ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/09351

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 667 del 03/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: ROMANINI GIUSEPPE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSSI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 03/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-09351
presentato da
ROMANINI Giuseppe
testo presentato
Mercoledì 3 agosto 2016
modificato
Giovedì 4 agosto 2016, seduta n. 667

   ROMANINI e PAOLO ROSSI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il nostro Paese è di gran lunga il primo produttore di grano duro in Europa con una superficie coltivata di 1,3 milioni di ettari e una produzione stimata nel 2016 di quasi 5 milioni di tonnellate, e si contende con i   Canada, su base annuale, il primato mondiale. In molte zone d'Italia il grano duro non ha alternative colturali e la sua coltivazione contribuisce in maniera importante al miglioramento economico e sociale di tali aree rurali, nonché alla valorizzazione del paesaggio e alla difesa idrogeologica del territorio;
   nonostante questo primato è ancora forte la dipendenza dell'Italia dalle importazioni di grano duro, sia in ragione dell'insufficiente produzione nazionale rispetto al fabbisogno, sia in considerazione della necessità di disporre di forniture che si caratterizzano per qualità omogenea e costanza nel tempo;
   le quotazioni del grano duro sono ormai ben al di sotto dei 20 euro al quintale (le produzioni biologiche non superano i 25/26 euro) e testimoniano un trend che negli ultimi anni ha visto comprimersi la redditività a fronte di costi di produzione, al contrario, in progressiva crescita. Inoltre, la dipendenza dalle importazioni ha esposto l'andamento dei prezzi agli squilibri internazionali dei mercati cerealicoli. Nonostante questo non si è rilevato alcun beneficio per i consumatori finali sui prezzi di vendita dei prodotti lavorati;
   le associazioni agricole e gli stessi agricoltori, a partire dai produttori dei distretti del frumento duro di Puglia ed Emilia Romagna, stanno organizzando iniziative di mobilitazione lungo tutta la penisola;
   il 20 luglio 2016 si è svolta a Roma la riunione del tavolo nazionale della filiera cerealicola, presieduto dal Ministro interrogato, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle regioni, delle organizzazioni agricole e della cooperazione, delle imprese di trasformazione, di commercializzazione e dell'industria mangimistica;
   tra le sei azioni presentate dal Ministero alla filiera si ricordano, in particolare, lo stanziamento di 3 milioni di euro per l'anno 2016 e 7 milioni di euro per l'anno 2017 per la costituzione di un fondo per il sostegno delle imprese del comparto cerealicolo, la conferma degli aiuti accoppiati europei Pac per il frumento (circa 70 milioni di euro all'anno fino al 2020), il rafforzamento dei contratti di filiera attraverso nuovi bandi (per un budget totale di 400 milioni di euro) ai quali potranno attingere anche i progetti legati al grano;
   il Ministro ha confermato inoltre il proprio impegno per la tutela del made in Italy annunciando l'intenzione di sottoporre, già nei prossimi giorni, alla Conferenza Stato-regioni il provvedimento per il marchio unico volontario anche per grano e prodotti trasformati –:
   in che tempi, il Ministro interrogato, intenda rendere pienamente operative le misure annunciate per fronteggiare la contingente crisi del prezzo del grano duro;
   se non intenda sostenere, in sede comunitaria, una revisione della politica agricola comune tale da prevedere forme di incentivazione a strumenti di stabilizzazione del reddito quali, ad esempio, i fondi mutualistici;
   se non intenda assumere iniziative per rendere obbligatoria e non facoltativa la comunicazione delle scorte da parte degli operatori commerciali e industriali in modo da avere dati oggettivi e verificabili, favorendo quindi la trasparenza nella valutazione di mercato, al fine di consentire la stesura di bilanci previsionali affidabili per la nuova campagna di commercializzazione. (5-09351)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica di sostegno

politica agricola comune

commercializzazione