ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09553

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 677 del 21/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/09/2016
Stato iter:
22/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/09/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/09/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 22/09/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/09/2016

SVOLTO IL 22/09/2016

CONCLUSO IL 22/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09553
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Mercoledì 21 settembre 2016, seduta n. 677

   SPESSOTTO, DE LORENZIS, PAOLO NICOLÒ ROMANO, LIUZZI, DELL'ORCO, NICOLA BIANCHI e CARINELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   a seguito delle vicende relative allo scandalo Volkswagen, che ha coinvolto solo in Italia oltre settecentomila veicoli, la Commissione d'inchiesta sulla misurazione delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS) del Parlamento europeo ha inviato, nel mese di luglio 2016, una richiesta formale indirizzata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per ottenere informazioni circa i test che l'autorità di omologazione italiana ha condotto su alcuni veicoli per testare l'esistenza di anomalie nelle emissioni delle vetture diesel euro 5 commercializzate in Italia;
   in risposta alla suddetta richiesta, per quanto di conoscenza degli interroganti, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha provveduto ad inviare al presidente della Commissione EMIS, nel mese di agosto, una relazione finale, che risulta inspiegabilmente ancora non essere stata resa pubblica, contenente i risultati dei test di emissione sulle vetture diesel euro 5 condotti dal Ministero;
   stando a quanto rilevato dalla lettura del suddetto rapporto, sarebbero state concluse le prove per 15 veicoli dei quali solo 8 sarebbero stati verificati all'interno degli stabilimenti del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), mentre i restanti, come quelli Fiat, risulterebbero essere stati testati direttamente nei laboratori FCA di Torino, destando quindi evidenti perplessità in merito alla terzietà e alla veridicità dei risultati;
   secondo quanto riportato nel rapporto, tutte le automobili Fiat, con il ciclo di prova con partenza a caldo, avrebbero superato i limiti di legge per le emissioni inquinanti in termini di Ossidi di Azoto (NOx), con valori che superano del 200 per cento e alle volte anche del 300 per cento i limiti di legge. In particolare il rapporto si riferirebbe ai modelli della Panda 1.3, dell'Alfa Romeo Giulietta 2.0, del Doblò 1.3, della Giulietta 1.6, della Jeep Cherokee 2.0, della Lancia Y 1.3 e della Fiat 500L;
   nell'analisi dei dati che mostrano il rapporto tra i test effettuati a caldo e freddo, e tra quelli inverso e freddo, non sarebbero stati inoltre riportati i dati relativi all'Alfa Romeo 1.6, alla Lancia Y e alla Jeep Cherokee, ovvero alle vetture che risulterebbero aver registrato i valori più alti nel comportamento emissivo;
   il report si conclude con le prove su pista, dove risulterebbero essere state analizzate solo quattro vetture italiane sulle quindici iniziali; inoltre, mentre per tutte le macchine non Fiat è stato studiato il rapporto tra temperatura esterna e percentuale di attivazione del dispositivo EGR (una tecnologia per abbattere gli ossidi di azoto), per le vetture del gruppo FCA, il dato non risulta essere stato riportato nella relazione finale;
   complessivamente, come denunciato a livello europeo, il rapporto apparirebbe agli interroganti incompleto ed omissivo – alla luce della mancanza nella relazione finale dei dati relativi alle emissioni di alcuni modelli Fiat e Jeep, ovvero i modelli che si teme montino dispositivi illegali – apparentemente discriminatorio a svantaggio dei marchi esteri, non significativo e con dati che non possono essere comparati né tra di loro, né con quelli ottenuti dalle autorità competenti di altri Stati membri –:
   se, a fronte di quanto denunciato in premessa circa la rilevata incompletezza e l'omissione di dati importanti contenuti nella relazione finale redatta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulle emissioni delle vetture diesel Euro 5, il Ministro possa chiarire i motivi per cui non ha ritenuto di pubblicare i dati contenuti nel suddetto rapporto di indagine, assumendo al contempo immediate iniziative per contrastare la manipolazione dei risultati sulle emissioni inquinanti condotte da alcune case automobilistiche.
   (5-09553)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-09553

  Il rapporto di indagine sulle emissioni, che il MIT ha trasmesso alla Commissione EMIS del Parlamento europeo nello scorso mese di agosto, si riferisce ad un set di veicoli euro 5b (quelli oggetto dello scandalo cosiddetto dieselgate) individuato sulla base di oggettivi criteri quantitativi di numerosità del relativo parco circolante in Italia; tanto al fine di massimizzare gli effetti di comprensione dei fenomeni emissivi, limitando costi e tempi di verifica. Relativamente al suddetto set di veicoli il rapporto è completo e definitivo.
  È di tutta evidenza, comunque, che ulteriori verifiche su veicoli diversi saranno e potranno essere effettuate nel corso dei prossimi mesi. In particolare, sono già in corso di prova alcuni modelli di marchi del gruppo Volkswagen secondo le tempistiche e le modalità concordate con la Procura della Repubblica di Verona in ragione delle indagini in corso da parte di quest'ultima. Tali tempistiche sono state condizionate in maniera determinante dalla ritardata disponibilità degli interventi di richiamo, proposti dal costruttore e approvati dal KBA, necessari per poter verificare il comportamento emissivo dei veicoli a monte e a valle degli interventi stessi.
  Per quanto attiene alla pubblicazione del rapporto, si è ritenuto che per eventuale divulgazione dei predetti dati fosse più corretto attendere la definizione delle prove concordate, come detto, con la Procura della Repubblica di Verona.
  La competente Direzione generale del MIT ha altresì comunicato che proprio ieri, 21 settembre, ha inviato il rapporto a questa Commissione.
  Circa la presunta esecuzione delle prove di emissioni sui veicoli del gruppo FCA presso i laboratori del costruttore, gli uffici tecnici del MIT precisano che esse sono state effettuate alla presenza di funzionari del MIT – Centro Prove Autoveicoli di Torino in piena armonia con quanto previsto dalla direttiva quadro 2007/46/CE sulla omologazione dei veicoli, la quale prevede tale possibilità allorquando i laboratori rispondano a criteri di terzietà. E infatti i predetti laboratori sono certificati ai sensi della norma ISO 17025 (requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura) a garanzia della terzietà e della veridicità dei risultati.
  Quanto, poi, ai superamenti dei valori limite di emissione di ossidi di azoto (NOx) registrati durante l'effettuazione delle prove anzi dette, evidenzio come tali anomalie si presentino al di fuori dell'unica prova di laboratorio (ciclo NEDC «a freddo») prevista dalla normativa vigente (Regolamento 715/2007/CE) per conseguire l'omologazione dei veicoli diesel euro 5b. Ogni ulteriore ciclo di prova effettuato nel corso dei test di cui al rapporto in argomento è finalizzato esclusivamente alla individuazione della presenza o meno di eventuali impianti di manipolazione delle emissioni vietati dalla normativa (atti al riconoscimento della prova di omologazione su banco a rulli).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

motore diesel

relazione

sicurezza stradale