Legislatura: 17Seduta di annuncio: 670 del 12/09/2016
Primo firmatario: ROSTELLATO GESSICA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 09/09/2016 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 09/09/2016 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 09/09/2016 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 09/09/2016 ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 09/09/2016
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 09/09/2016
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/09/2016
ROSTELLATO, TERROSI, CARRA, CAPOZZOLO, VENITTELLI e ZANIN. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
. — Per sapere – premesso che:
le piogge di maggio e giugno 2016 che hanno investito il Nord Italia hanno causato la mancata fioritura di numerose specie mellifere come il tiglio e l'acacia;
tale fenomeno sta determinando l'azzeramento della produzione di miele per la maggior parte degli apicoltori padovani, determinando un aumento del prezzo del miele che oscilla tra il 10 e il 20 per cento;
per un'azienda di medie dimensioni, la perdita economica si è attestata a –60 per cento;
a denunciarlo è la CIA di Padova (Confederazione italiana agricoltura) la quale ha stimato che nel corso del 2016 la produzione di miele per gli apicoltori padovani si è ridotta dell'80 per cento;
a salvarsi parzialmente è stato chi ha operato il trasporto delle arnie in regioni diverse del territorio nazionale, come il Piemonte, le Marche o la Toscana. Una scelta che, comunque, ha comportato gravi costi che si aggiungono poi a quelli per l'acquisto di prodotti per sconfiggere le malattie come la varroa e alle innumerevoli documentazioni che, come tutti gli agricoltori, sono costretti a presentare;
non di meno è la questione della morìa delle api, ripetutamente denunciata dagli apicoltori nel corso degli anni, e determinata dall'uso di pesticidi, in primis il glifosato, per il cui utilizzo è stata appena concessa una proroga da parte dell'Unione europea;
ora, oltre a dover far fronte al mancato guadagno e a costi fissi pesantissimi, gli apicoltori dovranno farsi carico anche dell'alimentazione delle api rimaste: molte, non riuscendo a produrre il miele, hanno sciamato, abbandonando le arnie, mentre quelle rimaste non hanno di che cibarsi;
in base ai dati ufficiali, che negli ultimi anni sono stati presentati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla Commissione europea, il patrimonio apistico italiano si attesta da tempo su 1.100.000 alveari e circa 75.000 apicoltori e di questi circa 7000 sono identificabili come imprenditori apistici;
secondo lo studio di settore ISMEA-Osservatorio gli apicoltori professionali costituiscono una ristretta minoranza – in Italia come in Europa e nel mondo – (meno del 2 per cento), ma detengono una parte consistente del patrimonio apistico totale;
il prodotto principale dell'alveare è il miele, che grazie alle sue peculiarità di alimento naturale ha conquistato una buona immagine presso il consumatore italiano. Circa il 60 per cento degli apicoltori produce solo miele, essendo la diversificazione produttiva prerogativa delle aziende di ampie dimensioni;
secondo gli ultimi rilevamenti (fonte ISMEA) la produzione media annua di miele è attualmente di 11.100 tonnellate, quantità che soddisfa circa la metà del fabbisogno interno –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della grave problematica esposta in premessa;
quali siano le azioni che il Ministro interrogato intenda porre in essere in merito all'utilizzo del glifosato, pesticida che sta determinando la morìa delle api e di cui, nel contempo, l'Unione europea ha prorogato la concessione;
se il Ministro interrogato intenda, al fine di favorire d'apicoltura nel nostro Paese, assumere iniziative per prevedere, anche attraverso l'utilizzo dei fondi europei, strumenti che agevolino economicamente la nascita di nuove attività, prevedendone un regime agevolato, incentivi o finanziamenti agevolati alle nuove, imprese che praticano l'apicoltura;
se il Ministro interrogato intenda avviare iniziative che permettano la riduzione e semplificazione delle pratiche burocratiche per la nascita di nuove attività in tale settore, per ridurre costi e tempi.
(5-09436)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):apicoltura
alimentazione animale
alimenti per il bestiame