ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09513

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 676 del 20/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 20/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 20/09/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09513
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 20 settembre 2016, seduta n. 676

   PILI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la multinazionale Vesuvius ha annunciato la chiusura degli stabilimenti italiani entro la fine dell'anno e per 200 lavoratori diretti e altrettanti dell'indotto si profila il licenziamento;
   la decisione è stata annunciata nei giorni scorsi dai vertici dell'azienda nel corso del vertice al Ministero dello sviluppo economico richiesto dalle parti sociali per discutere del futuro dei due stabilimenti italiani;
   il vicepresidente della Flow Control Europe, Richard Sykes ha comunicato la decisione di chiudere gli stabilimenti di Assemini in Sardegna e Avezzano in Abruzzo dal 31 dicembre 2016, perché le condizioni del mercato dell'acciaio sono mutate;
   la decisione è stata giustificata con la sovraccapacità produttiva del gruppo in presenza della ridotta produzione globale di acciaio (in Italia, la crisi Ilva e le chiusure di acciaierie come Ferrero e Piombino);
   secondo i vertici della Vesuvius, gli stabilimenti italiani sarebbero i meno competitivi e i più onerosi e quindi la decisione di chiudere viene considerata ineluttabile;
   a rischio ci sono 105 lavoratori diretti nello stabilimento sardo e altrettanti impiegati nell'indotto;
   l'azienda nello stabilimento di Macchiareddu produce una media di 130 mila pezzi di materiale refrattario isostatico per colate in altiforni di primaria qualità riconosciuta in ambito internazionale;
   la decisione di chiusura è inaccettabile e in aperta violazione degli impegni presi anche presso il Ministero solo nel mese di luglio 2016;
   tale ennesima annunciata chiusura conferma, secondo l'interrogante, la totale incapacità del Governo nazionale e di quello regionale di rendere attrattivo il sistema imprenditoriale italiano e sardo;
   emerge un atteggiamento delle multinazionali che evidentemente, oltre ad imporre quella che l'interrogante ritiene arroganza produttiva, agiscono eludendo qualsiasi vincolo sociale nei confronti dei lavoratori –:
   se il Governo non ritenga di dover con urgenza convocare una riunione con le parti interessate e adoperarsi con tutti gli strumenti possibili per il mantenimento degli asset produttivi e degli stessi livelli occupazionali;
   se non si ritenga di dover mettere in campo un serio piano di rilancio del sistema industriale che consenta di rendere competitiva la produzione e di assicurare il mantenimento delle produzioni in essere;
   se non si ritenga di dover attivare tutti gli strumenti di salvaguardia dei lavoratori impegnati nello stabilimento di Macchiareddu, la cui area è già da tempo gravata da una grave crisi economica e sociale. (5-09513)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'attivita'

governo

stabilimento