viareggio «FS investiva solo sull'alta velocità», di F. Sansa, su il Fatto Quotidiano, del 20 settembre 2016) emerge che Trenitalia avesse valutato l'installazione del dispositivo antisvio per il settore delle merci pericolose, ma poi avesse desistito non trattandosi di un settore «vetrina», rispetto a quella dell'Alta Velocità che consente di fare «apparizioni brillanti»;
   da rilevazioni in merito, il dispositivo risulta aver costi assai esigui e tempi brevi per l'installazione. Esistono sistemi in grado di garantire la sicurezza ferroviaria e di impedire il deragliamento, mediante la localizzazione dinamica del carro, attraverso l'interazione tra il sistema Gps e il sistema Gis per la localizzazione e visualizzazione della posizione dei carri, dotato di un'adeguata sensoristica di bordo, collegata a una centralina e poi ad un computer che consenta di operare un monitoraggio indipendente, serio, preciso e in tempo reale di ogni carro trasportante merci pericolose. Nel processo penale sulla strage di Viareggio, dalla requisitoria del pubblico ministero, di cui al verbale di udienza del 15 settembre 2016, emerge che «ogni carro allestito con questo sistema, molto più evoluto rispetto finanche all'antisvio, oggetto di un convegno di studi nel 2004 e di un progetto interno a Trenitalia nel 2005, sarebbe venuto a costare tra i seimila e gli ottomila euro. Il pubblico ministero in quella sede afferma: «ditemi voi se trentadue morti possono valere qualcosa in più di sei o settemila euro» –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative al fine di prevedere l'obbligo di installazione del detettore antisvio per il trasporto merci pericolose su rotaie;
   se il Ministro interrogato possa riferire in merito alla spesa necessaria per tale adeguamento, specificando il numero di carri merci che trasportano merci pericolose e i costi necessari per l'acquisto e l'installazione del dispositivo antisvio.
(5-09654)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 6 dicembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-09654

  Con riguardo ai dispositivi di rilevamento degli svii DDD (Derailments Detection Devices) l'Italia ha in tutte le sedi internazionali, sostenuto la necessità di imporre l'introduzione degli stessi sui carri ferroviari per il trasporto di merci pericolosi.
  Anche l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (ANSF) conferma che sia direttamente nell'ambito dei lavori dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie che tramite gli organi ministeriali competenti in sede OTIF, è sempre stata propositiva e favorevole all'adozione del dispositivo rilevatore di svio, ma la decisione del Consiglio europeo del 6 maggio 2014 ha stabilito di mantenerne l'adozione su base volontaria ed ha dato mandato all'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie (ERA) di approfondire la tematica e valutare se renderne l'uso obbligatorio.
  Infatti l'Italia, insieme alla Germania, all'Olanda e alla Francia, ha ottenuto dalla Commissione europea di interessare l'ERA per predisporre un piano di modifica delle specifiche tecniche di interoperabilità (STI); in relazione a ciò, su iniziativa dell'Italia in sede del Comitato Esperti RID dell'OTIF (Organizzazione intergovernativa per il trasporto merci), è stato costituito un Working Group sui DDD al quale partecipa anche l'ERA con l'obiettivo di fornire al predetto Comitato elementi oggettivi di valutazione sullo stato dell'arte dei dispositivi e di valutare la possibilità di prevederne l'obbligatorietà nel RID.
  L'ANSF, in accordo con il MIT, ha supportato il piano d'azione proposto dall'ERA per i prossimi tre anni richiedendo in aggiunta l'impegno, da parte dell'ERA stessa, della predisposizione in tempi brevi di linee guida o altro documento per l'installazione e la gestione dei dispositivi di tipo meccanico attualmente disponibili sul mercato e garantendo il rispetto dei tempi necessari per l'inserimento dell'obbligatorietà del DDD nell'edizione 2019 del RID.
  Per quanto riferisce Trenitalia, il cosiddetto DDD, rilevando le accelerazioni superiori a una determinata soglia, interviene automaticamente per la frenatura del treno. Sull'efficacia di tale dispositivo l'ERA ha più volte espresso dubbi, poiché in alcuni casi può generare falsi allarmi – considerato che non sempre è possibile selezionare le sollecitazioni derivanti da uno svio da quelle del normale esercizio – con conseguenti frenature rapide che possono provocare spezzamento del treno o addirittura svio con conseguenze paragonabili a quelle che il dispositivo dovrebbe evitare.
  Dopo l'incidente di Viareggio, tra le raccomandazioni espresse dal MIT a seguito della relazione di indagine ve ne è una, indirizzata a Trenitalia, che riguarda la sperimentazione su un certo numero di carri del detettore di svio; Trenitalia, pertanto, ha acquistato 100 detettori e sta effettuando la sperimentazione in esercizio, sia su carri a 4 assi che a 2 assi: i risultati sinora conseguiti confermano la difficoltà nella messa a punto del dispositivo per selezionare i falsi allarmi.
  Proprio per questo motivo Trenitalia sta investendo, insieme a primarie università italiane, nella ricerca di un nuovo tipo di detettore di tipo elettronico, che dovrebbe intervenire non solo dopo l'avvenuto deragliamento, per limitare le cause dello svio, ma in caso di svio incipiente.
  Trenitalia informa, altresì, che per quanto concerne i carri utilizzati per il trasporto di merci pericolose, Trenitalia Cargo ricorre esclusivamente allo strumento del noleggio da primari fornitori internazionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto di merci pericolose