ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/09431

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 670 del 08/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 07/09/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/09/2016
Stato iter:
08/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/09/2016
Resoconto TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 08/09/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 08/09/2016
Resoconto TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/09/2016

SVOLTO IL 08/09/2016

CONCLUSO IL 08/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-09431
presentato da
TERZONI Patrizia
testo presentato
Giovedì 8 settembre 2016
modificato
Lunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670

   TERZONI, ZOLEZZI, DAGA, MANNINO, BUSTO, DE ROSA, MICILLO e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Governo, con l'articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto «Sblocca Italia», convertito dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, si è attribuito la facoltà di predisporre un Piano nazionale per l'incenerimento dei rifiuti da approvare attraverso un successivo decreto;
   l'articolo 35 del decreto è stato successivamente impugnato davanti alla Corte Costituzionale dalla regione Lombardia; l'udienza è prevista per l'autunno inoltrato;
   lo schema attuato di decreto è stato presentato alla Conferenza Stato-regioni a settembre 2015, ricevendo un parere favorevole il 5 febbraio 2016, con il voto sfavorevole di Campania e Lombardia e la richiesta di alcuni emendamenti da parte di altre regioni, in particolare sui contenuti dei piani regionali sui rifiuti;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha attivato il 15 marzo 2016 la procedura di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica del programma nazionale da approvare con il decreto, pubblicando il Rapporto Preliminare Ambientale relativo al Programma nazionale di impianti di incenerimento per rifiuti urbani ed assimilati;
   nel rapporto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare i redattori interpretano la normativa ritenendo che il Piano nazionale sarà sovraordinato ai Piani regionali esistenti e a quelli in fase di redazione, che dovranno adeguarsi al quadro tracciato dal Governo nazionale. Resterà alle regioni, secondo i funzionari ministeriali, il compito di definire la localizzazione e l'iter amministrativo per la costruzione degli impianti che sulla base del decreto assumeranno la classificazione di «infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale»;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel rapporto preliminare rivolto alle sole autorità con competenze ambientali, sostiene che il piano debba essere escluso dalla fase pubblica di valutazione ambientale strategica. I redattori del rapporto sostengono, infatti, che non è possibile procedere a valutare gli effetti ambientali del piano poiché la redazione del piano corrisponde ad una fase programmatica;
   se il piano non verrà sottoposto a valutazione ambientale strategica completa verrà meno il confronto con cittadini, associazioni ed enti locali, obbligatorio per la fase completa;
   il piano prevede la costruzione di oltre dieci nuovi impianti per incenerire 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti in più all'anno nel Paese;
   da un punto di vista tecnico basterebbe prendere in considerazione le emissioni (di polveri, diossine, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e altro) per tonnellata di rifiuti incenerita in un impianto italiano e moltiplicarlo per le quantità di rifiuti che il Ministero vorrebbe far incenerire per avere un dato certo di inquinamento da cui partire per valutare gli effetti sull'ambiente di questo programma;
   nello scorso inverno l'intero Paese per settimane si è bloccato a causa dell'inquinamento da polveri sottili con gravi conseguenze sanitarie ed economiche;
   l'Italia è altresì sotto procedura d'infrazione proprio perché già ora non rispetta gli standard ambientali per la qualità dell'aria, con conseguenze catastrofiche dal punto di vista della salute dei cittadini e morti a decine di migliaia secondo le massime autorità comunitarie in campo ambientale;
   le ceneri derivanti dall'incenerimento di una così ampia quantità di rifiuti dovranno comunque essere oggetto di smaltimento e di tutto ciò non vi è traccia nel documento ministeriale;
   diverse regioni (Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Lombardia) nei loro pareri hanno evidenziato la necessità di sottoporre a valutazione ambientale strategica il programma, rilevando importanti criticità sia di carattere procedurale che tecnico; a mero titolo di esempio la regione Veneto ritiene che il documento presentato dal Ministero non soddisfi i criteri previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e che non sia perseguibile la strada indicata dal Ministero e, cioè, ricondurre la problematica a VAS regionali, in quanto stabilendo delle invarianti (il ricorso all'incenerimento) a cui le regioni dovrebbero attenersi strettamente verrebbe meno alla radice l'intento della VAS e, in particolare, il confronto tra alternative per la risoluzione delle problematiche di gestione e smaltimento dei rifiuti;
   in questo senso si ricorda che l'articolo 4 della direttiva 98/2008/CE individua una gerarchia per quanto riguarda le modalità di gestione dei rifiuti, ponendo l'incenerimento al quarto posto su cinque opzioni;
   la stessa Commissione europea (nota E-003288/2016) rispondendo all'interrogazione E003288/2016/riv.1 degli Eurodeputati Marco Affronte (EFDD), Laura Ferrara (EFDD), Marco Zullo (EFDD), David Borrelli (EFDD), Isabella Adinolfi (EFDD), Dario Tamburrano (EFDD) e Eleonora Evi (EFDD) ha chiarito recentemente che qualora un programma rientri nel campo di applicazione della direttiva 2001/42/CE deve essere sottoposto a Valutazione ambientale –:
   se il rapporto preliminare ambientale di cui in premessa abbia recepito le richieste espresse da diverse regioni in Conferenza Stato-regioni circa la validità dei propri piani, già approvati o in via di aggiornamento, qualora escludano il ricorso all'incenerimento e quindi se il Ministro non ritenga di recepire immediatamente le indicazioni delle regioni e della Commissione europea attuando la procedura di assoggettabilità alle VAS del piano di cui in premessa che prevede la fase di confronto con i cittadini e le organizzazioni sociali, nonché con gli enti locali come i comuni, tenendo conto che l'impatto sulla qualità dell'aria e sulle altre matrici ambientali nonché sulla salute umana è facilmente desumibile. (5-09431)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 settembre 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-09431

