ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09385

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: AGOSTINELLI DONATELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09385
presentato da
AGOSTINELLI Donatella
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   AGOSTINELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il Fatto Quotidiano del 23 luglio 2016 ha pubblicato un dettagliato articolo sulla pedemontana Treviso Vicenza e sul meccanismo dei project financing. Il citato articolo inizia con: «È noto che il cosiddetto project financing è una delle tecniche più efficaci per rapinare le casse dello Stato. In genere la politica quando non è mandante o complice – se ne accorge sempre dopo». In effetti stando al contenuto dell'articolo, finora non smentito, si ricostruisce la vicenda del project financing per la realizzazione del collegamento stradale tra le province di Treviso e Vicenza, affidato ad un Consorzio «senza oneri per lo Stato» e che ora potrebbe costare ai contribuenti italiani circa 20 miliardi di euro;
   il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, stando al quotidiano, ha attivato nei giorni scorsi una girandola di frenetiche riunioni per salvare il salvabile. La Presidenza del Consiglio è dovuta intervenire a seguito dello stato dell'attività dei ministri interrogati, e del presidente della regione Veneto Luca Zaia;
   l'operazione parte nel 2003 con i consueti ingredienti dell'epoca: legge obiettivo e project financing e con gli stessi ideatori a partire dall'ingegnere Ercole Incalza. Esecuzione delle opere in tempi e costi certi; il costruttore costruisce e finanzia la strada e se la ripaga con i proventi del traffico così lo Stato non ci mette un euro;
   nel 2009 il Presidente del consiglio Berlusconi e Guido Bertolaso varano un decreto che svincola la Pedemontana dalla legge obiettivo e istituisce un commissario, individuato nella persona di Silvano Vernizzi braccio destro dell’ex Presidente della regione Giancarlo Galan, per i cantieri, assegnandogli il ruolo di «autorità concedente». Il commissario e i due presidenti di regione approvano tutto. Forse non si rendono conto di alcuni dettagli: il costo dell'opera è passato da 895 milioni di euro a 2,7 miliardi di euro; la seconda è che dei volumi di traffico ipotizzati per ripagare l'opera con i pedaggi si sono rivelati ampiamente sovrastimati e quindi il concessionario chiede ulteriori finanziamenti; il contributo statale (per la strada a costo zero per lo Stato) ha ricevuto dallo Stato contributi in conto capitale, rispetto ai 150 milioni di euro iniziali, la cifra di 614 milioni di euro grazie ad un atto aggiuntivo firmato nel 2013 da Vernizzi e assentito da Zaia e ora il commissario chiede gli ultimi duecento milioni di euro per non chiudere i cantieri, mentre il privato non ha ancora messo un euro del suo;
   due giorni fa, a Palazzo Chigi, il sottosegretario De Vincenti sarebbe rimasto sorpreso quando due dirigenti della Bei (Banca europea per gli Investimenti) e Cdp (Cassa depositi e prestiti) gli hanno detto che, secondo un loro studio, le previsioni di traffico messe sul piano sono tre volte la realtà. Calcolatrice alla mano, la regione Veneto dovrebbe rimborsare al Consorzio SIS 366 milioni all'anno per la durata della concessione, 39 anni: 14 miliardi di euro in tutto che diventano 20 miliardi calcolando interessi e quisquilie varie;
   qui scatta, secondo l'articolista, una vera e propria «bomba» economica: il privato per costruire l'opera deve finanziarsi sul mercato, in questo caso per una cifra di 1,7 miliardi di euro. Ma nessuna banca si arrischia a presentare fondi al costruttore anche perché i volumi di traffico sono stati ampiamente sopravvalutati e quindi scatterebbe una garanzia sottostante della regione Veneto se dovesse far fronte ai 386 milioni all'anno andrebbe in default. Spunta allora l’ex Ministro dell'economia della Repubblica Italiana Vittorio Grilli, oggi capo dell’investment banking europeo di Jp Morgan. La banca americana ha pronto il piano per l'emissione delle obbligazioni con cedola all'8 per cento, un lauto interesse che alla fine sarebbe pagato dal contribuente veneto e italiano. L’ex Ministro della