ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09418

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 668 del 05/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: PIAZZONI ILEANA CATHIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09418
presentato da
PIAZZONI Ileana Cathia
testo di
Venerdì 5 agosto 2016, seduta n. 668

   PIAZZONI e ZAMPA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la professione di assistente sociale ricopre un ruolo centrale all'interno del sistema di welfare del nostro Paese, essendo parte essenziale e fulcro di quella rete di protezione a sostegno della società italiana. Un ruolo che ha visto crescere le richieste d'aiuto, per l'impatto della crisi economica sulle fasce più a rischio e più deboli della nostra società, e per l'avanzare di nuovi fenomeni della modernità: dalla solitudine degli anziani nelle grandi aree metropolitane, alla crescente povertà relazionale; dal peggioramento della condizione minorile alle separazioni coniugali, al crescente disagio abitativo;
   il taglio delle risorse destinate alle politiche sociali operato nell'ultimo decennio, vede ora, fortunatamente, una significativa inversione del trend, pur permanendo gli effetti sui servizi territoriali, via via depotenziati, con situazioni di particolare criticità in alcuni enti locali. A bisogni crescenti e nuovi bisogni, che vedono in prima linea nella programmazione e gestione degli interventi le risposte concrete date dal lavoro e dalla professionalità degli assistenti sociali, non è corrisposto un investimento nel rafforzamento dell'infrastruttura sociale, generando situazioni ambientali estremamente preoccupanti;
   uno studio del 2014 relativo al comune di Roma svolto dall'università Roma Tre e dal dipartimento politiche sociali del comune evidenziava come 45 dei 92 assistenti sociali intervistati dichiarassero di aver subito, nei due anni precedenti, almeno un atto di violenza da parte degli utenti o dei loro familiari. Di queste 45 persone, 42 riportavano di aver subito violenza verbale, 23 delle minacce, 6 violenza assieme verbale e fisica, 4 violenza fisica, mentre in 2 hanno dichiarato di aver subito stalking e sempre in 2 di aver subito altre forme di violenza, senza però esplicitarne la forma;
   sulla base delle rilevazioni dell'Ordine nazionale degli assistenti sociali, nel solo periodo gennaio 2015 – maggio del 2016 si è verificato un numero allarmante di aggressioni a danno dei professionisti: ben 52, con solo riferimento alle forme più gravi, ovvero agli episodi che hanno fatto scaturire denunce alle autorità competenti;
   alcuni di questi episodi sono stati riportati dalle cronache nazionali e locali. Nel solo 2016: nel mese di marzo un'assistente sociale è stata aggredita in provincia di Pavia da persona in condizione di disagio abitativo, per l'impossibilità di fornire nell'immediato un alloggio di edilizia residenziale pubblica, riportando una prognosi di 21 giorni; nel mese di aprile a Bologna un'irruzione violenta presso il centro civico Lame (la quarta in pochi mesi) ha tenuto in scacco per tre ore utenti e dipendenti, costretti a barricarsi in ufficio; una situazione simile si è verificata nel mese di maggio presso gli uffici dei servizi sociali di Rho, dove l'intervento tempestivo delle forze di pubblica sicurezza hanno scongiurato il peggio; sempre nel mese di maggio a Prato una giovane donna ha preso a pugni l'assistente sociale che si occupava dell'affidamento del figlio;
   come dichiarato dal presidente dell'Ordine degli assistenti sociali del Piemonte, Barbara Rosina, in una recente intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, l'impossibilità per i servizi di poter offrire nell'immediato risposte concrete, a causa dell'assenza negli anni di una strategia di lungo periodo di rafforzamento degli stessi e di attenzione ai bisogni dei cittadini, porta all'esasperazione gli utenti che spesso si traduce in atti violenti e in vere e proprie aggressioni a danno del personale. Ma, al di fuori dei fatti che portano alle denunce e ai provvedimenti delle autorità competenti, a preoccupare sarebbe il clima continuo di violenza verbale cui gli assistenti sociali sono sottoposti e alla conseguente situazione di stress;
   il presidente dell'Ordine nazionale degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, ha più volte richiamato l'attenzione sulla frequenza di questi episodi: dalle minacce sotto l'abitazione di residenza, alle scritte intimidatorie sui muri per giungere sino agli episodi più violenti, conseguenza di un diffuso clima di tensione che, in un crescendo spesso fuori controllo, circonda il lavoro di quanti operano nei Servizi sociali;
   al di là dell'ineludibile necessità di effettuare investimenti nell'infrastruttura sociale del Paese, superando i limiti esistenti al potenziamento delle risorse professionali e dei servizi, appare sempre più urgente attivare nuovi sistemi organizzativi e strategie metodologiche per il trattamento dei casi più delicati e potenzialmente pericolosi, per gestire al meglio le situazioni di maggiore criticità;
   ancora più urgente appare tuttavia la necessità di far emergere la consapevolezza di un rischio che non può più essere sottovalutato, avviando specifici percorsi formativi che preparino gli operatori del sociale e gli stessi enti locali non solo a gestire situazioni del genere, ma anche a prevenire che queste ultime possano sfociare in episodi di pericolo reale per l'incolumità di operatori e utenti dei servizi sociali –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione illustrata in premessa, quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda intraprendere e se non intenda promuovere, per quanto di competenza, appositi percorsi formativi volti alla prevenzione e alla gestione ottimale delle situazioni di rischio cui sono sottoposti quotidianamente gli operatori dei servizi sociali. (5-09418)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni paramediche

attrezzatura sociale

violenza