  Con riferimento alle problematiche poste dagli Onorevoli Interroganti, si fa presente che il Rapporto preliminare, afferente il Programma nazionale per la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati, non poteva discostarsi dalla illustrazione dei contenuti programmatici dell'emandando decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Tali contenuti non avrebbero potuto comunque porsi in contrasto con il dettato dell'articolo 35 del cosiddetto «Sblocca Italia», il quale espressamente autorizza il Governo solo a «tenere conto» della pianificazione regionale vigente, escludendo quindi un vincolo di conformità. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, pur avendo effetto conformativo sulle scelte pianificatorie delle Regioni, ha previsto, comunque, all'articolo 6 un apposito meccanismo che consentirà, anno per anno, di aggiornare le previsioni del decreto sulla base di nuovi dati documentati che potranno scaturire dagli aggiornamenti dei piani regionali.
  Il citato Rapporto preliminare ambientale è stato trasmesso alla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA/VAS per l'acquisizione del relativo parere. La Commissione VIA/VAS, con parere del 10 giugno 2016, ha ritenuto che «il Rapporto preliminare delinei un programma recante l'individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati in esercizio o autorizzati a livello nazionale [...], senza i contenuti per essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla VAS».
  Il Ministro, pertanto, non ha potuto consentire la prosecuzione della procedura di assoggettabilità a VAS, in ragione di quanto espressamente motivato nelle premesse del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2016 circa la insussistenza dei presupposti di legge e dei contenuti programmatici necessari per ricomprendere l'atto in questione tra quelli che rendono obbligatoria la sottoposizione a VAS.
  In ogni caso, si rappresenta che l'avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VAS, con la relativa trasmissione alla competente Commissione tecnica nazionale del Rapporto preliminare ambientale, hanno concretizzato – come da impegno del Ministro in sede di Conferenza Stato-Regioni – l'espletamento di una approfondita istruttoria tecnica nel corso della quale sono stati tenuti in debita considerazione tutti gli aspetti ambientali interessati e tutti i pareri dei soggetti con competenza ambientale.
  Per completezza di informazione, si segnala che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in questione, in data 11 agosto 2016, è stato trasmesso ai competenti organi di controllo per il seguito di competenza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

impatto ambientale

rifiuti