Repubblica italiana Grilli tiene molto all'affare che porterebbe alle casse di Jp Morgan una cifra stimata tra i 40 e gli 80 milioni di euro per la prestazione di arranger. Siccome nessuna banca vuole comprare il Pedemontana Bond, Grilli starebbe facendo pressioni sulla Bei e sulla Cassa depositi e prestiti perché si mettano una mano sulla coscienza e partecipino all'operazione: sarebbe un segnale forte per il mercato e garantirebbe il successo dell'operazione. Per questa ragione i tecnici di Bei e Cassa depositi e prestiti hanno messo a punto lo studio sulle previsioni di traffico che hanno illustrato a De Vincenti. E le conclusioni sono infauste: solo un pazzo investirebbe su un'operazione così strampalata, ed essendo Bei e Cassa depositi e prestiti banche pubbliche i loro manager non possono fare follie;
   a complicare il quadro c’è però un manifesto interesse del presidente di Cassa depositi e prestiti, Claudio Costamagna, per l'operazione. Da mesi Grilli sta premendo su di lui facendo leva sull'ottimo rapporto tra i due banchieri, cementato dalla mossa realizzata dall’ex Ministro della Repubblica Grilli nello scorso gennaio: ha assunto in Jp Morgan la moglie di Costamagna, Alberica Brivio Sforza, assegnandole il ruolo di «senior private banker per la clientela Ultra High Net Worth»;
   nel frattempo presso gli uffici dei Ministri interrogati proseguono (come si apprende dalla stampa locale della città di Ancona) incontri serrati (l'ultimo il 19 luglio alla presenza del vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Senatore Nencini, per cercare di trovare una soluzione alle problematiche emerse su un altro project financing riguardante l'uscita a ovest del porto di Ancona). Un affare oggetto di ripetuti atti di sindacato ispettivo dell'interrogante e ancora parzialmente senza risposta, benché sull'operazione siano in atto le verifiche dell'ANAC e sugli schemi di convenzione finora prodotti siano state individuate clausole illegittime e dannose per lo Stato, nonché, come rilevato dai tecnici del Ministero dell'economia e delle finanze, la sovrastima dei volumi di traffico calcolati dal concessionario in sede di piano economico e finanziario. In sostanza, ad avviso dell'interrogante, si stanno creando le condizioni per avviare un nuovo project financing in Ancona che esporrà lo Stato a pagare somme ingentissime e non dovute, come per la Pedemontana Treviso Vicenza –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti suesposti e quali iniziative intenda adottare per evitare che nel caso della Pedemontana si prosegua su una concessione che si è rivelata fallimentare e per impedire che i contribuenti paghino a peso d'oro una strada progettata e assegnata «a costo zero» per lo Stato, mentre, stando all'articolo citato, si arriverebbe a pagare cifre astronomiche come quella indicata di 20 miliardi di euro;
   se risponda, al vero il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti e se trovi conferma che Jp Morgan, e per esso l’ex Ministro della Repubblica italiana Grilli abbia assunto la moglie del Presidente di Cassa depositi e prestiti e quali iniziative intendano assumere per scongiurare tale eventualità;
   se e in base a quali normative lo Stato abbia anticipato al concessionario 614 milioni di euro per un'opera a costo zero per lo Stato;
   se e quali iniziative intendano assumere nei confronti del commissario della pedemontana, di eventuali responsabili ministeriali e del concessionario che hanno trasformato il project financing, Treviso-Vicenza in uno strumento tale da gravare oltremodo sulle casse dello Stato;
   in riferimento al project financing del collegamento del porto di Ancona alla grande viabilità, quali iniziative intendano assumere per intervenire «prima» che anch'esso diventi uno strumento di aggravio per le casse dello Stato e quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, nei confronti di eventuali responsabili, dimostrando così che, almeno in questo caso, l'assunto dell'articolo «in genere la politica, quando non è mandante o complice, se ne accorge sempre dopo» è sbagliato. (5-09385)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

BEI

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