ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09379

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09379
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   VALLASCAS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento . — Per sapere – premesso che:
   nelle ultime settimane, alcuni autorevoli organi di stampa avrebbero riferito della situazione di criticità in cui opererebbero i centri antiviolenza nel nostro Paese;
   secondo quanto riportato, tra le cause di questa situazione di difficoltà, che avrebbe già determinato la chiusura di alcuni centri e la riduzione di orari e attività in altri, sarebbe da annoverare l'insufficiente dotazione economico-finanziaria;
   sembrerebbe, infatti, in base a quanto riferito da responsabili e dirigenti nazionali di diverse associazioni e reti di volontariato, che dei fondi stanziati per il biennio 2013-2014, dal piano nazionale anti violenza e trasferiti alle regioni, circa 16,5 milioni di euro, solo una parte residuale, e comunque inadeguata alle esigenze, sarebbe andata alle strutture che operano nel territorio;
   la dotazione per il biennio 2015-2016, circa 18 milioni di euro, stanziati con la legge di stabilità, non sarebbe stata ancora erogata in attesa della Conferenza Stato-regioni;
   è il caso di sottolineare che i centri antiviolenza, sorti negli anni in tutta Italia, svolgano un servizio di primaria importanza nella prevenzione, protezione e assistenza di donne, e dei loro bambini, vittime di violenza;
   un ruolo straordinario se posto in relazione sia all'insufficienza o assenza di analoghi servizi erogati dalle strutture pubbliche sia alla recrudescenza delle diverse manifestazioni della violenza;
   in tale senso, è opportuno riferire che nell'ultimo decennio sarebbero state 1.740 le donne uccise in Italia, mentre nei primi cinque mesi del 2016 i casi di femminicidio sarebbero stati 55;
   a questo si aggiungerebbero le diverse forme di violenza, dai maltrattamenti domestici, le violenze fisiche, sessuali e psicologiche che, molto spesso, coinvolgerebbero anche minori;
   in questo contesto, verrebbe amplificato il ruolo dei centri antiviolenza anche nella capacità di prevenire i crimini, fornendo protezione alle potenziali vittime, o nel facilitare i processi di emersione delle violenze, sostenendo le vittime psicologicamente e legalmente nelle procedure di denuncia alle autorità giudiziarie;
   la chiusura dei centri o la riduzione dei servizi da essi offerti per mancanza di risorse finanziarie rappresenterebbe un grave danno per ampie porzioni della popolazione femminile, come testimonierebbero le numerose dichiarazioni e testimonianze preoccupate riferite dai citati organi di stampa;
   come detto, emergerebbero molteplici criticità nella gestione dei finanziamenti a sostegno delle strutture preposte a contrastare la violenza di genere, sia nei tempi di erogazione sia nella qualità economica degli stessi;
   una situazione che richiama con urgenza una rimodulazione delle procedure per sbloccare le risorse già stanziate ma non ancora erogate, approntando, nel contempo, una metodologia di rendicontazione che consenta di monitorare l'effettivo impiego delle risorse erogate, quantificando quelle destinate ai diversi soggetti con una misurazione degli effetti prodotti;
   nel giugno del 2013, l'Italia ha ratificato la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti di donne e la violenza domestica –:
   se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
   quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire una piena e continua operatività dei centri antiviolenza operanti in Italia, a garanzia delle attività di prevenzione, protezione e assistenza dalle donne vittime di violenze;
   quali iniziative si intendano adottare per rimuovere gli ostacoli e le difficoltà emerse nelle procedure di erogazione delle risorse finanziarie stanziate per le attività di prevenzione e contrasto della violenza di genere;
   se non si ritenga opportuno, per quanto di competenza, promuovere un sistema di rendicontazione che sia in grado di verificare l'effettiva destinazione delle risorse erogate nonché di misurare e quantificare l'efficacia delle azioni poste in essere nell'ambito della attività di prevenzione, protezione e assistenza dalle donne vittime di violenza. (5-09379)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

vittima