ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09591

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 680 del 27/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 27/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 27/09/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09591
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Martedì 27 settembre 2016, seduta n. 680

   GUIDESI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il land grabbing è una pratica di acquisizione su larga scala di terreni agricoli da parte di fondi stranieri, soprattutto cinesi ed americani, in Paesi in via di sviluppo, mediante acquisto o affitto di grandi estensioni;
   solitamente non si tratta di azioni predatorie, ma di speculazioni a medio-lungo termine che scommettono sulla crescita del valore dei terreni agricoli. Sono operazioni finanziarie di piccola dimensione ma che in campo agricolo, anche in considerazione della modesta dimensione media delle aziende europee, hanno invece una portata rilevante;
   dapprima il fenomeno aveva interessato solo alcuni Paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina, ma negli ultimi anni si sta espandendo anche in Europa. In Italia sembra che gruppi cinesi siano interessati nell'acquisto di frantoi italiani di medio-grandi dimensioni. Dopo aver acquistato Salov, con marchi Sagra e Filippo Berio, i cinesi vogliono cimentarsi nelle produzione di olio extra vergine di oliva made in Italy, un bene di lusso, per un'economia cinese in grande crescita;
   in Italia mancano, minimo, 400.000 ettari di olivicoltura per garantire il fabbisogno interno. Non si produce a sufficienza neppure per quanto richiesto dal mercato interno, mentre il consumo mondiale dell'olio extra vergine d'oliva è in continua crescita;
   l'olivicoltura, per essere competitiva a livello mondiale e per far fronte al crescente fabbisogno interno, necessariamente deve dotarsi di nuove piantagioni più moderne e attrezzate. Questi nuovi strumenti sarebbero utili anche per combattere il sempre più crescente fenomeno delle contraffazioni alle quali l'olio è soggetto;
   la recente normativa in tema di olio rappresenta certamente un miglioramento per gli interventi di settore e introduce strumenti importanti per il contrasto delle frodi e per la tutela della qualità, ma è necessario un ulteriore e significativo passaggio affinché il made in Italy e la bontà dell'olio extravergine italiano abbiano il riconoscimento in termini di maggiore valorizzazione economica, migliorando la concorrenzialità con gli altri Paesi, anche in termini di quantità e qualità degli oli per i quali l'Italia è già leadership nel mondo;
   occorre iniziare una seria e valida programmazione della coltura dell'olio, attraverso un programma pluriennale finalizzato all'aumento dei terreni olivati che esaltino le qualità degli oli italiani extravergini con un'offerta di volumi di maggiore significatività;
   il piano olivicolo nazionale (PON) è un'azione non episodica ma pluriennale sostenuta da un adeguato sforzo finanziario che sostiene gli impegni degli agricoltori/olivicoltori;
   il nuovo piano olivicolo, però, per l'interrogante rispetta solo in parte le vere e inderogabili necessità del settore in termini di programma; manca totalmente di un piano attuativo in termini di finanziamento. Sono stati previsti solo piccoli finanziamenti che andranno poi a disperdersi tra i vari enti del settore o soggetti non qualificati, come sovente è accaduto, senza arrivare a chi realmente vorrebbe fare della buona olivicoltura;
   risulta necessaria, a parere dell'interrogante, un'assegnazione di risorse finanziarie, più congrua e mirata, a quelle aziende che vogliono seriamente realizzare un'olivicoltura di qualità, anche perché le varie organizzazioni di prodotto e delle categorie di settore hanno già a loro disposizione altre forme di finanziabilità. Purtroppo di quel poco che viene finanziato per l'olivicoltura solo una piccola parte arriva realmente ai produttori di olio di qualità –:
   quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per limitare il fenomeno del land grabbing affinché i prodotti made in Italy continuino ad essere totalmente italiani, non solo nel nome, a salvaguardia del lavoro e delle professionalità acquisite dagli operatori del settore olivicolo nazionale, nonché per rilanciare la competitività del settore olivicolo italiano;
   quali iniziative normative intenda mettere in atto affinché si pongano le basi per un vero rilancio del settore olivicolo dando piena attuazione al piano olivicolo nazionale (PON), presupposto indispensabile per un ripresa degli oli extravergini di oliva italiani e per potere dare forza a una nuova olivicoltura che affronti in modo o deciso le numerose problematiche esistenti;
   se non ravvisi la necessità di assumere iniziative, con riferimento a quanto evidenziato, in premessa, al fine di prevedere un'assegnazione di finanziamenti più congrua e soprattutto mirata a quelle aziende che producono olio di qualità.
   (5-09591)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

coltura oleaginosa

produzione nazionale

consumo interno