ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09629

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 682 del 29/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 29/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 29/09/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 29/09/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 29/09/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 29/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 29/09/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09629
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Giovedì 29 settembre 2016, seduta n. 682

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il 6 luglio 2016 l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha riclassificato gli anticoncezionali orali, facendoli passare dalla fascia A mutuabile a quella C a pagamento;
   il 26 settembre 2016, in coincidenza con la giornata mondiale della contraccezione, è stata trasmessa alle farmacie una circolare che informava della riclassificazione della pillola anticoncezionale;
   inserire i contraccettivi orali in fascia C non significa soltanto togliere un servizio – fino a due mesi fa a carico del servizio sanitario nazionale – ma anche non considerare tali farmaci indispensabili per la cura e la prevenzione di alcune patologie di cui spesso le donne soffrono;
   gli anticoncezionali, infatti, non hanno il solo scopo di prevenire gravidanze indesiderate, ma curano diverse disfunzioni dell'apparato riproduttivo; infatti, sono prescritti dai medici per salvaguardare l'utero e le ovaie evitando la crescita di fibromi o cisti ovariche oppure per curare l'endometriosi;
   oltretutto inserendoli nei farmaci a carico del paziente, vengono anche negati i diritti alla maternità consapevole e alla libertà di autodeterminazione di cui ogni donna ha diritto di scelta, diritti che devono essere salvaguardati nel rispetto delle normative nazionali e internazionali;
   si aggiunge che in molte regioni le strutture ospedaliere non garantiscono la presenza dei ginecologi non obiettori, penalizzando l'applicazione della legge n. 194. Va tenuto conto dei sempre minori servizi offerti dai consultori – che ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 194 – dovrebbero procedere a «la somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte riguardo alla procreazione responsabile e consentita anche ai minori»;
   ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 405 del 1979, i consultori dovrebbero oltretutto farsi carico della prescrizione di prodotti farmaceutici gratuiti;
   le campagne nazionali messe in campo di recente dal Ministero della salute, ad avviso degli interroganti, dimenticano la realistica e spesso drammatica situazione nella quale vivono le donne: mancanza di occupazione, disuguaglianza salariale rispetto all'uomo, mancanza di sostegno economico e nessuna tutela dei diritti riproduttivi e sessuali –:
   se la riclassificazione dei contraccettivi orali deriva da motivazioni scientifiche o politiche, oppure da una scelta di contenimento della spesa sanitaria;
   se il Governo per i motivi sopra esposti, non ritenga di dover assumere iniziative atte a pervenire a una revisione dell'elenco dell'AIFA e a riportare gli anticoncezionali orali nell'elenco dei farmaci di fascia A;
   se non si ritenga di dover promuovere un'adeguata programmazione per garantire e ampliare l'effettivo miglioramento dei servizi per quanto concerne la salute sessuale e riproduttiva;
   se non si ritenga di dover assumere iniziative per rivedere i tagli di spesa sanitaria che ledono quella parte della popolazione che più necessita di tutele ad hoc, per condizione economica, sociale e culturale;
   se siano stati valutati gli effetti della riclassificazione a pagamento della pillola anticoncezionale – considerata la già precaria situazione dell'applicazione della legge n. 194 del 1978 e lo smantellamento dei consultori – in termini di aumento degli aborti clandestini soprattutto nelle fasce più deboli e tra gli adolescenti;
   se non si ritenga di dover rendere pubblici dati concernenti la situazione attuale dei consultori e assumere ogni iniziativa di competenza, ove necessario, al fine di migliorare e rendere fruibili i servizi offerti al loro interno dai medici e dagli operatori;
   se non si ritenga opportuno, in considerazione di una corretta educazione sessuale e dei diritti riproduttivi e a una maternità consapevole, di dover avviare nelle scuole, progetti rivolti agli studenti adolescenti per fornire loro le corrette informazioni relative all'assistenza, alla consapevolezza del proprio corpo, alla sessualità informata e alla salute riproduttiva. (5-09629)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

prevenzione delle malattie

prodotto farmaceutico