ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09390

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09390
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   SPESSOTTO, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, NICOLA BIANCHI, DELL'ORCO e CARINELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   con interrogazione n. 5-01035, a prima firma del collega Andrea Colletti, rimasta senza risposta nonostante siano ampiamente trascorsi i termini regolamentari, venivano sollevati, già ad inizio legislatura, alcuni dubbi sulla nomina a dirigente in una società del gruppo Poste – denominata Postecom – di Alessandro Antonio Alfano, fratello del Ministro dell'interno Angelino;
   in particolare, nell'ambito di tale atto di sindacato ispettivo, veniva richiesto al Ministro di fornire chiarimenti circa i titoli che avevano permesso ad Alessandro Alfano di venire assunto, senza concorso e con uno stipendio superiore ai 100 mila euro, come dirigente di Postecom, società di servizi internet del gruppo Poste Italiane, partecipato al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze;
   come noto, la vicenda dell'incarico di Alessandro Alfano a dirigente di Postecom, è finita di recente al centro dell'inchiesta «Labirinto» coordinata dalla procura di Roma e relativa a supposti reati di frode fiscale, corruzione, riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e all'appropriazione indebita, nell'ambito della quale inchiesta la Guardia di finanza avrebbe intercettato una conversazione tra Giuseppe Pizza, ex sottosegretario e collaboratore dell'ufficio comunicazione del Ministero guidato da Alfano e Davide Tedesco, collaboratore dello stesso Ministro;
   in particolare, la Guardia di finanza avrebbe annotato, nelle carte dell'indagine, che «Pizza sostiene di aver facilitato, grazie ai suoi rapporti con l'ex amministratore Massimo Sarmi, l'assunzione del fratello del Ministro in una società del Gruppo Poste»;
   da recenti notizie di stampa si apprende poi che l'amministratore delegato e direttore generale del gruppo Poste Italiane s.p.a., Francesco Caio, avrebbe provveduto ad aumentare lo stipendio di Alessandro Alfano portandolo sino a 200 mila euro a seguito del suo recente trasferimento al servizio Immobili di Poste Italiane, solo pochi mesi prima degli arresti di cui all'inchiesta della procura;
   inoltre, sembrerebbe che il profilo di Alessandro Alfano sia stato selezionato tramite la piattaforma Linkedin, digitando il suo nome direttamente all'interno del motore di ricerca dello stesso sito;
   in aggiunta, si segnala come in una recente relazione della Corte dei conti su Poste italiane (si veda la relazione della Corte dei Conti al bilancio del 2013), i magistrati contabili abbiano denunciato il problema dell'aumento degli incarichi di dirigenza esterni del gruppo Poste italiane e dell'aumento esponenziale degli stipendi di tali dirigenti, segnalando di fatto l'urgenza di un intervento del Governo su questa questione;
   il Ministro dell'economia e delle finanze, rispondendo su questo punto nel corso dell'audizione svoltasi il 19 luglio 2016 nell'ambito dell'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione di una ulteriore quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Poste italiane spa, ammetteva di non essere al corrente della questione e si riservava di analizzarla;
   infine, risulta inoltre agli interroganti, come confermato dai sindacati riuniti di Poste intervenuti in audizione presso la Commissione IX Trasporti Poste e Telecomunicazioni nel mese di luglio 2016, che il gruppo Poste italiane corrisponda circa 5 milioni di euro l'anno a Confindustria, per servizi di cui si ignora la portata –:
   se il Ministro interrogato, in qualità di principale azionista di Poste italiane, abbia provveduto – e in che modo – a dar seguito, per quanto di competenza, alla denuncia della Corte dei conti in merito alla segnalata vicenda dei dirigenti esterni del gruppo di Poste di cui in premessa;
   se il Ministro interrogato possa chiarire a che titolo e per quali servizi il gruppo Poste italiane corrisponda annualmente a favore di Confindustria un contributo di circa 5 milioni di euro;
   se il Ministro interrogato, alla luce degli elementi emersi dall'indagine della procura di Roma, non intenda partecipare la Corte dei conti in merito alla vicenda della nomina dei Alessandro Alfano a dirigente di Postecom, al fine di verificare il rispetto in tale procedura di assunzione dei principi nazionali e comunitari di trasparenza, pubblicità e imparzialità. (5-09390)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

inchiesta giudiziaria

nomina del personale