ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09398

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 668 del 05/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: ALLASIA STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 04/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 04/08/2016


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09398
presentato da
ALLASIA Stefano
testo di
Venerdì 5 agosto 2016, seduta n. 668

   ALLASIA e SIMONETTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la scorsa settimana, il consiglio comunale di Torino ha approvato una delibera, in via di urgenza, con la quale si autorizza la società FSU srl a rifinanziare un debito di circa 154 milioni di euro (nascente, in parte, da un finanziamento concesso da Intesa Sanpaolo con scadenza 2021 e, in parte, per esposizione per derivati verso Goldman Sachs) con un nuovo finanziamento concesso da Intesa Sanpaolo scadente nel 2026 e rimborsabile in dieci anni, il tutto a fronte della concessione in pegno da parte di FSU di azioni IREN (forma di garanzia tra l'altro non prevista dagli articoli 206 e 207 del T.U.E.L.) e del rilascio di una lettera di patronage da parte del comune di Torino;
   FSU è una società partecipata al 50 per cento ciascuno dai comuni di Torino (tramite la società FCT, 100 per cento comunale) e Genova, a suo tempo costituita proprio per la gestione delle partecipazioni al capitale di IREN S.p.A., della quale FSU detiene il 35,94 per cento delle azioni;
   secondo quanto contenuto nella stessa delibera si apprende che il rifinanziamento sarebbe prodromico ad una scissione di FSU, operazione che consentirebbe ai soci pubblici di ottemperare agli obblighi di razionalizzazione introdotti dall'articolo 1, comma 611 della legge di stabilità 2015; si apprende, altresì che il rifinanziamento sarebbe stato concesso nell'interesse della Città, perché consentirebbe di azzerare l'esposizione di FSU per derivati, esposizione che, per quanto di competenza di FCT, socio al 50 per cento di FSU, potrebbe in realtà essere azzerata utilizzando parte del ricavato della vendita da parte di FCT di 14 milioni di azioni di risparmio IREN dalla stessa detenute;
   quest'ultima operazione è stata infatti recentemente autorizzata dalla Giunta municipale e, ai valori attuali, porterà nelle casse di FCT circa 20 milioni e mezzo di euro;
   al contrario, il comune di Torino, per il tramite di FSU, concede di fatto in pegno ad Intesa Sanpaolo – senza apparente giustificazione – tutte le azioni di IREN detenute da FSU;
   è vero, infatti, che Intesa Sanpaolo non eserciterà i diritti amministrativi in relazione a dette azioni, ma fra tre anni, alla scadenza del patto, sarà invece in grado di influenzare in modo sostanziale il rinnovo o meno del detto patto parasociale poiché il già presidente di IREN, ora presidente di compagnia Sanpaolo e azionista di Intesa Sanpaolo, potrebbe, per il tramite del pegno delle azioni IREN concesso ad Intesa Sanpaolo, continuare ad esercitare una certa moral suasion su IREN;
   nella lettera di patronage, si legge come la città di Torino si obblighi: «a fare in modo che nell'amministrazione della FCT e della FSU siano sempre seguiti i criteri della più oculata gestione, in modo che quest'ultima possa sempre adempiere ad ogni obbligazione assunta nei vostri confronti in dipendenza della concessione del finanziamento ed ai sensi del Contratto di Finanziamento». Detto obbligo configura, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, una promessa del fatto del terzo ai sensi dell'articolo 1381 del codice civile, con la conseguenza che la città di Torino sarà tenuta ad indennizzare Intesa Sanpaolo qualora FCT ed FSU non adempieranno a quanto promesso dalla stessa città di Torino;
   in relazione al contratto di finanziamento proposto da Intesa Sanpaolo, si segnala che è stata allegata alla delibera il solo Term Sheet nel quale, però, non sono elencati gli impegni (contrattuali ed economico-finanziari) assunti da FSU con la sottoscrizione del finanziamento;
   conseguentemente non è stato possibile conoscere quali sono i possibili casi di inadempimento posti a carico di FSU;
   non è stato possibile sapere, inoltre, se nell'ambito del contratto di finanziamento, Intesa Sanpaolo presta sin da ora il suo consenso alla scissione di FSU e alla ripartizione proporzionale del finanziamento Intesa Sanpaolo e delle relative garanzie;
   ciò che potrebbe far pensare che il consenso alla scissione non sia ancora stato dato è la precisazione contenuta nell'atto di pegno (articolo 3.2) in cui si specifica che, in caso di scissione di FSU, salvo che Intesa Sanpaolo non si sia avvalsa – della facoltà di recesso di cui all'articolo 12.3 del contratto di finanziamento, ciascuna delle società risultanti dalla scissione risponderà esclusivamente per la parte di finanziamento assegnata; Intesa Sanpaolo dovrebbe comunque ancora prestare il consenso alla, e favorire la scissione essendo tenuta a consentire il rispetto della legge da parte di FSU;
   l'interrogante non comprende perché la città di Torino debba concedere in pegno 424.999.223 azioni IREN di proprietà di FSU del valore complessivo di quasi 600 milioni di euro (ai valori attuali di borsa) e debba anche rilasciare ad Intesa Sanpaolo una lettera di patronage definita «debole» dalla maggioranza ma che, nell'opinione dello stesso interrogante, ma anche della stessa giurisprudenza, sembra invece configurare degli obblighi non necessari, poiché il rimborso del finanziamento sarebbe più che garantito dal flusso di dividendi;
   a costanza di dividendi IREN e a costanza di partecipazione detenuta indirettamente dalla città di Torino in IREN, il rimborso del finanziamento, infatti, sembrerebbe più che garantito nei prossimi dieci anni dal semplice flusso dei dividendi che dovrebbero ammontare, nei prossimi dieci anni, a circa il 150 per cento, del finanziamento concesso da Intesa Sanpaolo;
   tale operazione celerebbe, ad avviso degli interroganti, la necessità di prorogare la scadenza del mutuo di Intesa San Paolo che, in considerazione dei dividendi medi (0,052/0,055) per azione distribuiti da IREN negli ultimi quattro anni, non sarebbe interamente rimborsabile, utilizzando i dividendi, entro il 2021, restando in essere per circa 25/30 milioni –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga di assumere iniziative, anche normative, per chiarire quali siano gli obblighi di legge in merito alle forme di garanzia relative al rifinanziamento di un debito da parte di un ente locale in casi come quello di cui in premessa. (5-09398)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

garanzia

contratto

debito