ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09360

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE MENECH ROGER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09360
presentato da
DE MENECH Roger
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   DE MENECH. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il gruppo Ferroli è un'azienda leader nel settore del riscaldamento e del condizionamento e delle energie alternative; fondata nel 1955 da oltre 50 anni opera in Italia nel settore del riscaldamento, della climatizzazione e del termoarredo, e da circa 40 anni è presente sul mercato europeo e quello mondiale.
   Ferroli spa ha diversi stabilimenti produttivi in Italia e all'estero, tra questi la sede di Alano di Piave, in provincia di Belluno, che da occupazione a 130 lavoratori;
   l'azienda Ferroli spa è da tempo in crisi occupazionale e di produzione, fino all'epilogo di qualche giorno fa, in cui l'amministratore delegato ha presentato il piano industriale, che, sostanzialmente, restringe il perimetro d'azione italiano dell'azienda termomeccanica ai soli stabilimenti di Verona – San Bonifacio e Siena – Casole d'Elsa. Fonderie e logistica verranno chiusi. In tutto si tratta di circa 600 esuberi, compresi i 130 di Alano;
   le cifre nascondono una realtà lacerante per territori già duramente colpiti dalla crisi. Si tratta di donne e uomini in cassa integrazione a zero ore da un anno, che spesso non sanno come pagare l'affitto, come fare la spesa e pagare le bollette, la scuola per i propri figli e, a volte nipoti, trattandosi di maestranze anziane, che superano abbondantemente la cinquantina d'anni e non sanno come arrivare serenamente alla fine del mese, lontani come sono dalla pensione;
   il dramma di quelle terre e di quelle unità produttive era noto. Il destino della «banca del caldo» di Colmirano era segnato da tempo;
   ad aprile 2015 Luca Zaia, presidente uscente della regione, poi riconfermato, aveva dichiarato che al tavolo con le banche la regione avrebbe fatto da garante; sempre nello stesso periodo, quando già si ventilavano esuberi e licenziamenti aziendali, il presidente Zaia aveva dato disponibilità ad aprire un tavolo con «Veneto Sviluppo» per risolvere i problemi in essere;
   il piano industriale presentato dall'azienda prevede una riorganizzazione complessiva, dalla gamma di prodotti alla rete commerciale, senza escludere gli impianti produttivi, ormai obsoleti;
   la volontà di creare un modello di business sempre più internazionale, snello e agile che mette al centro la qualità dei prodotti, la fluidità dei processi produttivi per eliminare inefficienze e rinnovare un business model obsoleto che ha portato l'azienda quasi al fallimento, non tiene però in considerazione il conto molto alto che dovranno pagare lavoratori e territori coinvolti;
   sembrerebbe una confessione del fallimento della dirigenza nella conduzione aziendale da diversi anni a questa parte ed invece la soluzione proposta appare la confessione di aver utilizzato la cassa integrazione senza rilanciare l'azienda nel suo complesso o quantomeno salvare il maggior numero di lavoratori; a giudizio dell'interrogante l'azienda ha di fatto salvato se stessa attraverso il sacrificio di 536 lavoratori. Si tratta, come spesso succede, di percorrere la strada più comoda e facile per risolvere problemi creatisi negli ultimi anni, facendo pagare il prezzo più alto ai lavoratori;
   in data 1o agosto 2016 è stato siglato un accordo fra i sindacati e l'azienda Ferroli spa al fine di diminuire l'impatto sociale e le perdite occupazionali;
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione venutasi a creare nei territori interessati dagli stabilimenti dell'azienda Ferroli e se non ritengano quanto mai necessario e urgente avviare un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei lavoratori, con le istituzioni del territorio e la giunta regionale per scongiurare l'ipotesi degli oltre 500 esuberi e licenziamenti, attraverso una ridefinizione concordata del piano industriale meno penalizzante per le forze del lavoro. (5-09360)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

soppressione di posti di lavoro

commissione interna