ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09359

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: TERROSI ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CUPERLO GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09359
presentato da
TERROSI Alessandra
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   TERROSI, CUPERLO, LENZI, CAPOZZOLO, ROMANINI, MICCOLI, ALBINI, AMODDIO, MONGIELLO, FRAGOMELI, OLIVERIO, VALIANTE, ALBANELLA, GINEFRA, PIAZZONI, SCUVERA, D'INCECCO e VENITTELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi, da notizie di stampa si è appreso che il personale di Poste Italiane ha indetto uno stato di agitazione che, già in atto in talune aree del nostro Paese, nel mese dal 25 luglio al 20 agosto sarà manifestato nella regione Lazio;
   dai comunicati diramati dalle sigle sindacali SLC CGIL, SLP CISL, UILPOSTE, UGL, CONFSAL e FAILP si apprende che a nulla sono valsi i tentativi di conciliazione previsti dal contratto;
   le assemblee previste nei luoghi di lavoro e l'astensione dei lavoratori da tutte le prestazioni straordinarie, scaturirebbero fondamentalmente dal procedere delle operazioni di riorganizzazione del settore delle Poste, che porterebbe oltre il 75 per cento della proprietà ai privati con possibili risvolti di tenuta occupazionale;
   la riorganizzazione del servizio di recapito, già avviata in alcune regioni e in fase di attivazione in altre, comporterà un taglio delle zone stimato in un 30-40 per cento, con la conseguente generazione di eccedenze di personale che potrebbero essere considerate esuberi;
   l'atto che ha sancito la succitata riorganizzazione, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, avrebbe dovuto prevedere l'attivazione di investimenti destinati all'ammodernamento del servizio e alla diversificazione delle attività: sembrerebbe tuttavia che nelle regioni in cui tale riorganizzazione ha avuto inizio, circa il 60 per cento del territorio nazionale, l'accordo non sia mai realmente entrato in vigore generando disservizio e accumulando grandi quantitativi di posta giacente;
   si apprende inoltre che sia il servizio di recapito sia quello di sportello soffrono di una carenza cronica di personale che si aggrava nel periodo estivo. Questo stato di cose risulterebbe particolarmente critico in talune aree del nostro Paese: nella provincia di Viterbo, che si porta ad esempio di una situazione generalizzata, viene denunciata una carenza strutturale di circa 20 unità cui l'azienda supplirebbe imponendo la chiusura, per un periodo superiore a cinque giorni nel mese di agosto, di uffici situati in comuni medio-grandi quali Acquapendente ed Orte (città e scalo), dislocando il personale normalmente ivi in servizio negli altri centri della provincia a seconda delle necessità, consentendo in questo modo, la fruizione delle ferie come da contratto;
   viene infine manifestata preoccupazione per la mancata attuazione in talune aree del Paese dell'accordo siglato nel luglio 2015 che prevedeva un dimensionamento tale da avere un organico stabile di 2-3 unità di personale per ogni ufficio. In particolare, sempre per la provincia di Viterbo, la mancata applicazione e le conseguenti ripercussioni sembrerebbero verificarsi in comuni quali Valentano, Castel Sant'Elia, Capodimonte, Ischia di Castro, Farnese, Piansano, San Lorenzo Nuovo, Graffignano;
   a soluzione della carenza di personale, in molte realtà italiane e in altre province del Lazio, si è proceduto al passaggio dalla forma part time al tempo pieno per il personale assunto negli ultimi quattro, cinque anni;
   il 25 luglio 2016 il Tar del Lazio si è espresso favorevolmente al ricorso avanzato da molti comuni della provincia di Terni e dalla regione Umbria contro il Piano di razionalizzazione delle sedi avviato da Poste Italiane nel 2015 che prevedeva la chiusura dei comuni suddetti. Il Tar del Lazio ha motivato il proprio giudizio sostenendo, tra l'altro, che «il ridimensionamento ovvero la riorganizzazione non può avvenire seguendo solo una logica di tipo economico e senza prevedere valide alternative» –:
   se quanto riportato in premessa trovi conferma e se il Governo ne sia a conoscenza;
   se il Governo non ritenga di dover attuare, per quanto di competenza, opportune forme di monitoraggio e controllo affinché la ristrutturazione in atto in Poste Italiane non metta a repentaglio i posti di lavoro e il servizio di recapito postale e di sportello;
   se il Governo non ritenga di dover tutelare la permanenza in attività degli uffici postali proprio in quei comuni in cui, per quanto poco popolosi, gli stessi Uffici rappresentano un presidio territoriale strategico e offrono il servizio ad una popolazione sempre più anziana che presenta considerevoli difficoltà di spostamento anche per brevi distanze, stante la sentenza del Tar del Lazio del 25 luglio 2016 che accoglie il ricorso presentato da molti comuni della provincia di Terni e dalla regione Umbria contro il piano di razionalizzazione delle sedi avviato da Poste Italiane nel 2015 e che ha motivato il proprio giudizio sostenendo, tra l'altro, che «il ridimensionamento ovvero la riorganizzazione non può avvenire seguendo solo una logica di tipo economico e senza prevedere valide alternative»;
   se non ritenga di promuovere le necessarie iniziative affinché vi sia da parte di Poste Italiane pieno rispetto degli accordi presi con le organizzazioni sindacali in tema di personale dislocato presso ciascun ufficio e di investimenti da realizzare per promuovere l'ammodernamento e la diversificazione del servizio;
   se non ritenga, per quanto di competenza, di farsi parte attiva per sanare la controversia tra Poste Italiane e le organizzazioni sindacali aprendo un tavolo di discussione con e tra le parti interessate, principalmente sui temi di una congrua dotazione di personale in tutti gli uffici e della erogazione di un servizio, di consegna e di sportello, tempestivo, efficiente e preciso. (5-09359)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

lavoro a tempo parziale

comune