Legislatura: 17Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/08/2016
RUBINATO e CASELLATO. —
Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
la legge 24 dicembre 2012, n. 243 ha introdotto — come è noto — nella normativa italiana, in modo, costituzionalmente «rafforzato», obblighi di pareggio di bilancio derivanti dalla situazione di gravissima instabilità della finanza pubblica che il Paese ha affrontato dalla fine del 2011. Le formulazioni allora adottate, con particolare riferimento agli enti territoriali, hanno delineato uno scenario eccessivamente restrittivo e inadeguato a incorporare le novità che di lì a poco sarebbero state introdotte dalla riforma della contabilità pubblica;
le modifiche della legge n. 243 del 2012 intervenute con l'approvazione definitiva dell'AC 3976, in particolare delle norme relative alla finanza locale, costituiscono pertanto un passaggio obbligato per superare i limiti del disegno iniziale ed assicurare coerenza ai diversi elementi che compongono il sistema di governo della finanza pubblica, ricercando una maggiore e più flessibile capacità di gestione dei contributi al risanamento e alla crescita delle diverse articolazioni della pubblica amministrazione;
le suddette modifiche della legge n. 243 del 2012 migliorano significativamente l'attuale disciplina con la previsione di un unico saldo finale di competenza non negativo facendo venir meno gli altri vincoli previsti dalla precedente normativa;
in particolare, la nuova formulazione legislativa all'articolo 9, comma 1-bis, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, prevede l'introduzione del fondo pluriennale vincolato fra le entrate e le spese finali a regime dal 2020, mentre tra il 2017 e il 2019 sarà la legge triennale di bilancio a stabilire le regole attraverso le quasi il fondo pluriennale vincolato entrerà nel saldo, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica e su base triennale;
tale formulazione introduce elementi di incertezza operativa sul versante degli investimenti e, più in generale, potrebbe rallentare la politica espansiva degli enti locali nella gestione delle spese a valenza pluriennale considerato che entro il 31 luglio di ogni anno deve essere presentato al consiglio il documento unico di programmazione (DUP) ed entro il 15 novembre la giunta deve presentare al Consiglio una norma di aggiornamento al DUP unitamente allo schema di bilancio di previsione;
il fondo pluriennale vincolato è, infatti, lo strumento previsto ordinariamente dalla nuova contabilità per raccordare i bilanci in un arco pluriennale, in sostituzione della gestione dei residui, considerata poco trasparente;
gli enti locali di alcune regioni, in considerazione del fatto che il fondo pluriennale vincolato vale ai fini del pareggio di bilancio ai sensi della legge di stabilità n. 208 del 2015 per l'anno 2016, hanno programmato investimenti che comunque richiedono più anni per essere portati a compimento e necessitano che il fondo pluriennale vincolato sia inserito stabilmente tra gli aggregati rilevanti ai fini del saldo finale di competenza;
esiste pertanto il rischio di interrompere la ripresa degli investimenti locali penalizzando proprie gli enti territoriali che, nel corso dell'anno 2016, hanno creduto nel definitivo superamento del patto di stabilità e che hanno maggiori capacità di programmazione e realizzazione delle opere pubbliche locali;
in sede di discussione al Senato del disegno di legge A.S. 2344 di modifica della legge n. 243 del 2012, il Viceministro Morando, con riferimento alla possibilità e alla dimensione dell'inserimento del fondo pluriennale vincolato nella prossima legge di bilancio, ha dichiarato: «Avremo i dati alla fine di luglio e, se avremo riscontri che quella norma non determini effetti negativi di finanza pubblica, può darsi che sia possibile un inserimento pressoché totale anche prima del 2020»;
da fonti di stampa si apprende, con riferimento proprio a questa verifica, che «a breve verrà convocata una riunione formale governo-Anci per trovare un accordo per decidere quanto del Fondo pluriennale vincolato potrà essere inserito tra le entrate dei bilanci degli enti locali. In particolare, viene riferito, dal 2017 al 2019 il governo avrebbe assicurato una disponibilità annua non inferiore a quella prevista nel 2016, quindi 660 milioni di euro»;
occorre fare il massimo sforzo per inserire anche nel triennio 2017-2019 il fondo pluriennale vincolato tra gli aggregati rilevanti ai fini del saldo finale di competenza al fine di favorire la programmazione degli investimenti e, in generale, la gestione di tutte le spese a valenza pluriennale da parte degli enti territoriali anche in considerazione delle ricadute positive in termini di crescita per l'intero Paese –:
quali siano i dati a disposizione del Governo e lo stato di avanzamento del confronto in atto con le rappresentanze territoriali ai fini dell'inserimento, e in quale dimensione, del fondo pluriennale vincolato tra gli aggregati rilevanti ai fini del saldo finale di competenza per il triennio 2017-2019. (5-09378)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):revisione della legge
pareggio del bilancio
economia pubblica